Devo dire che più passano gli anni e più riconsidero Body Of Evidence, come un grande esempio di film erotico!Insomma: negli ultimi anni abbiamo celebrato la trilogia di 50 sfumature di grigio; come l'apice dell'erotismo... Che diavolo! Rispetto a BOE, sembra un film Disney...Certo, non è un capolavoro di triller; è inferiore al capostipite per eccellenza Basic Instinct; (come tensione e suspense, ma non come erotismo): la regia è affidata a un inconpetente come Uli Edel; forse ci sono troppe scene in tribunale; alcuni dialoghi sono un po' superficiali e ridicoli; la sceneggiatura ha delle lacune e il finale è abbastanza ovvio; comunque... nel complesso ha un cast eccezionale, con attori eccellenti!Molti dicono che non c'è chimica tra Willem Dafoe e Madonna durante le scene di sesso; ma non è così! Madonna ha scelto personalmente Willem come partner e loro hanno provato tutte le scene di sesso rinchiusi in una stanza d'albergo per circa due settimane (fonte IMDB) e lascio spazio all'immaginazione...Nel film Madonna non usa controfigure e le scene di sesso (che sono la parte più interessante del film) sono assolutamente al limite dell esplicito; come nel famigerato Candle-Champagne, scena in cui Madonna sta per montare a smorzacandela sul vecchio Willem e poi comincia a cavalcarlo, godendo e ansimando di piacere; si vede chiaramente che Dafoe è eccittato e si nota l'erezione del suo pene!È chiaro che la protagonista principale è la Material Girl: bellissima, sexy e assolutamente erotica e disinibita, come ci si aspetta da una femme fatale come Rebecca (il personaggio interpretato da Madonna).Willem Dafoe, forse non sarà il massimo del sex appeal, ma è funzionale nel ruolo dell'avvocato ingenuo che si fa conquistare dalla figa e dalle bocce di Rebecca. Se leggi la carriera di questo fantastico attore, noterai che è anche un certo erotomane; (come
Titolo italiano: “e all'improvviso arriva l'amore”. Il film mescola vari ingredienti: più storie intrecciate, quella di un compositore in cerca di ispirazione, quella di una psicologa con vari suoi problemi interiori, quella di una capitana di rimorchiatore appassionata romantica, quella di un appena maggiorenne leggermente di colore che si innamora di una sedicenne bianca con padre adottivo ossessionato dalla legalità. Con questi ingredienti opportunamente mescolati la pellicola procede, con diverse sorprese, catturando l'interesse fino alla fine, non del tutto scontata. Gli adulti (almeno tre su quattro) hanno evidenti problemi esistenziali. I giovani sembrano più tranquilli. Ad alcuni la storia può apparire troppo artificiosa; certo, inconsueta è, più di quanto il titolo italiano faccia pensare.
Un bel fantasy carino in stile fiabesco con tanto di drago.... carino ma cose già viste e stra-riviste!
Sceneggiatura 7.5/10Regia 8/10Attori 9/10Fotografia 8+/10Scenografia effetti visivi 7/10Trucco, acconciature, costumi 7/10Suoni e colonna sonora 7/10
La durata è il risultato di un processo di trasformazione, di evoluzione. Le 10 ore e mezza di questo vero e proprio colosso della settima arte mostrano proprio questo, la trasformazione di una famiglia durante gli oltre dieci anni di legge marziale imposta dal dittatore Marcos a cavallo tra anni '70 ed '80. La evoluzione (o, forse, involuzione?) di una famiglia che funge da sineddoche per l'intero Paese natio di Lav Diaz. L'aspetto sociale è quello fondamentale, come in molta parte della produzione diaziana, qui ancor più marcato dal ricorso a footage giornalistici delle guerriglie cittadine, dei proclami di Marcos. La realtà che penetra nella finzione cinematografica, il cinema che diviene un po' più reale, anche grazie ad una messa in scena quasi documentaristica, a tratti debitrice del primo Béla Tarr, quello di Nido Famigliare e di Rapporti Prefabbricati, per esempio.A fronte di alcuni limiti tecnici, dettati anche da problemi nei finanziamenti, ed errori registici, quali scavalcamenti di campi, la sperimentazione stilistica portata avanti da Diaz, invero ancora ad uno stato imperfetto, presenta ancora un certo attaccamento al linguaggio proprio ed esclusivo del cinema, come il ricorso al montaggio, al decoupage tradizionale (molti ma non moltissimi i veri e propri piani-sequenza, mentre spesso si trovano tagli interni ad una stessa scena) e ai movimenti di macchina, esclusivamente a mano. Tuttavia, lo spirito del film e dell'artista-Diaz è già ben definito, è lo stesso che permeerà i suoi veri capolavori come Florentina Hubaldo, CTE e Melancholia. La disperazione dei protagonisti, sempre rappresentazioni microcosmiche del macrocosmo del Paese filippino, non è un flusso che, come spesso accade nel cinema tradizionale, esce dalla pellicola per investire lo spettatore ma è un virus sottocutaneo che si muove all'interno del film stesso e che ingloba il pubblico, non risultando mai uno "strumento" narrativo ma, piuttosto,
Un'altra? Ma a cosa serve un'altra recensione di Pulp Fiction?A voi sicuramente non serve, ma a me tanto.Uno dei film della Vita, di quei pochi che quando esci dal cinema non vedi l'ora di consigliare a tutta la rubrica telefonica e che, nel tragitto tra cine e auto, già fai a gara con i compagni di visione a citare le (innumerevoli) battute iconiche.Sì, perché ormai PF è un'icona che ha fatto scuola.La colonna sonora incredibile e didascalica, gli attori in stato di grazia, una storia a matrioska che gioca con la linea del tempo...Poi Tarantino, che già con 'Le iene' aveva fatto annusare quel gusto (perverso?) per la violenza fumettistica, i personaggi esagerati che gigioneggiano fino al parossismo in situazioni da incubo... davvero un 'fungo atomico sterminatore figlio di put***a'.Se non l'avete ancora visto mi spiace molto per voi ma è uno di quei film che chi ama la settima arte non può non aver visto (almeno quattro volte...)
Serie tv su Prime video iniziata a vedere il 5 03 24abbastanza piacevole con attrice protagonista Chiara Martegiani per ora prende abbastanza la serie ruota intorno all' endometriosi il problema principale della protagonista inoltre e presente un bel gattone nero e una Gallina….
Una Buffonata talmente assurdo quanto Geniale !Girato con attori presi probabilmente tra i parenti del regista, girato con zero budget ma con incassi strepitosi ai botteghini, questa piccola folle perla dimostra se mai ce ne fosse bisogno, che in Asia ne sanno a pacchi in ambito cinematografico... sopratutto quando si tratta di sperimentare "format" nuovi. E questo Zombi contro Zombi ne è l'essenza !Ah, i primi 30 minuti sono girati in un unico folle piano sequenza ... guardatelo, c'è anche il link per vederlo gratis (legalmente) nella scheda del Film su Filmamo.Voto : gli darei un 10 perché sapete che amo i film girati a zero budget ma con tante idee geniali... gli do comunque un 8 che è il voto che rispecchia l'opera
I've watched it on Plex. A very interesting documentary that gives very good advices on how to prepare yourself to cope up with pandemics. Good interviwes to very good scientists like the Italian virologist Pregliasco. I've discovered this film thanks to Filmamo. Thank you guys!
Storie di provincia italiana e solitudine, bel film.
Appuntamento a Land's end di Gillies MacKinnonAppuntamento a Land's end è un film d'amore: di amore coniugale, e di amore per la vita. L'eccezionale protagonista si carica sulla propria persona, oltre che gli anni e i gravi malanni, anche tutti gli spettatori, e li porta con sé, nel suo meraviglioso viaggio.Si parte, rigorosamente su di un bus, da John o'Groats per arrivare a Land's End: praticamente le punte estreme della Gran Bretagna. Il viaggio è un modo per omaggiare la memoria della moglie e della figlia, quest'ultima prematuramente venuta a mancare, ma anche per sé stesso, per perdersi nei ricordi di tempi passati. Molto bravo, e anche molto british, Timothy Spall nel ruolo del protagonista. Splendidi i panorami: non posso però non menzionare anche i caratteristici bus inglesi (viva il trasporto pubblico). Forse la pecca di quello che comunque nel complesso è un bel film, sono alcune scene durante il viaggio eccessivamente edulcorate ( il mondo, ahimè, è popolato da persone più brutte e ciniche di quelle che compaiono come occasionali compagni di viaggio nel film). Un punto in più perché è piaciuto molto alla moglie.
Larraz è n regista che ha firmato diversi horror cult spagnoli, Vampyres probabilmente il suo più famoso, la cura estetica del regista quindi la messa in scena e la qualità visiva sono punti di forza per Symptoms, horror slow-burn ben diretto con un'ottima fotografia dove la costruzione delle inquadrature, le scene tensione riescono a regalare atmosfera ad una storia con echi polanskiani, molti i rimandi a Repulsion.Helen è una ragazza queer che invita ragazze nella sua casa in piena campagna inglese, i ricordi di Cora tramite la foto incorniciata, sogni, apparizioni causeranno turbamenti anche per l'esperienza con Anne, quando le ragazze si fanno vedere con degli uomini la psiche di Helen si incrina, non può accettarlo.Già la prima scena mostra forza visiva, con l'inquadratura dell'albero che intrappola i raggi di luce solari creando inquadratura bellissimi e inquietanti che procedono mostrando il sogno di Helen dove Cora è vittima del vicino di casa Brady.Nel film Anne è invitata da Helen per andare nella tenuta in campagna, le due dormono su letti separati a la regia mostra la cornice con la foto di Cora, di notte tramite appare tramite gli incubi, si sentono rumori, risate sinistre ed anche Anne inizia a percepire la presenza.Helen viene spesso inquadrata mentre osserva l'esterno, parla di una notte di tempesta che ha vissuto nel passato, è una ragazze che teme che li suo amore non sia corrisposto, osserva Anne come precedentemente osservava Cora e tiene d'occhio il vicino di caso Brady.Le sequenze delle apparizioni di Cora, anche quando ci sono i jump scare, funzionano bene, anche gli stessi jump scare non sono le banali apparizioni alle spalle, Cora è una presenza che più che spavento causa tormenti per Helen, per la sua psiche; inoltre le scene di tensione sono sempre costruite.Tutta la prolungata sequenza di Anne
I MIGLIORI FILM DI TODD HAYNES
Fra le uscite più interessanti di marzo, quella di May December rischierebbe di passare clamorosamente inosservata: il nuovo film di Todd Haynes, candidato agli Oscar di quest'anno senza che l'Italia abbia potuto vederlo in tempo, è soltanto l'ennesima opera di uno degli autori più eleganti e importanti degli ultimi decenni di cinema. Non è un'esagerazione considerare Haynes, regista dal cuore postmoderno, come uno dei nomi più influenti dentro e fuori Hollywood: nel corso degli scorsi 40 anni, le sue pellicole hanno sempre lasciato il segno per il loro stile, per la loro capacità innata di ribaltare le convenzioni sociali attraverso la magia dell'estetica e la decostruzione della realtà. L'arrivo di May December rappresenta un'occasione imperdibile per recuperare i lavori di un artista a suo modo trasgressivo, anticonvenzionale e quasi sempre impeccabile nella messa in scena. Ecco quindi i consigli migliori per scoprire il cinema di Todd Haynes, un universo artistico che gioca costantemente tra realtà parallele e storie intrecciate per colpire direttamente chi osserva. 1. Velvet GoldmineDopo un debutto estremamente interessante, tra produzioni premiate al Sundance e piccoli cult come Safe, il 1998 è per Haynes l'anno della ribalta. Velvet Goldmine, opera di culto per gli appassionati, è un intrigante opera di finzione che esplora la vita della rockstar Brian Slade (personalità accattivante che si ispira fortemente a icone come Lou Reed, Iggy Pop e David Bowie). Sfruttando alla perfezione un cast in cui spiccano Ewan McGregor, Jonathan Rhys-Meyers e Christian Bale, questo film mette insieme squarci assai differenti per costruire una narrazione non lineare che cattura dall'inizio alla fine. Una cifra stilistica, soprattutto in sceneggiatura, che rimarrà tale in tutte le opere successive.2. Lontano dal ParadisoPur avendo raggiunto una discreta fama negli anni '90, sono gli inizi degli anni 2000 a consacrare il talento di Haynes anche agli occhi
5 FILM FANTASY DA VEDERE SU NETFLIX
Creature fantastiche, universi da esplorare, eroi che devono sancire un proprio arco e confrontarsi con villain temibilissimi: il genere fantasy è, indubbiamente, tra i più coinvolgenti, tanto nella letteratura quanto nel mezzo audiovisivo. Non a caso, è anche il genere che ci ha consegnato alcuni dei più grandi blockbuster di tutti i tempi, e uno di quelli su cui le piattaforme streaming investono di più. Non fa eccezione Damsel, la nuovissima proposta fantasy di Netflix con protagonista una delle sue star per eccellenza, la Millie Bobby Brown di Stranger Things e Enola Holmes. Diretto dallo spagnolo Juan Carlos Fresnadillo (28 settimane dopo), questo fantasy medievale che inizia nel più puro stile Game of Thrones ci presenta l’evoluzione del classico tropo della "damsel in distress", Elodie, un’eroina guerriera rinchiusa nella grotta di un drago sputafuoco (dragonessa, per essere più precisi) dopo aver scoperto che il suo matrimonio era tutta una trappola. Nessun principe azzurro, in Damsel è Elodie ad affrontare le peripezie che scandiscono il viaggio dell’eroe. Proprio in occasione dell’uscita di questo interessante progetto, vogliamo consigliarvi altri 5 film fantasy da vedere su Netflix, storie con eroi ed eroine atipici, che vi conquisteranno per le loro narrazioni originali, la cura nella messa in scena e nella costruzione di mondi fantastici, in cui immergersi senza volerne più uscire. I Kill GiantsI Kill Giants è l’interessante film d’esordio di Walter Anders, che assume i contorni del racconto fantasy per trattare argomenti quanto mai umani: il lutto e il modo in cui lo affrontiamo. Basato sulla graphic novel di Joe Kelly e J.M. Ken Niimura, questo film fantasy disponibile su Netflix ha come protagonista Barbara (Madison Wolfe), una preadolescente che vive tra realtà e fantasia, o meglio, tra la delicatissima situazione famigliare e il bullismo di cui è vittima a scuola, e le
5 MIGLIORI SERIE TV CHE PARLANO DI SESSO
Nel vasto mondo delle serie tv, c'è un fondamentale aspetto della vita al quale viene concesso sempre più spazio: il sesso. Negli ultimi anni, infatti, le piattaforme di streaming hanno spalancato i propri cataloghi a una nuova era di narrazioni che affrontano il tema della sessualità in modo aperto, onesto e, talvolta, provocatorio, offrendo prodotti adatti a tutti i gusti e a tutte le fasce di età. Ci sono show dedicati agli spettatori più giovani - come Sex Education - che esplorano l’argomento con grande sensibilità e un pizzico di umorismo, e altri pensati per chi è alla ricerca di racconti più passionali, come Sex/Life e You Me Her. Per guidarvi nella scelta della visione più giusta per voi, in questo articolo vi illustreremo quelle che, secondo noi, sono le migliori serie tv che parlano di sesso in circolazione. Pronti a esplorare il lato più intimo e appassionato dell’universo seriale? 1. Sex Education (2019 - 2023)Non potevamo che iniziare il nostro articolo sulle migliori serie tv che parlano di sesso con quello che, fin dal suo debutto su Netflix nel 2019, è diventato uno degli show di punta della piattaforma, teen drama amatissimo dai giovani (ma non solo) spettatori, arrivato nel 2023 alla sua quarta ed ultima stagione: Sex Education. Protagonista della narrazione è Otis Milburn (Asa Butterfield), adolescente britannico figlio di una scrittrice e terapista sessuale di fama internazionale, Jean (interpretata da Gillian Anderson). Dotato di innate abilità terapeutiche, il ragazzo - affiancato dalla determinata e ribelle compagna di scuola Maeve (Emma Mackey) - inizia presto a mettere a frutto queste sue capacità, avviando un’attività di consulenza sessuale nel proprio liceo, la Moordale Secondary School. Nel suo essere comunque un prodotto di intrattenimento, Sex Education ha il merito di sensibilizzare il pubblico sul tema della sessualità, fornendo semplici ma
5 FILM PREMIATI AGLI OSCAR DA RECUPERARE IN STREAMING SULLE VARIE PIATTAFORME
Ci avviciniamo sempre di più alla cerimonia più chiacchierata e prestigiosa della settima arte: i Premi Oscar 2024, in onda la notte tra il 10 e l'11 marzo, chiuderanno definitivamente le porte di una stagione cinematografica coi fiocchi, carica di proposte interessanti e grandi successi. Quale modo migliore per prepararsi alla cerimonia, se non recuperando qualche vincitore interessante (e non troppo scontato) delle passate edizioni? I servizi streaming offrono anche questo, quindi ecco alcune scelte per tutti i gusti e per tutte le piattaforme che potrebbero fare al caso vostro!1. La La Land (Netflix, Prime Video, Rai Play)Non avrà vinto l'Oscar al Miglior Film (per un pelo), ma la perla di Damien Chazelle ha segnato un'epoca - se non ne siete convinti, riparliamone fra qualche anno. Il cult con Emma Stone (miglior attrice protagonista) e Ryan Gosling, ode al cinema, all'amore e a Los Angeles, è un must assoluto per qualsiasi cerimonia che si rispetti. Senza dubbio, un film da vedere almeno una volta nella vita per assaporare il gusto delle grandi opere - o semplicemente per caricarsi (ed emozionarsi) a dovere con le melodie jazz di Justin Hurwitz (miglior colonna sonora). A quasi dieci anni di distanza, La La Land acquisisce sempre più spessore culturale e può esser recuperato praticamente ovunque in queste settimane. 2. Toro Scatenato (Prime Video)Parlando di cult, eccone uno che difficilmente verrà dimenticato. Saranno passati più di 40 anni, ma il fascino e la potenza di Robert De Niro (miglior attore protagonista) e Martin Scorsese restano a testimonianza di un'opera intramontabile. Per i nostalgici del grande cinema dello scorso secolo, così come per i più giovani che potrebbero lasciarsi sorprendere da un film così iconico (premiato anche con l'Oscar al Miglior Montaggio), Toro Scatenato può essere un'occasione da non lasciarsi scappare. E per chi l'ha
ASPETTANDO DUNE – I MIGLIORI FILM DI DENIS VILLENEUVE
Un’attenta selezione delle pellicole di maggior impatto (e di maggior valore) del regista canadese, dall’esplorazione dei generi alla maturità fantascientifica.Dune – parte II è ormai pronto ad arrivare al cinema: dopo l’enorme successo del primo capitolo, capace di ricreare su schermo l’incredibile immaginario di Frank Herbert, l’epico progetto targato Warner Bros. potrebbe davvero portare alla definitiva consacrazione la carriera di un regista visionario come Denis Villeneuve. Non poteva quindi esserci occasione migliore per dare uno sguardo ai suoi lavori migliori (finora), ripercorrendo i passi di una carriera fin qui quasi impeccabile. Dopo anni di sperimentazione tra dramma e thriller, Villeneuve sembra aver trovato la sua dimensione nel raccontare mondi alternativi, che si tratti di storie sbalorditive o di adattamenti coraggiosi. Lo ha fatto con Blade Runner 2049 (che non apparirà in questa lista soltanto per una questione di varietà tematica), creando e distruggendo, poi lo ha rifatto con Dune. Il regista canadese può dire di aver coronato il suo sogno, ottenendo la possibilità di viaggiare in quello spazio infinito e misterioso che ha plasmato il suo modo di concepire il cinema - non a caso fra i suoi film preferiti ci sono 2001 e Blade Runner (quello originale). Questi cinque film racchiudono, tra la grammatica della messa in scena e un preciso dizionario stilistico, ciò che rende il cinema di Villeneuve tanto accattivante.La Donna che canta (2010)Uno dei primi successi del regista è un dramma in piena regola che ruota intorno ai legami, esplorando quanto ogni esistenza possa contenere mille vite o storie differenti. In questo film, due gemelli viaggiano verso il Medio Oriente per esaudire l’ultimo desiderio della madre da poco deceduta, tentando di ricomporre i pezzi di una vita colma di misteri. Un dialogo col dolore che non ha paura di accennare a importanti temi politici, con Villeneuve
N.6 - LA MAESTRIA NEL CORTOMETRAGGIO: "PIANO 9,5" DI TOBY MEAKINS.
Il regista inglese Toby Meakins, agli inizi della carriera, aveva dimostrato di possedere delle qualità e in questo corto riesce a darne ampia dimostrazione, in seguito, purtroppo, si renderà responsabile di quella cosa indegna chiamata “Choose or Die”, uno dei film horror più ignobili del millennio. Qui invece la gestione della tensione è ottima e anche la presenza di Georgina Campbell (protagonista di “Barbarian” e presente in “Bird Box Barcelona”) riesce a dare quel tocco di professionalità in più. Splendido lavoro per un regista che sembra ultimamente essersi perso; gli auguro di ritrovare, al più presto, la verve mostrata in “Floor 9.5”.
N.5 - LA MAESTRIA NEL CORTOMETRAGGIO: "RETROSCENA" DI JOSCHKA LAUKENINKS.
Un anno e mezzo di lavoro, vincitore del New York Indipendent Film Festival (2017) e del Fastnet Short Film Festival (2017), a cui bisogna aggiungere altri premi vinti in tutto il mondo, il lavoro del regista amburghese Joschka Laukeninks (all'epoca ventisettenne !!!) è un gioiello di sintesi dell'Esistenza e delle emozioni umane di ognuno di noi. 17 giorni di riprese, più di sessanta persone che hanno lavorato per soli 8 minuti di visione ma questi minuti rappresentano una intera vita, ottanta e più anni in cui rivediamo tutto ciò che ameremo, tutte le esperienze che ci segneranno, tutto quello che impareremo, tutto quello che riusciremo a costruire, tutto quello che potremmo perdere, tutte le sconfitte e le poche vittorie, tutto quello che con noi nasce e con noi sparirà. Un gioiello di montaggio con una impressionante varietà di luoghi e situazioni, dove il protagonista non ha un viso (fino ad un certo punto) perché quell'uomo siamo noi e la sua identità diventa proprietà di tutti, di chiunque veda nel corto il film della sua vita. Regista di vari spot per la Mercedes, BMW, Audi, Volkswagen, Samsung, Axe e Barclayard, Laukeninks riesce nel miracolo di condensare tutto quello che necessiterebbe di giorni di racconto in un flash senza mettere in second'ordine le emozioni che, anzi, risultano amplificate per i pochi secondi che riusciamo a vederle e viverle. Bisogna fare tanto di cappello ad un lavoro che rimane un punto di riferimento su come un corto debba essere girato e su come si possa riuscire ad emozionare lo spettatore senza realizzare pellicole da due o passa ore (merito anche del sostegno tecnico della The Marmalade, casa di produzione del corto). Da vedere assolutamente.
I MIGLIORI DOCUMENTARI E PROGRAMMI SU NETFLIX A TEMA RAP
Sembra quasi che una vasta parte di popolazione non se ne sia accorta ma il rap è parte fondamentale e centrale di tutta l’industria musicale italiana. Sono di rapper gli album più venduti e ascoltati ogni anno, sono rapper gli artisti che vendono più biglietti per i loro concerti, sono rapper i cantanti che magari non vincono ma che monopolizzano i discorsi legati a Sanremo.E con un tempismo chirurgico arriva Nuova Scena, il rap show prodotto da Netflix con Fabri Fibra, Geolier e Rose Villain. Ma sul catalogo della piattaforma streaming, come vedremo di seguito, ci sono altri prodotti incentrati su questo fantastico genere.Rhytm + FlowRhytm + Flow è il primo reality/talent musicale originale prodotto da Netflix. Il programma vede tre giudici (Cardi B., Chance The Rapper e Tip “T.I.” Harris) chiamati a valutare rapper americani con voglia di emergere con in palio un montepremi da 250.000 dollari. Ad aggiungersi alle tre star vari ospiti che si alternano episodio dopo episodio. Nuova Scena è semplicemente la versione italiana di questo format, tanto che il nome integrale è proprio Nuova Scena - Rhytm + Flow Italia. Hip Hop RevolutionSe Rhytm + Flow, tanto nella sua versione americana quanto in quella italiana, è un prodotto legato all’attualità, Hip Hop Revolution è invece una porta d’ingresso per lo studio del genere. Una serie tv documentaristica di 4 stagioni che analizza, sin dalla sua nascita, il rap americano. Uno sguardo ravvicinato alle dinamiche sociali in cui si muovono i primi artisti fino alla ricerca delle ragioni dietro il successo. Con particolare attenzione alle parabole dei grandi nomi della storia hip-hop. Travis Scott: Look Mom I Can FlyNon conoscere Travis Scott è missione ardua anche per un pubblico non propriamente aggiornato come quello italiano, specialmente dopo la data milanese che ha letteralmente fatto tremare la
LE 5 MIGLIORI SERIE TV AMBIENTATE NELLO SPAZIO
Che cosa c’è di più affascinante, di più misterioso, dello spazio profondo? Nella sua infinità il cosmo riunisce sogni e paure del genere umano, dalla necessità di scoperta alla convinzione che vi si nasconda qualcosa di sinistro e pericoloso. Per questo cinema e TV ne hanno fatto l’ambientazione ideale per storie di genere diverso, dall’horror al thriller, dal dramma alla commedia: nella lista che segue abbiamo deciso di spaziare (e scusateci il gioco di parole!), riunendo quelle che secondo noi sono tra le serie tv ambientate nello spazio migliori di sempre. 1.ConstellationIl catalogo Apple TV+ ci regala sempre nuove perle seriali, tra queste c’è Constellation, in arrivo nel mese di febbraio. In questa serie dalle premesse originali e stuzzicanti troviamo Jo, interpretata da Noomi Rapace, un’astronauta che al ritorno sulla Terra dopo una missione disastrosa scopre che qualcosa della sua vita è radicalmente cambiato: alcuni elementi, prima centrali nella sua esistenza, sono infatti scomparsi senza lasciare traccia. Che cosa è successo mentre era nello spazio? Una storia che vi catturerà fin dal primo episodio! 2.Battlestar GalacticaConsiderata un vero cult delle serie TV ad ambientazione spaziale, Battlestar Galactica è tra i prodotti del genere con la fanbase più accanita. Creata da Ronald D. Moore come remake della serie televisiva Galactica del 1979, la storie segue gli ultimi sopravvissuti del genere umano, in perpetua fuga nello spazio dai malvagi robot cyloni. Gli esseri umani cercano la salvezza sull’ultima nave spaziale da guerra, la Galactica, ma riusciranno a scappare per sempre? 3.For All MankindProseguiamo con For All Mankind, altra serie tv davvero particolarissima, disponibili sempre in catalogo Apple TV+. La narrazione parte da un presupposto molto semplice: che cosa sarebbe successo se la corsa allo spazio non fosse mai finita? Ci troviamo in presente alternativo, in cui l'Unione Sovietica ha battuto gli Stati
N.4 - LA MAESTRIA NEL CORTOMETRAGGIO: "IL CAMERINO" DI SAM EVENSON.
Sam Evenson è un tecnico SFX che ha lavorato in film come “Il cacciatore e la regina di ghiaccio”, “Lucy in the sky”, “Thor: Love and Thunder” e “Spirited - Magia di Natale”.Ha realizzato anche una serie di corti tra cui questo “The Changing Room” che risulta essere un piccolo gioiellino.L'incontro tra realtà e infinito, tra le bizzarie della Luce e la nostra vera natura: un abisso dove è possibile guardare dentro noi stessi o scoprire altre forme di realtà?Per chi vuole approfondire, ecco come è stato realizzato:Ancora una volta le idee possono superare i limiti economici…