Random reviews

Recensione di   Jon Jon

Susie Q

(Film, 2016)

È un film sulle persone cattive. Come Trainspotting, puoi semplicemente goderteli e questo rende il film divertente e divertente.

Recensione di   Cocca Farlocca Cocca Farlocca

Povere creature!

Un'idea geniale che avrebbe potuto dare vita ad un capolavoro. Ne e' venuto fuori un buon film con un' interpretazione eccezzionale della Stone, una delle mie attrici preferite. Posso dire che la potenza femminile e l'influenza che le donne hanno sugli uomini - nel bene e nel male - e' cio' che viene piu' fuori in questo film. E di cio' me ne rallegro.

Recensione di   Riccardo Simoncini Riccardo Simoncini

As bestas - La terra della discordia

(Film, 2022)

In principio era uomo, poi divenuto bestia. Il suo corpo meno animale degli animali l’ha venduto alla selvaggia violenza. In principio era terra, poi divenuta tenuta.I suoi frutti meno sporchi dello sporco quell’uomo bestia li ha venduti allo sporco denaro.Ora è solo carne, sopra l’uomo, sopra la bestia, sopra la terra, sopra il denaro. Già in Nightmare Alley (La fiera delle illusioni) Guillermo Del Toro raccontava del disperato bisogno che portava alla genesi di un uomo-bestia, la più ricercata attrazione del circo, la più dis-umana illusione possibile. “È un lavoro temporaneo, finché non troveremo un vero uomo-bestia, che ne dici?” “Sono nato per farlo” così veniva proposto a Stan di rinunciare a tutto, eppure a niente, in virtù di una natura capovolta.Domare animali con corpi umani. Domare uomini con corpi animali. L’atto stesso del domare porta con sé l’inevitabile ferita della carne, il dolore di una perdita, o forse del semplice contratto con il Diavolo.Sorogoyen mette qui in scena una storia di montagna dura come la roccia, senza la maestosità luccicante di Del Toro, di uomini-bestie orgogliosi e ostinati sui loro ideali, non importa quanto nobili e legittimi, pur sempre irrazionali nello scontrarsi con pochi altri, aridi e fetidi come il letame. Ma su quella terra desolata fatta di poche famiglie e tanta natura non c’è fertilizzazione né crescita, tutto muore, tutto cade a terra, i pomodori contaminati dal piombo, le seggiole riempite di urina. Tutti scappano, nessuno torna (il proprio cane compreso). A parte una coppia di francesi, decisi, idealmente, a riqualificare con agricoltura eco-sostenibile e biologica tutto il paesaggio, quando tutti gli altri invece, storici e testardi abitanti, vorrebbero usufruire di una vantaggiosa offerta per costruire pale eoliche.Ideali mentali persistenti che diventano corpi tesi, muscolari, stretti e serrati nelle proprie più radicate credenze inconcilianti. Culture che non sono

Recensione di   Rocco Rocco

Zama

(Film, 2017)

"C'è un pesce che trascorre la vita a nuotare combattendo le acque che cercano di gettarlo sulla terra ferma. Perché l'acqua lo rigetta. L'acqua non lo vuole. Questo pesce sofferente, così attaccato all'elemento che lo repelle, dedica tutta la sua energia alla conquista della permanenza. Non lo troverai mai nella parte centrale del fiume, ma sempre accanto alle rive." La parabola profetica che Lucrecia Martel mette in bocca ad un indios suicida, durante un interrogatorio, ben si adatta e allo stesso tempo ci prepara e ci ammonisce sul destino di Don Diego de Zama, un funzionario e amministratore della Corona spagnola catapultato in una provincia remota dell'Argentina del XVIII secolo. Il dramma è tratto dal best seller di Antonio Di Benedetto, un classico della letteratura latino americana (che purtroppo non ho ancora letto) e il tono della narrazione è lento, scandito e conferisce alla vicenda del corregidor la nobiltà di un'antica maledizione che si dipana come una profezia sinistra. L'uomo è in attesa di ricevere una promozione e un trasferimento che lo porti a Lerma, accanto alla agognata famiglia. Quel trasferimento non arriverà, quello che sta in mezzo è un misto di ansie, attese, desideri frustrati, aspettative mal riposte e prepotenze coloniali e machiste. Un tratto del sud america crudo e realista difficile da trangugiare per uno spettatore occidentale, e che stride con la bellezza agghiacciante di campi aperti maestosi, ma sempre placidi e ordinati. La corona spagnola regna, ma non governa tra riti ampollosi e parrucche consumate. Presto capiamo che è Don Diego quel pesce respinto dalle acque della terra natia, inospitale per un funzionario non abbastanza spagnolo per ottenere il prestigio dell'ufficiale e non abbastanza indigeno per ottenere il rispetto dalla popolazione locale. Egli non cessa di smuovere energeticamente come può gli affari, le relazioni, ma proprio come

Recensione di   Claudia Geraci Claudia Geraci

UFOs - STAGIONE 1

(Serie TV, 2021)

Non riesco a trovare difetti a questo gioiellino d'oltralpe, che ci precipita in un universo anni ‘70 nell’epoca dell'ESP e degli avvistamenti UFO, ma anche delle salopette, degli “squali” (le Citroën DS) e dello smodato consumo di sigarette. Melvil Poupad è senz'altro anche caricaturale, ma riesce addirittura, come dire, a camminare e muoversi come un uomo degli anni Settanta!La serie sfrutta a volontà colpi di scena e spudorati cliffhanger che poi si perdono nel gioco dell'intreccio, ma il mio consiglio è di dotarsi di zucchero filato rosa e salire sulla giostra. Buon divertimento!

Recensione di   Stefano Stefano

Don't Look Up

(Film, 2021)

un filmetto. con gran cast.. sprecato. io l'ho visto per caso (pecoronismo netflixiano + il cast).. perchè se ne parla tanto?mah...cerchiobottista...ben studiato per creare hype probabilmente

Recensione di   Eduardo Brunamonti Eduardo Brunamonti

Demoniaca

(Film, 1992)

Film spaventoso con un sottofondo di sovrannaturale

Recensione di   Alessandro Castrini Alessandro Castrini

The Wolf of Wall Street

(Film, 2013)

Sceneggiatura 7.5/10Regia 8/10Attori 9/10Fotografia 8+/10Scenografia effetti visivi 7/10Trucco, acconciature, costumi 7/10Suoni e colonna sonora 7/10

Recensione di   Cristiano Maria Soriquez Cristiano Maria Soriquez

Night of the Hunted

(Film, 2023)

This is the seventh film by French director Franck Khalfoun, a fairly recent production worthy of being seen, mentioned, and reviewed; Alice is in a motel bathroom, where she receives a phone call from her boyfriend, who has just cheated with a black man. After a short call he sets off in the middle of the night, with his friend John, also a black man, towards a fertility clinic which, unfortunately, they will never reach: they stopped at a petrol station for a short refueling break, here they will finish their journey; Alice, before dying, will be responsible for a brutal murder like splatter movies, albeit in "self-defense", against the sniper who had shot at her all night and also, in order to isolate her, against those few poor unfortunate passers-by ; the only survivor in the film, a little girl, a worthy representative of a good and still pure world who survives and distances herself from the sight of the rotten, corrupt and decadent world in crisis, which dissolves with the first light of day at the end of a violent night ; the dissolution of two conflicting worlds, represented here by Alice, a liberal-progressive who works as a publicist for a pharmaceutical company, a woman in a period of uncertainty and crisis in her life who finds herself stuck, not by chance, at the station of petrol; and the sniper, conservative and war veteran, who knows even indiscreet details of Alice's life and who, somehow, among the various things he communicates to her while complaining about it, via walkie-talkie, between one rifle shot and another, reveals the fact that he feels deeply affected and wounded by the actions of Alice and people like her: and here the film can become a matter of political-social debate, further divide criticism

Recensione di   Maria Alario Maria Alario

Ascolta i fiori dimenticati

(Serie TV, 2023)

Enigmatico quanto basta per mantenere alta la curiosità fino all'ultimo episodio. Ammaliante con tutti i significati nascosti nei fiori, che vengono coltivati da più generazioni dalla famiglia di Alice Hurt, in una fattoria che rappresenta una sorta di rifugio per donne vittime di violenza. Fiori al posto delle parole, è questo più o meno la regola da rispettare. Istanti, quelli che ha vissuto la bambina nei primi anni di vita,che ritornano e riaprono le ferite dell'anima. Una volta adolescente, si metterà in viaggio alla ricerca di se stessa, perché è con coraggio che la vita si affronta. Così almeno le ha insegnato la nonna materna. Ho trovato questa miniserie raffinata sia per la bellezza dei paesaggi che dei personaggi. Occhi che brillano, carichi di sogni che, seppur fragili come i fiori, se coltivati con la speranza nel cuore, metteranno radici e terranno in vita l'amore. Il film contiene tutte le sfumature emotive che attraversano l'animo umano.

Recensione di   Paolo Bonini Paolo Bonini

L'orribile segreto del Dr. Hichcock

(Film, 1962)

"L'orribile segreto degli ultimi dieci minuti""L'orribile segreto del Dr. Hichcock", film di Riccardo Freda del 1962, sembra un film gotico, normale ma a far svoltare il lavoro sia dal punto estetico sia dal punto di vista del plot narrativo sono i fatidici dieci minuti in cui tutto succede e nei quali si nasconde il fulcro del significato del film.Procediamo prima per ordine inquadrando il regista italiano.Freda, noto per le co-regie con Mario Bava alla fine degli anni Cinquanta con ,"I vampiri" (1957) e "Caltiki, il mostro immortale" (1959), proseguirà poi la propria carriera realizzando film d'avventura, gotici e storici."L'orribile segreto del Dr. Hichcock", pare possedere tutti i caratteri del genere gotico tradizionale, tanto che la tram del film anche un po' noiosa che pare inizlamente scopiazzata o comunque fortemente influenzata da alcuni autori della letteratura gotica ha i tratti della solita storia in villa con apparizioni e spiriti che pare non avere nulla di originale e innovativo. Tipico, è anche il tema dello scienziato che pare non dimenticare la moglie morta che non è riuscito a salvare e torna con una nuova moglia nella casa in cui viveva molti anni prima con lei.Cynthia, Barbara Steele (che nel 1960 interpreterà un doppio ruolo nel film di Mario Bava, "La maschera del demonio" e che nel 1963 comparirà nel film di Riccardo Freda, "Lo spettro") è la moglie che si troverà catapultata in questo "nuovo mondo", la villa in cui aleggia in ognidove la figura di Margaretha, moglie di cui il Dr. Hichcock è vedovo.Così come il titolo, anche lo svolgersi del film e delle sue tecniche sono racchiuse nei suoi ultimi dieci minuti, in cui avverrà lo switch a livello di estetica e riferimenti cinematografici tecnici colti, così come nella trama e nel profondo significato dell'opera, che fanno di questo film

Recensione di   Diego Cineriflessi Diego Cineriflessi

I DANNATi

Roberto Minervini italiano di nascita ed americano di adozione si è fatto conoscere nel cinema internazionale con documentari che descrivevano la società americano moderna in tutte le sue contraddizioni. Approda ora alla fiction senza rinnegare la sua arte di documentarista e ci racconta la Guerra di Secessione Americana seguendo un gruppo di comilitoni mandati in avanscoperta senza grandi possibilità di riuscita. Come è evidente scena dopo scena quello che interessa a Minervini però non è raccontarci una storia, ma immergerci in quella situazione. Il suo diventa una sorta di documetario immaginato del tempo che fu. Scena dopo scena gli vuole mostrarci la fatica della guerra e quanto la natura possa essere inospitale e crudele. Con un preciso utilizzo del sonoro ci fa sentire abbandonati in mezzo ad un bosco con il vento che soffia e ci gela la testa, la neve che ci congela i piedi e solo il crepitio di un fuoco fatto con legna bagnata che prova a darci sollievo. Siamo più dalle parti de La sottile linea rossa che di Salvate il soldato Ryan, anche se l'afflato religioso è decisamente più contenuto e le riflessioni dei soldati sono relegate ad un paio di scene neanche troppo originali. Il tutto è ispirato ad un homo homini lupus richiamato anche dalla scena di apertura. C'è poca speranza anche tra quelli che appartengono alla fazione che noi sappiamo vincerà la guerra. I dannati alla fine è un film più di forma che di sostanza che purtroppo fa fatica ad avvincere perché i suoi personaggi risultano poco più che abbozzati nonostante i primi piani indagatori. Buona tecnica ma poca anima e per il cinema di oggi è un po' poco.

Film Lovers Activities

Altre
5 minuti fa
3 ore fa
Valentina ha messo una reaction ❤️ ad un commento all'articolo di Blog DIRTY DANCING: LA MAGIA DI UN AMORE IN PUNTA DI PIEDI
8 ore fa
Valentina ha messo una reaction ❤️ ad un commento all'articolo di Blog DIRTY DANCING: LA MAGIA DI UN AMORE IN PUNTA DI PIEDI
8 ore fa
Rael70 ha fatto un commento 💬 sulla recensione del film Await Further Instructions
10 ore fa
Stefano Gasperi ha apprezzato ❤️ la recensione del film Vermines
14 ore fa

Filmamo Festival & Friends

Blog Articles

Diego Cineriflessi SGUARDI DAL MONDO: RUBEN ÖSTLUND

SGUARDI DAL MONDO: RUBEN ÖSTLUND

La cinematografia Svedese, e quella scandinava per estensione, ha un grande maestro che l'ha fatta conoscere nel mondo per quasi quarant'anni: Ingmar Bergman. È inevitabile che chiunque arrivi da quelle latitudini debba fare i conti con questo maestro e, volente o nolente, ne subisca condizionamenti. Ruben Östlund, leva 1974, approda al cinema dopo diversi documentari sportivi, ma con Gitarrmongott fa il salto verso il cinema di fiction. Opera in cui molti attori non sono professionisti e interpretano se stessi, ma in cui si inziano a delineare le caretteristiche di quello che sarà il suo cinema più conosciuto e premiato. Sarà Involuntary, il suo primo film ospitato in una sezione collaterale di Cannes a dargli visibilità. Già in questa pellicola del 2008 si affina lo stile personale e le tematiche di Östlund, che con la sua macchina da presa si sofferma con pazienza ad osservare la comicità involontaria dell'esistenza umana. Lo fa attraverso cinque storie che si alternano avendo per protagonisti giovani, ragazzine e persone più adulte senza soluzione di continuità. Il seguente Play farà parlare di sé per la tematica e per il punto di vista. Col suo stile distaccato e statico ci racconta le babygang di Goteborg in un crudele gioco psicologico con risvolti finali inaspettati e poco edificanti. Nella società moderna comportarsi nel modo corretto è sempre più difficile e la morale sempre più relativa. Un film capace di mandare in tilt qualsiasi spettatore. L'affermazione definitiva arriva però con Forza maggiore. Per la prima volta i dialoghi assumono un'importanza fondamentale e la critica verso l'uomo della società moderna si fa sempre più esplicita. Östlund affonda il coltello nell'egoismo della nostra società dove un papà non vede più la salvezza della propria famiglia come prioritaria, ma è talmente assuefatto dal suo egoismo da neanche accorgersene. Con l'utilizzo della colonna

Valentina DIRTY DANCING: LA MAGIA DI UN AMORE IN PUNTA DI PIEDI

DIRTY DANCING: LA MAGIA DI UN AMORE IN PUNTA DI PIEDI

Amici lettori, benvenuti e bentornati al secondo appuntamento della rubrica “Cuori sullo schermo”.“Nessuno può mettere Baby in un angolo”. Una delle frasi più iconiche e famose della storia del cinema. Sfiderei chiunque ad affermare di non averla ripetuta almeno una volta nella vita. Sette semplici parole che hanno consacrato Dirty Dancing come un vero a proprio cult nell’universo delle commedie romantiche, che ha fatto sognare, cantare, ballare ed emozionare il mondo intero e che ha lanciato definitivamente la carriera di Patrick Swayze, attore di straordinario talento e bellezza che ha lasciato senza dubbio un vuoto incolmabile. Insieme a Pretty Woman, Dirty Dancing occupa un posto specialissimo nel mio cuore, ricordando le giornate d’estate, quando la sottoscritta era una bambina felice che adorava trascorrere le giornate ballando sulle note della colonna sonora del film, avendo in casa il vinile che mia madre custodiva gelosamente. E sulle note di quelle canzoni divenute immortali che sognavo di essere Baby e di trovare un giorno il mio personale Johnny Castle…per la serie:” Quando i film ti rovinano la vita”. Uscito nel 1987, diretto da Emile Ardolino e interpretato da Patrick Swayze e Jennifer Grey, il film racconta di una storia d’amore, ma parla anche della crescita personale e i cambiamenti sociali, ambientato nell'estate del 1963. Tralasciando la trama, che non ha certo bisogno di essere raccontata, mi piace sottolineare come la storia tra Baby e Johnny, in realtà è riuscita ad essere il veicolo portante di varie tematiche che vengono trattate lungo il corso del film. Si affrontano temi sociali rilevanti, come le differenze di classe e le aspettative di genere. La relazione tra i nostri protagonisti sfida le convenzioni sociali dell'epoca, mostrando come l'amore e il rispetto reciproco possano superare le barriere sociali. Inoltre, il personaggio di Baby rappresenta un modello di emancipazione

Screenworld 5 VINCITORI DEL FESTIVAL DI CANNES DA RECUPERARE IN STREAMING

5 VINCITORI DEL FESTIVAL DI CANNES DA RECUPERARE IN STREAMING

Anche quest'anno, la kermesse cinematografica più glamour e prestigiosa del cinema si avvia verso la sua conclusione. Con molta probabilità, tra fuori concorso e parte integrante del programma, si tratta della Cannes più corposa degli ultimi anni: decine di film importanti, tra kolossal e particolarissime opere d'autore, che hanno spaccato la kermesse tra sorprese e controversie. In attesa di scoprire quale sarà la prossima Palma d'Oro, le piattaforme streaming offrono numerose opportunità per recuperare alcune delle opere più importanti premiata al Festival nel corso degli anni. Quale occasione migliore per consigliarvene alcuni? Ecco 5 film vincitori a Cannes da vedere in streaming!La Dolce Vita (1960) - Plex, Prime VideoPerla indimenticabile del nostro Federico Fellini, ma soprattutto una delle interpretazioni più importanti di Marcello Mastroianni - attore iconico che quest'anno avrebbe compiuto 100 anni. Scegliere La Dolce Vita è quasi scontato, ma necessario. Nel cinema esiste un prima e un dopo questo film, come direbbe Martin Scorsese: Fellini ha cambiato il modo di concepire la realtà sul grande schermo, elevandosi ad autore assoluto. Tra scene iconiche e fiabe di decadenza, La Dolce Vita rappresenta ancora oggi un must imprescindibile. Una di quelle esperienze da vivere almeno una volta nella vita.Pulp Fiction (1994) - Netflix, Paramount+Quentin Tarantino aveva soltanto 28 anni quando si presentò a Cannes con questo film, sconvolgendo la croisette e dando inizio a una carriera leggendaria. Un altro momento iconico nella storia del cinema, capace di lasciare un segno indelebile nell'immaginario collettivo attraverso un racconto a episodi interconnessi e destrutturati: passato, presente e futuro fusi insieme in un racconto "intrecciato", piuttosto che un classico intreccio, in cui Tarantino esprime tutto il suo amore per il cinema e i riferimenti che hanno plasmato il suo gusto (dai B Movie a Sergio Leone). Un esperimento tutt'oggi unico nel suo genere, vero

Cinemaserietv MIGLIORI SERIE TV IN COSTUME

MIGLIORI SERIE TV IN COSTUME

Fin dalla sua uscita nel dicembre 2020, Bridgerton non ha mai avuto rivali e ha conquistato il mondo intero con il suo stile unico, che ha dato al genere delle serie tv in costume nuova vita. Questa serie sull'alta borghesia di Londra, ambientata durante il periodo della Reggenza, rappresenta un ritratto d'epoca che unisce l'ironia di Jane Austen alla spietatezza di Gossip Girl, con un mix irresistibile di riferimenti alla cultura pop e anacronismi. Proprio pochi giorni fa, sulla piattaforma streaming Netflix è stata rilasciata la prima parte della terza stagione - il secondo blocco di episodi è atteso per il 13 giugno - con Colin (Luke Newton) e Penelope (Nicola Coughlan) protagonisti assoluti. Se vi siete già dedicati al binge watching di questi primi episodi e non sapete come colmare l'assenza di Bridgerton, vi consigliamo altre 5 serie tv in costume che, grazie ad ambientazioni spettacolari, costumi da sogno e produzioni curate nei minimi dettagli, vi conquisteranno come l'adattamento dei romanzi di Julia Quinn. Serie che vi offriranno anche una varietà di storie affascinanti e personaggi indimenticabili! 1) The GreatSe vi è piaciuto Bridgerton, non potete perdere "The Great", serie a cura dello sceneggiatore de La Favorita Tony McNamara, che racconta, prendendosi grandi licenze poetiche, l'ascesa di Caterina la Grande di Russia, con protagonisti una brillante Elle Fanning e un esuberante Nicholas Hoult nei panni dell'imperatore Pietro III. Conosciuta per il suo approccio umoristico e spesso irriverente alla storia, è stata lodata soprattutto per la scrittura, regia, il tono, i costumi e le eccezionali interpretazioni del cast. Elle Fanning è una rivelazione comica nel ruolo di Caterina la Grande, ma The Great offre molto di più del semplice umorismo: sebbene molti personaggi siano ispirati a figure storiche reali, le loro azioni, come dicevamo, non sono sempre fedeli alla realtà.

Filmamo Friends :-) INTERVISTA ALLA SCRITTRICE E AUTRICE CINEMATOGRAFICA JESSICA SEPE

INTERVISTA ALLA SCRITTRICE E AUTRICE CINEMATOGRAFICA JESSICA SEPE

- In ambito artistico esordisci come scrittrice o hai fatto anche altro? Ho cominciato parecchi anni fa come cantante metal, symphonic black/death. Sono usciti due miei album solisti e una manciata di singoli, ho avuto alcune band, ma con il metal estremo non è semplice qui in Italia. Adesso se capita faccio qualche collaborazione giusto per hobby. - Raccontaci la tua carriera come scrittrice. Qualche anno fa ho scritto Lifend, una sceneggiatura per un lungometraggio di fantasmi, di cui è stato girato un teaser; purtroppo, non siamo riusciti a produrre il film. Poi ho buttato giù una raccolta di racconti, rimasta inedita. A marzo del 2022 pubblico il mio primo libro: "Stalker fino alla (tua) morte", che narra le vicende di un'attrice il cui nome viene usurpato da una spogliarellista che si esibisce in un night club prossimo al fallimento. Quella stramba trovata salva le sorti del locale, anche grazie a uno stratagemma del gestore. Ma, quando la vicenda giunge alle orecchie della vittima, trasformarsi in carnefice sarà il minimo sindacabile.In poco più di due anni ho pubblicato undici libri, tra cui "Solaria", storia distopica in cui il sole uccide, "∞", una raccolta di poesie, "Asteria", una breve novella sul vampirismo clinico, "Le stagioni dell'Amor(t)e", quattro racconti horror uno per stagione. "Finché morte ci separi", l'amore ai tempi dei social, dove l'interprete maschile vuole sposare a tutti i costi una donna che al matrimonio manco ci pensa. Forse, sarebbe stato meglio per lui rimanere single. Poi c'è "Lovend", altro racconto distopico in cui la protagonista compra un robot con le sembianze dell'ex fidanzato perito in un tragico incidente. (E forse, non siamo poi così lontani da simili evenienze, dati gli sviluppi di robotica e AI).Ho anche composto qualche racconto pubblicato successivamente in antologie horror altrui. - Qual è il tuo

Francesca Arca PREMIO PLAY 2024 - A ROMA V EDIZIONE DEL PIU' GRANDE EVENTO DEDICATO AI VIDEO DIGITALI

PREMIO PLAY 2024 - A ROMA V EDIZIONE DEL PIU' GRANDE EVENTO DEDICATO AI VIDEO DIGITALI

In queste ore si sta svolgendo a Roma la V edizione del Premio PLAY, il primo evento dedicato al mondo dei web creator che premia i migliori video digitali di impatto sociale e culturale realizzati in modo innovativo e creativo. Il Premio si rivolge a film-maker, web creator, editori, piattaforme, brand e appassionati di video digitali su YouTube, Instagram, Facebookj, Tik Tok, Twitch, Spotify, Amazon Music e altri social media. Stanno partecipando all'iniziativa sia coloro che già fanno parte del mondo del video digitale sia chi invece si è per la prima volta avvicinato a questo ambito e vuole conoscerlo in modo più approfondito.FilmAmo ha abbracciato volentieri questo progetto in qualità di media partner. Fino al 18 maggio dalle 10.00 fino alle 19.00 presso Technotown - Hub della scienza creativa di Roma Capitale si svolgeranno eventi di formazione, masterclass e laboratori sui temi del montaggio video, distribuzione e marketing, creators economy, monetizzazione e pubblicità, branded video.La direzione artistica del Premio PLAY è di Giacomo Sisca e gli eventi sono realizzati con la collaborazione dello staff scientifico di Technotown, il supporto di assipod.org - Associazione Italiana Podcasting e di Zètema Progetto Cultura. La filosofia del premio vuole sottolineare il legame culturale che lega l'arte cinematografica e audiovisiva alle nuove forme espressive che caraterizzano il mondo dei creativi digitali. Nel corso della manifestazione verrà anche presentata la campagna di comunicazione del Campidoglio articolata in 6 brevi video diffusi su Tik Tok dalle content creator Carolina Cosentino e Martina Panchetti che raccontano dell'utilità dei diversi canali di comunicazione di Roma Capitale - whatsapp, social network, web tv, podcast - per dare l'opportunità di conoscere i servizi offerti a cittadini e city user. A partire dalle ore 15.00 di sabato 18 maggio verranno presentati i finalisti del Premio PLAY e premiati i vincitori (anche

Cinemaserietv 5 MIGLIORI FILM ROMANTICI AMBIENTATI NEL MONDO DELLA MUSICA

5 MIGLIORI FILM ROMANTICI AMBIENTATI NEL MONDO DELLA MUSICA

Nel vasto panorama delle commedie romantiche, quelle ambientate nel mondo della musica hanno sicuramente la capacità di offrire al proprio pubblico un'esperienza unica. Questi capolavori in cui amore e musica si fondono in un'unica melodia, trasportano gli spettatori in viaggi entusiasmanti alla scoperta di storie indimenticabili, con protagonisti che utilizzano questo incredibile linguaggio universale per esprimere le proprie emozioni e le proprie speranze. Se anche voi siete appassionati del genere, ecco 5 film romantici ambientati nel mondo della musica che non potete assolutamente perdervi. 1) Once (2007)Le strade di Dublino sono il palcoscenico di Once (Una volta), dove il destino intreccia le vite di un musicista di strada irlandese e di una giovane polistrumentista ceca, entrambi con un sogno da realizzare. Uniti dalla passione per la musica, attraverso incontri casuali e sessioni di registrazione improvvisate, tra i due inizia a nascere un legame profondo che li spingerà ad aiutarsi reciprocamente nel perseguimento dei propri obiettivi. Le interpretazioni di Glen Hansard e Markéta Irglová, entrambi musicisti nella vita reale, sono così genuine e coinvolgenti che sembra quasi di assistere a una storia vera che si svolge davanti agli occhi degli spettatori. Un’impressione resa ancora più vivida dalle riprese con la telecamera a mano, che conferiscono un taglio quasi documentaristico alla narrazione. Once - diretto da John Carney e basato sull’omonimo musical di Broadway del 2011 - è una storia d’amore commovente, la cui splendida colonna sonora diventa il vero linguaggio dell'anima, capace di guidare i personaggi e il pubblico attraverso un viaggio di speranza e riscatto. 2. La La Land (2016)In questo capolavoro del 2016 scritto e diretto da Damien Chazelle, Ryan Gosling ed Emma Stone interpretano rispettivamente un musicista jazz e un'aspirante attrice, entrambi determinati a realizzare i propri sogni sullo sfondo vibrante della città di Los Angeles. Mentre i

Screenworld I MIGLIORI FILM DE IL PIANETA DELLE SCIMMIE

I MIGLIORI FILM DE IL PIANETA DELLE SCIMMIE

Il Regno del Pianeta delle Scimmie sta arrivando al cinema: un nuovo inizio per una saga che ha già avuto diverse interpretazioni, ma che ha lasciato un segno indelebile nella cultura pop soprattutto per la sua capacità di innovare (e rinnovarsi). Un franchise di quasi 60 anni, che ha sempre visto grandi interpreti e grandi professionisti mettersi alla prova con una fantascienza estremamente particolare. Pur avendo visto esperimenti più o meno riusciti, il potere della saga non è mai venuto meno: il racconto delle scimmie ha sempre posto le basi per una riflessione profonda sull'essere umano, tra dubbi esistenziali e dilemmi socio- politici. Nell'attesa di scoprire quanto potenziale ci sia per un nuovo avvio del franchise, ecco i film più riusciti della saga - e quelli che non possono assolutamente mancare nella vostra watchlist.Fuga dal pianeta delle scimmie (1971)In pochi avrebbero sperato che un film del genere potesse funzionare. E in effetti non avevano tutti i torti, almeno sulla carta. Ma c'è qualcosa di veramente speciale nel film di Don Taylor: uno sguardo disincantato al destino dell'uomo, tra nostalgia e bizzarro umorismo. Uno script che sfrutta il viaggio nel tempo per portare i protagonisti sulla Terra prima che venisse distrutta, una trama estremamente funzionale al cast e all'intrattenimento più spensierato - quello che rifugge la logica e la gravitas di certe opere. Al netto delle sue forti carenze, lo spirito della pellicola riesce a ricontestualizzare contesti e temi per parlare direttamente allo spettatore, proprio come nella fantascienza più pura. Poca azione, un focus deciso sui personaggi e sul loro sviluppo, che riesce a raccontare una storia dai risvolti originali. Non in cima alla lista, ma sicuramente una visione da non perdere!Il Pianeta delle Scimmie (1968)Un vero cult che ha dato il via al franchise. Il film di Franklin J. Schaffner

La Prof Dell' Horror NON MENTIRMI, IL NUOVO LIBRO DI JESSICA SEPE (LA PROF DELL'HORROR)

NON MENTIRMI, IL NUOVO LIBRO DI JESSICA SEPE (LA PROF DELL'HORROR)

NON MENTIRMI, il nuovo libro di Jessica Sepe, è disponibile su Amazon sia in formato cartaceo che E-book.“Ci sono notti in cui tutto può succedere. Un palpito inspiegabile avvolge le nostre membra e ci conduce verso qualcosa che potrebbe essere la nostra rovina. Keira è bella, dolce, e quando i suoi occhi incrociano, attraverso uno schermo, quelli di Evan, nulla sarà più come prima. L'enigmatico attore è affascinante, ma anche un pelino depravato, scurrile, e soprattutto, mente con la facilità di una vespa pronta a pungere se sei a trenta metri dal suo nido. Il suo più oscuro segreto ha un nome: Aliena. Un folle demone con cui ha stretto un patto anni addietro. Intrighi, menzogne, tentativi di rimediare a errori commessi, e tanto, tantissimo sangue di vittime innocenti. Ma, nulla è come sembra, e tutto può cambiare in un battito di ciglia. Dentro una menzogna, si nasconde la verità, o è la realtà la menzogna stessa?"L’AUTRICEJessica Sepe, in arte la Prof dell’horror, comincia a muovere i primi passi artistici nell’ambito musicale. Inizia come cantante black/death metal nella veste di Lucifera, rilasciando due album e qualche singolo, per poi dirigere il suo interesse verso la sua scrittura.Come autrice pubblica ben undici libri. Varie storie distopiche (2075-Apocalipsa, Lovend, Io non ho credito – Pass(i)vita, Solaria), ma non mancano racconti horror tradizionali (Stalker fino alla (tua) morte, Le stagioni dell’amor(t)e, Asteria, Finché morte ci separi, I kill my fan), in cui spesso sono protagonisti serial killer divenuti tali per necessità. Per concludere, c’è anche una raccolta di poesie macabre, intitolata: ∞.La sua ultima opera “Non mentirmi” si differisce dalle altre dando spazio a una grande storia d’amore, sempre in chiave orrorifica. Il sentimento sarà ostacolato da un temibile diavolo innamorato, possessivo, e completamente pazzo. "Tra gli impegni dell’autrice, c’è la collaborazione con