Random reviews

Recensione di   Rael70 Rael70

Civil War

(Film, 2024)

Alex Garland, uno dei più talentuosi registi del nuovo millennio, realizza il suo quinto lavoro (quattro film e una serie) , tutte opere di cui è stato anche sceneggiatore e, in alcuni casi, anche produttore ("Devs"). Nel caso specifico “Civil War” è prodotto dalla A24, famosa casa cinematografica indipendente americana, che effettua il suo più grande sforzo economico: con un budget di 50 milioni di $ il film, a tutt'oggi, ne ha incassati 121 e quindi si può considerarlo, a tutti gli effetti, un successo dal punto di vista finanziario. Il cast è formato da un'ottima Kirsten Dunst (qualcuno se la ricorda in “Melancholia” di Von Trier?), un discreto Wasgner Moura (recentemente visto nella bella serie “Shining Girls”), dal veterano Stephen McKinley Henderson ("Lady Bird" e “Barriere”) e dalla giovane Cailee Spaeny in perenne ascesa (prima in “Priscilla”, poi in “Civil War” e prossimamente nell'attesissimo “Alien Romulus”di Fede Alvarez). Rompiamo subito gli indugi e chiariamo le cose: se il botteghino sorride al regista americano, da un punto di vista prettamente qualitativo Garland sembra fare un notevole passo indietro rispetto alle sue opere passate. Questo “road movie” dice meno di quello che dovrebbe mostrare e fa vedere meno di quello di cui dovrebbe parlare: una guerra civile sul suolo americano senza intermediari o forze straniere. Il punto debole del film è, in primis, la sceneggiatura (uno dei punti di forza di Garland): il regista vorrebbe realizzare l'affresco di un nuovo Vietnam totalmente americano ma pecca nel legare i vari episodi. Abbiamo soldati che non rispondono più agli ordini (evidentemente si è interrotta la linea di comando) e, all'opposto, soldati che potrebbero anche disertare in nome di una guerra che non è neanche civile ma solo imposta (per colpa di un solo uomo? Poco credibile…), gente che si fa giustizia da se

Recensione di   Ros Ros

Come pecore in mezzo ai lupi

(Film, 2023)

noir thriller opera prima. Non perfetto: canovaccio già visto. Ma si possono nutrire speranze per il futuro. Ragonese brava a calarsi nel personaggio. Voto 6 e mezzo

Recensione di   Beaujolais Beaujolais

Emily in Paris

(Serie TV, 2020)

Trama: cretinetti americana saccente e isterica sbarca a Parigi con l'intenzione di romperle ai francesi ma i francesi insegneranno all'anoressico clown triste come si sta al mondo. Nel frattempo tanta, tantissima tipica fuffa wcnetflux.

Recensione di   Delia Marcari Delia Marcari

Robocity - La Città Nascosta

Colonna sonora spettacolare. Evidente la cura dei dettagli tecnicamente parlando. Un esplosione di colori che ti colora anche il cuore e la mente con dialoghi facili e alla portata di tutti.Un progetto fatto davvero molto bene.

Recensione di   Paola Di Lizia Paola Di Lizia

Rapacità

(Film, 1924)

Un viaggio nell'abisso dell'animo umano

Recensione di   Stefano De Rosa Stefano De Rosa

La zona d'interesse

La sensazione più ricorrente che ho provato durante la visione di questo capolavoro è stata quelli di un profondo, profondissimo fastidio che mi sono portato a casa e che continua a stare con me. Obiettivo di Glazer è proprio questo: infondere, radicare in noi una insopportabile sensazione di fastidio…” perché è successo tutto questo? perché sta succedendo ancora?” Quella stessa sensazione di fastidio che si prova guardando la celeberrima scena della spiaggia in UNDER THE SKIN (che ad oggi per me rimane insuperata per livelli di tensione, angoscia e pathos) e anche lì ci chiediamo perché? perché non fa niente? domanda che automaticamente ci viene da ribaltare su tutti noi…perché non facciamo niente? E Glazer vuole che questo fastidio ce lo portiamo a casa…la musica straniante di Mica Levi (immensa anche in UTS) con cui inizia film ritorna dopo l’ultima immagine, come monito incessante… La poetica di Glazer si basa sui contrasti, sugli opposti, che stimolano, attivano la reazione dello spettatore che è portato a farsi mille domande sulla natura umana, sulla solidarietà, sulla mancanza di solidarietà, sull’amore, sull’odio, sulla solitudine (Höss in fondo è un uomo solo, solissimo), sulla morte…Contrasti ce n’erano tantissimi in UTS e ce ne sono ancora di più in TZOI, come:la doccia della piscina che perde acqua (simbolo di vita) che richiama le “docce” delle camere a gas;stesso discorso per le api che favoriscono la vita riprese sui fiori coltivati con la cenere dei prigionieri morti;e per la cenere nell’acqua del fiume;e per i girasoli e i crisantemi;la vite che copre il muro…nel Vangelo la chiesa d'Israele è paragonata alla vigna nella quale Gesù rappresenta la vite;la camera termica che nel freddo della notte riprende l’animo caldo della ragazza polacca;subito dopo sempre Alexandra suona al pianoforte le note che ha trovato su un pezzo di

Recensione di   Antonella Antonella

Sexocracy: The man of Bunga Bunga

(Film, 2012)

Film documentario estremamente interessante del 2012, nel quale Lele Mora si racconta e ci racconta del tristemente worlwide noto Bunga Bunga. Idea vincente la narrazione strabordante dell'agente dello spettacolo che si alterna a quella semplice e composta di una ragazza filippina, creando un forte contrasto di valori e di idee. Scene di repertorio con provini di aspiranti starlette, che si dichiarano disposte a tutto pur di raggiungere il successo, si alternano ad installazioni viventi di donne avvolte nel cellophane, bellissima carne ammucchiata ad arte in un bidone della spazzatura...immagini irritanti che rimangono fortemente impresse, simbolo della mercificazione del corpo della donna. Mala tempora currunt...

Recensione di   La Prof Dell' Horror La Prof Dell' Horror

Abigail

(Film, 2024)

Cosa può mai andare storto quando si rapisce una dolce ragazzina vestita di tulle che fa la ballerina? In teoria proprio un beato piffero, ma in Abigail, non è così.In questa storia che si apre col soave Il lago dei cigni, indubbiamente d'impatto, rincontriamo alla regia la collaudata coppia Bettinelli-Olpin/Gillette Busick alla sceneggiatura. Il lavoro svolto dal due convince, grazie a un buon ritmo, e avvalendosi di una location di sicuro impatto. Per quanto riguarda la scenografia e alcune atmosfere, la pellicola rimanda un po' a finché morte non ci separi, pur non raggiungendo quell'elevatissimo standard qualitativo. Tuttavia, il prodotto se la cava bene e intrattiene. Sicuramente Abigail è una delle nuove uscite più interessanti.Il twist dell'intreccio è annunciato abbastanza velocemente, ma non impedisce di mantenere la suspence e nutrire la curiosità verso quella creatura innocente, che in realtà di candido non ha proprio un bel niente, e verso quel padre assai potente, da far tremare le mura dell'immensa magione soltanto sussurrandone il nome. La trama rivela subito le carte in suo possesso: un gruppetto di criminali sequestra un adolescente per chiedere un cospicuo riscatto. Non mancano i cliché ma va bene così.C'è l'ex medico militare con problemi di dipendenza dalla morfina, (Melissa Herrera), reduce dagli ultimi scream. Ritroviamo nei panni di una hacker un pelino sgangherata la simpaticissima Millie(Kathryn Love Newton) di Freaky, che è in grado di compiere magie informatiche, ma non sa distinguere l'aglio dalle cipolle. Ci sono poi un ex poliziotto, un ex cecchino, un mafioso e un autista sociopatico (Angus Cloud, a cui è stato dedicato il film, scomparso di recente per una sospetta overdose con mix di droghe, tra cui il tremendo Fentanyl, la droga zombie di cui tanto si sta parlando). E infine, c'è lei, una bravissima Alisha Weir nelle nivee vesti di

Recensione di   Ugo Messina Ugo Messina

Lo chiamavano Trinità...

(Film, 1970)

Un capolavoro immortale, l'iniziatore di un genere nel genere (degli Spaghetti Western). L'ho guardato 10 volte forse più e non mi sono mai stancato. Battute ironiche, irriverenti, geniali. Recitazione stratosferica. Innumerevoli scene iconiche immortalate nella memoria di tutti quelli che, come me, hanno avuto Bud Spencer e Terence Hill come loro eroi di giovinezza.

Recensione di   Stefano Stefano

Don't Look Up

(Film, 2021)

un filmetto. con gran cast.. sprecato. io l'ho visto per caso (pecoronismo netflixiano + il cast).. perchè se ne parla tanto?mah...cerchiobottista...ben studiato per creare hype probabilmente

Recensione di   Alexander Risson Alexander Risson

Qualcuno volò sul nido del cuculo

(Film, 1975)

Un bel film molto commovente con un finale magistrale. Uno dei film piu' toccanti che io abbia mai visto. La cosa sconvolgente e' che e' tratto da una storia vera. Nicholson da manuale.

Recensione di   Samantha Radio 80 Samantha Radio 80

Yesterday

(Film, 2019)

Come ricordare i mitici Beatles attraverso un escamotage geniale in chiave comica…ricorda la scena di quell’Immenso Film “Non ci resta che piangere” in cui trovandosi misteriosamente nel passato Troisi cantava le canzoni dei Beatles a una donzella che voleva conquistare, che giustamente rimaneva affascinata non avendole mai ascoltate :) Guardatelo, grazie Filmamo

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La Prof Dell' Horror SPECIALE PREMIO AMIDEI: INVERVISTE A SERGIO STIVALETTI E ANTONIO TENTORI

SPECIALE PREMIO AMIDEI: INVERVISTE A SERGIO STIVALETTI E ANTONIO TENTORI

Dall'11 al 17 luglio si è svolto a Gorizia il prestigioso premio Amidei. Io ho presenziato alla giornata del 15, attirata da ospiti del calibro di Sergio Stivaletti e Antonio Tentori. Risate, curiosi aneddoti, racconti affascinanti che fanno sognare. Perché è questo che fa il cinema. Con le sue poltroncine rosse (nella mia testa, è questo, e soltanto questo il colore in cui sprofondare nella sala magica), l'enorme schermo, il buio, le ombre degli spettatori, la suoneria del telefono spenta (finalmente!), i secchielli di popcorn, e un paio d'ore in cui viaggiare lontano.Alle 14 è stato proiettato: "M.D.C", basato su un dramma di Gaston Leroux rielaborato in chiave orrorifica. È stata la prima pellicola diretta da Sergio, di cui abbiamo discusso anche nella nostra intervista, e nell'intervento suo e di Tentori che si è tenuto alle 18.00 nella sala del Kinemax. Scopriamo che la sua passione è il fantasy, e che rimase affascinato dal lungometraggio: "Un milione di anni fa", anche se poi ha trovato una valvola di sfogo nell'horror. Ci racconta anche di non essere assolutamente nemico degli effetti digitali, anzi, di utilizzarli laddove sia necessario. Ci narra di come inizialmente la regia di M.D.C dovesse essere di Fulci, e ci illustra come avrebbe dovuto essere un evento, dato che tra i due registi era un po' noto che non ci fosse una grande amicizia. (Solitamente quando si è dei grandi in qualcosa, sorge un po' quel sano sentimento di competizione, è nella natura umana). Tant'è che Stivaletti ci rivela con simpatia di voci di corridoio che dicevano: se collabori con Lucio, poi non lavori con Dario e viceversa. Non fu possibile vedere questo sodalizio per la tragica scomparsa di Fulci, e Argento chiamò Sergio, che con ilarità ci ha descritto come si svolse la telefonata. All'incredibile offerta della

Francesca Arca GENE WILDER, ICONA DELLA COMMEDIA

GENE WILDER, ICONA DELLA COMMEDIA

«È una commedia folle, e da anni non si vedeva questo tipo di follia sullo schermo. […] Gene Wilder che fa l’isterico è più divertente di Peter Sellers. […] L’isteria di Wilder è perfettamente naturale.» Queste sono le parole che Pauline Kael, l’influente e controversa critica cinematografica del “The New Yorker”, scrisse nel 1974 in un articolo dedicato all’uscita di “Frankenstein Junior” nelle sale. Un giudizio che ancora oggi, non solo caratterizza l’essenza del film, ma descrive in pochi tratti la maestria di una delle icone del genere “comedy”: Gene Wilder. Artista attento e dal carattere deciso, Wilder ha avuto il pregio di recitare in alcune pellicole che hanno attraversato i decenni diventando dei veri e propri cult-movie. Il binomio con Mel Brooks - con il quale instaurerà una profonda amicizia - risulta proficuo fin dagli esordi. “Per favore non toccare le vecchiette” (discutibile titolo italiano per “The Producers”), opera prima per il regista newyorkese, vede infatti Gene Wilder ricoprire il primo ruolo importante della sua carriera cinematografica, dopo una breve comparsata in “Gangster Story” di Arthur Penn l’anno prima. Il personaggio di Leo Bloom regala all’attore una grande notorietà oltre al plauso dell’Academy che lo inserisce tra le nomination per l’assegnazione dell’Oscar al miglior attore non-protagonista. Isterico, paranoico, stralunato, Leo Bloom diventa in qualche modo un archetipo delle caratteristiche che Wilder porterà sapientemente in tutti i suoi personaggi, riuscendo nel contempo a non risultare mai una copia trita di se stesso. I tratti un po’ fumettistici dei suoi occhi grandi e chiarissimi, la capigliatura dai ricci spesso volutamente problematici, aiutano Wilder a tracciare con estro l’indole dei suoi personaggi più noti. Dall’ineguagliabile Frederick Frankenstein – nella sceneneggiatura che lui stesso condivise con Brooks per “Frankenstein Junior - fino al Willy Wonka di Mel Stuart nel 1971, ogni sua interpretazione

Valentina GREASE: IL FASCINO ETERNO DEL MUSICAL CHE HA FATTO STORIA

GREASE: IL FASCINO ETERNO DEL MUSICAL CHE HA FATTO STORIA

Miei cari lettori, bentrovati, benvenuti e bentornati. Stavolta la mia rubrica “Cuori sullo schermo” vi farà battere il cuore a tempo di musica, perchè non si può e non si deve dimenticare quello che considero IL musical/romantic comedy per eccellenza: Grease.Correva l’anno 1994, vacanze estive, scuola chiusa, libertà assoluta. Quella fu l’estate in cui mi innamorai di quella meraviglia che è Grease, al punto da guardarlo ogni giorno facendo colazione, insieme alla mia migliore amica dell’epoca. Inutile dire che ricordo ogni minima battuta, canzone, ballo…tutto! Fu grazie a Grease che mi innamorai di John Travolta, del look anni 50, dei musical, ma anche dell’indimenticata Olivia Newton-John, che ho sempre visto come una fatina in carne e ossa uscita dritta dritta da un libro di fiabe. Grease è uno di quei film che riescono a catturare l'immaginazione di diverse generazioni, diventando un vero e proprio cult nel panorama cinematografico mondiale. Diretto da Randal Kleiser e uscito nel 1978, il film è una brillante combinazione di commedia, musica e romanticismo, la sacra triade, per intenderci. Ambientato negli anni '50, John Travolta era il mitico Danny Zuko e Olivia Newton-John era Sandy Olsson. Grease racconta la storia di un amore estivo che si scontra con le dinamiche sociali di un liceo americano.La sceneggiatura, scritta da Bronte Woodard e Allan Carr, è piena di momenti memorabili e battute spiritose che catturano l'essenza degli anni '50, un'epoca di ribellione giovanile e di forti contrasti sociali. La rappresentazione delle dinamiche di gruppo tra i T-Birds e le Pink Ladies offre uno spaccato intrigante delle subculture liceali, con un mix di romanticismo, amicizia e rivalità.John Travolta e Olivia Newton-John portano sullo schermo una chimica innegabile, dovessi stilare una classifica delle coppie più belle e compatibili viste sul grande schermo, loro sarebbero sicuramente nei primi posti. Hanno dato

La Prof Dell' Horror NOBODY, EBOOK IN DOWNLOAD GRATIS. AI, ROBOT, MICROCHIP. IL FUTURO DISTOPICO RILETTO IN CHIAVE ORRORIFICA DALLA PROF DELL'HORROR

NOBODY, EBOOK IN DOWNLOAD GRATIS. AI, ROBOT, MICROCHIP. IL FUTURO DISTOPICO RILETTO IN CHIAVE ORRORIFICA DALLA PROF DELL'HORROR

NObody, il nuovo libro di Jessica Sepe, la prof dell'horror, è in download gratuito fino a domenica 21 luglio su Amazon, e disponibile anche in versione cartacea. a questo link: https://www.amazon.it/NObody-Jessica-Sepe-ebook/dp/B0D95D1TR5/ref=tmm_kin_swatch_0?_encoding=UTF8&dib_tag=se&dib=eyJ2IjoiMSJ9.6dlc07VBsyUCg8WZv7UEPQ.SjZXodOo1JI9iQ7N0V_vHAexZkWKQW4Y8F-rY7HrUIk&qid=1721245104&sr=1-1 Il progresso ci sta mostrando cose che mai avremmo potuto immaginare. Intelligenza Artificiale, ma non solo. Robot in carne e ossa verranno presto venduti come fidanzate per uomini facoltosi alla ricerca della moglie perfetta. (E tempo addietro, proprio in Lovend, è stato trattato questo argomento). Con NObody, la distopia è servita, e mostrerà come un futuro robotico non possa essere esattamente rose e fiori. La sinossi: Se l'intelligenza artificiale vi fa paura, non leggete questo libro.Nei piani alti di glaciali, lussuosi grattacieli, qualcosa sta avvenendo. Esseri umani, come noi, eppure, diversi da noi. Noi non siamo nessuno, loro invece, sono mare in tempesta, fulmini nel cielo, fuoco nel deserto. Loro sono coloro che senza pennelli e colori, possono disegnare tutto ciò che desiderano, in base ai propri capricci. Tutto ciò che bramano i loro aridi cuori. Tutto ciò che affiora nella loro mente perversa. Ogni cosa è andata, rovinata, nulla ha più valore. Un nuovo quadro è stato dipinto, un universo diverso è stato progettato, ma da chi?Forse da supremi, magnanimi burattinai? Chi conduce la partita di punto in bianco si è stancato di condividere il globo terrestre con dei poveri, inutili lacchè. Urge una sostituzione sociale. Da una giornata all'altra, tutto può cambiare, e qualcuno, può prendere l'ultima, amara decisione indiscutibile. Ebbene sì, noi pagliacci abbiamo perduto il nostro fascino, divenendo così un astruso problema. E adesso, cosa accadrà? Potrà mai essere così improbabile disfarsi di noi, oppure, basterebbe premere un pulsante, affinché le duttili sabbie mobili ci seppelliscano nella fangosa melma?Venghino, signori Venghino, la nuova era sta per cominciare, cosa siete disposti a fare per sopravvivere? Sedetevi

Cinemaserietv I MIGLIORI HORROR A TEMA RELIGIOSO DA VEDERE

I MIGLIORI HORROR A TEMA RELIGIOSO DA VEDERE

Il cinema horror ha da sempre esplorato i temi religiosi, sfruttando le paure più profonde e intrinseche legate alla fede, al sacro e al profano. Questo genere di film riesce a mettere in scena le angosce universali legate al soprannaturale, offrendo storie che affondano le radici nel mito, nella superstizione e nella realtà. Ecco quindi una selezione dei migliori film horror a tema religioso, che spaziano dai classici intramontabili alle nuove gemme del genere. 1) L'esorcista (1973) Considerato uno dei più grandi film horror di tutti i tempi, L'esorcista diretto da William Friedkin è un'opera che ha saputo terrorizzare intere generazioni di spettatori. La trama ruota attorno a Regan MacNeil (Linda Blair), un’adolescente posseduta da un'entità demoniaca, e ai disperati tentativi di due sacerdoti di esorcizzarla. Basato sul romanzo di William Peter Blatty, la pellicola ha vinto due premi Oscar - miglior sceneggiatura non originale e miglior sonoro - ed è famosa per le sue scene scioccanti e per la sua atmosfera surreale e inquietante, oltre che per la colonna sonora davvero iconica . La forza de L’esorcista risiede nella sua capacità di mescolare abilmente il sacro e il profano, esplorando il tema del male assoluto in un contesto di fede religiosa, tutti elementi che lo rendono un’esperienza davvero imperdibile per gli amanti del genere. 2) Omen - Il presagio (1976) Il presagio, diretto da Richard Donner, è sicuramente un altro grande classico del cinema horror a sfondo religioso. Il film narra la storia di un diplomatico americano, Robert Thorn (Gregory Peck) che adotta un bambino orfano, solo per scoprire più tardi che il ragazzo, Damien, è in realtà l'Anticristo destinato a portare l'apocalisse sulla Terra. Man mano che eventi misteriosi e mortali cominciano a circondare Damien, Robert deve iniziare a confrontarsi con questa terribile verità e trovare un modo

La Prof Dell' Horror

"I KILL MY FAN" DELLA PROF DELL'HORROR IN DOWNLOAD GRATUITO PER CINQUE GIORNI

I kill my fan, il libro perfetto per realizzarci un film. Chordeva, una villain cattiva, senza alcuno scrupolo. Da rockstar fallita a spogliarellista improvvisata in un sito per adulti il passo è breve, ma altrettanto breve, sarà la sua sete di sangue. Una serial killer pronta a tutto, anche a scegliere tra l'amore e la sua libertà. Girl power, più assassine donne nel cinema horror!Da oggi per cinque giorni il libro: “I kill my fan” della prof dell'horror, è scaricabile gratis con un click a questo link: https://www.amazon.it/I-kill-my-fan-Spanish-ebook/dp/B0CDZJ7QWS/ref=tmm_kin_swatch_0?_encoding=UTF8&qid=&sr= “Justforfan”. Una cantante metal fallita. Zero opportunità di lavoro. Una società che strizza l'occhio alla bellezza. Chordeva ha perso tutto: la band, l'amore, l'impiego, la dignità. L'ultima spiaggia è quel posto dove mai vorrebbe approdare. Ma, il denaro facile, cambia la sua mente. Soldi, tanti, subito. Esiste un modo per ottenerli senza alcun sacrificio? Sì, e ha il profumo del sangue, quello dei suoi fan."In un tempo non troppo distante, il sorriso dei bambini rifletteva la luce del sole, e con l'immaginazione volava lontano. In un tempo quasi vicino, la fantasia abbracciava le creazioni, e sognava un futuro pieno di progressi entusiasmanti. Macchine volanti, teletrasporto, invenzioni accattivanti che andavano oltre l'aspettativa comune. Tempi attuali: Internet, la più grande creazione contemporanea. I social network sono diventati indispensabili, e uno in particolare, nutre tante amebe che possiedono il QI di una gallina. La solitudine di questi giorni è un'amica preziosa, e permette loro di guadagnare bene malgrado non abbiano attitudini artistiche o capacità intellettuali di un certo calibro. Justforfan è la nuova mecca, il miraggio, il paradiso di queste povere soubrettes da quattro soldi. Un trampolino di lancio, forse qualcosa di più, forse qualcosa di meno, ma in fondo, il guadagno facile, rimane un'attrattiva affascinante.Chordeva è bella e talentuosa, e proprio per questo motivo

Diego Cineriflessi SGUARDI DAL MONDO: ASGHAR FARHADI

SGUARDI DAL MONDO: ASGHAR FARHADI

Dall'Iran arriva una buona tradizione di registi festivalieri: Kiarostami prima e adesso Panahi, Jalilvan e Rosoulof. Tutti con problemi più o meno importanti con la censura del regime, ma supportati dalla critica internazionale. Il più conosciuto della sua generazione è sicuramente Asghar Farhadi che partendo dal suo Iran è arrivato a girare produzioni internazionali come Il passato e Tutti lo sanno e alla vittoria di due premi Oscar come Miglior Film Internazionale. Le sue prime tre opere, difficili da vedere in Italia, non ebbero grande distribuzione internazionale, ma i temi che poi impareremo a conoscere nei suoi film più famosi sono già presenti. Dancing in the dust parla della difficile separazione di due giovani e di come reperire i soldi per restituire la dote; Beautiful city tratta di un condannato a morte e di come il perdono del padre della vittima possa evitargli l'esecuzione; Fireworks Wednesday torna a parlare di matrimoni in crisi mostrando al mondo la tradizione dell'accendere in strada fuochi d'artificio nell'ultimo mercoledi dell'anno persiano per purificarsi e iniziare bene l'anno nuovo. Con About Elly arrivano i grandi Festival e i premi. La pellicola vince l'Orso d'argento per la miglior regia al Festival di Berlino e il film lo lancia in tutto il mondo. Farhadi gira un thriller sociale in cui la scomparsa di una donna e i segreti di un gruppo di persone confinati in una villa al mare sono un motore narrativo eccezionale. I fantasmi dell'infelicità e della chiusura della società iraniana deflagrano in un nodo gordiano (cifra stilistica delle sceneggiature stupende del regista iraniano). E poi arriva Una separazione. Orso d'Oro al Festival di Berlino, ma soprattutto Oscar come Miglior Film Internazionale e consacrazione mondiale. Una nuova sceneggiatura che è un ingranaggio perfetto e mette alla berlina le differenze sociali, l'esaltazione religiosa e la crisi

Valentina MAGIA E AMORE: L'INCANTO DI AMORI E INCANTESIMI

MAGIA E AMORE: L'INCANTO DI AMORI E INCANTESIMI

Cari lettori, benvenuti e bentornati al nuovo appuntamento con la rubrica “Cuori sullo schermo”. Se nel mondo delle commedie romantiche esiste il connubio perfetto, sicuramente vince la combo amore/magia.Il fascino di queste storie risiede nella loro capacità di trascendere la realtà quotidiana, permettendo a noi spettatori di sognare e di sperimentare emozioni intense attraverso situazioni straordinarie. Riti magici, pozioni d’amore, incantesimi che sfuggono di mano e che creano dinamiche a dir poco bizzarre…non c’è niente di meglio! Il film perfetto, che racchiude tutto questo è sicuramente “Amori e incantesimi”. Titolo originale “Practical Magic”, film del 1998 diretto da Griffin Dunne, basato sul romanzo omonimo di Alice Hoffman. Pellicola incantevole, che racchiude la combinazione perfetta di romanticismo, dramma e magia, reso ancora più magico grazie all’incredibile cast: Nicole Kidman, Sandra Bullock, Stockard Channing, Dianne Wiest, Aidan Quinn e Evan Rachel Wood. La storia delle sorelle Owens, provenienti da una lunga stirpe di streghe, una famiglia colpita da una maledizione che impedisce alle donne della famiglia di poter trovare l’amore vero, perchè ogni uomo che si innamora delle Owens è destinato a morire prematuramente…come si fa a non rimanere catturati e incuriositi da una semplice premessa del genere? Io ne sono stata rapita solo leggendo la trama striminzita che si trovava dietro la copertina della videocassetta (si…io c’ero!)! E quella videocassetta si è rovinata prima del tempo, tanto mi sono innamorata di questa storia. La notizia recentissima di un remake di Amori e incantesimi, a 26 anni dal suo debutto nelle sale, mi ha riempito il cuore di gioia, soprattutto perchè la Kidman e la Bullock saranno direttamente coinvolte non solo davanti allo schermo ma anche come coproduttrici. I sequel molto spesso subiscono l’effetto “Non tutte le ciambelle riescono con il buco”, ma voglio essere fiduciosa e sperare che ne esca fuori

Filmamo Friends :-) MARGUERITE TRA I ROVI, IL NUOVO INCREDIBILE ROMANZO DI RICCARDA RICCO’, GIORNALISTA E SCRITTRICE

MARGUERITE TRA I ROVI, IL NUOVO INCREDIBILE ROMANZO DI RICCARDA RICCO’, GIORNALISTA E SCRITTRICE

Intervistiamo la Scrittrice e Giornalista Tv Riccarda Ricco’ in occasione del suo nuovo, incredibile Romanzo - Marguerite tra i rovi, il nuovo Romanzo di Riccarda Ricco’, Giornalista e Scrittrice, oltre che volto noto televisivo : un Giallo, Noir, Thriller...che indirizzo di genere diamo agli amici readers di FilmAmo ?Non è esattamente un romanzo di genere. È stato pubblicato come giallo perché c’è un’indagine e ci sono dei morti, ma più che la parte investigativa è il rapporto tra le persone che viene analizzato nel profondo e quanto i luoghi con la loro energia riescano a influenzare questi intrighi. È dunque sì giallo, ma anche nero e in alcuni punti sentimentale.- La storia è ambientata in un borgo dell’Appennino Emiliano, qui risulta evidente la vicinanza dei luoghi da Te frequentati e vissuti... ci sono quindi note biografiche nel racconto ?Il romanzo è ambientato in un borgo vicino alla Versilia. La vicinanza con l’Appennino tosco-emiliano si può percepire in pochi passaggi, come quello dove si citano i Santi Pellegrino e Bianco sepolti nella teca del santuario nei pressi del Passo delle Radici, proprio sul confine tra Emilia e Toscana.Non ci sono tratti autobiografici, la storia è completamente inventata. L’unica cosa che esiste davvero sono i luoghi. E quei luoghi sono da me conosciuti molto bene.- Alcuni critici hanno osservato che si tratta di uno scritto femminista, perché gli uomini che lo popolano sono in gran parte degli egocentrici o dei ladri o semplicemente dei violenti che l’Autrice Ricco’ detesta e ci rende partecipi delle loro malefatte...Non lo definirei uno scritto femminista. Esiste un uomo che picchia la moglie e molesta la figlia, così come c’è una fattucchiera che utilizza la magia nera per fare del male a un’altra donna. Esiste una ragazza che per cercare la felicità fa del male a se

La Prof Dell' Horror NON MENTIRMI, IL NUOVO LIBRO DI JESSICA SEPE (LA PROF DELL'HORROR)

NON MENTIRMI, IL NUOVO LIBRO DI JESSICA SEPE (LA PROF DELL'HORROR)

NON MENTIRMI, il nuovo libro di Jessica Sepe, è disponibile su Amazon sia in formato cartaceo che E-book.“Ci sono notti in cui tutto può succedere. Un palpito inspiegabile avvolge le nostre membra e ci conduce verso qualcosa che potrebbe essere la nostra rovina. Keira è bella, dolce, e quando i suoi occhi incrociano, attraverso uno schermo, quelli di Evan, nulla sarà più come prima. L'enigmatico attore è affascinante, ma anche un pelino depravato, scurrile, e soprattutto, mente con la facilità di una vespa pronta a pungere se sei a trenta metri dal suo nido. Il suo più oscuro segreto ha un nome: Aliena. Un folle demone con cui ha stretto un patto anni addietro. Intrighi, menzogne, tentativi di rimediare a errori commessi, e tanto, tantissimo sangue di vittime innocenti. Ma, nulla è come sembra, e tutto può cambiare in un battito di ciglia. Dentro una menzogna, si nasconde la verità, o è la realtà la menzogna stessa?"L’AUTRICEJessica Sepe, in arte la Prof dell’horror, comincia a muovere i primi passi artistici nell’ambito musicale. Inizia come cantante black/death metal nella veste di Lucifera, rilasciando due album e qualche singolo, per poi dirigere il suo interesse verso la sua scrittura.Come autrice pubblica ben undici libri. Varie storie distopiche (2075-Apocalipsa, Lovend, Io non ho credito – Pass(i)vita, Solaria), ma non mancano racconti horror tradizionali (Stalker fino alla (tua) morte, Le stagioni dell’amor(t)e, Asteria, Finché morte ci separi, I kill my fan), in cui spesso sono protagonisti serial killer divenuti tali per necessità. Per concludere, c’è anche una raccolta di poesie macabre, intitolata: ∞.La sua ultima opera “Non mentirmi” si differisce dalle altre dando spazio a una grande storia d’amore, sempre in chiave orrorifica. Il sentimento sarà ostacolato da un temibile diavolo innamorato, possessivo, e completamente pazzo. "Tra gli impegni dell’autrice, c’è la collaborazione con