INTERVISTA ALLA SCRITTRICE E AUTRICE CINEMATOGRAFICA JESSICA SEPE

 

- In ambito artistico esordisci come scrittrice o hai fatto anche altro?

 

Ho cominciato parecchi anni fa come cantante metal, symphonic black/death. Sono usciti due miei album solisti e una manciata di singoli, ho avuto alcune band, ma con il metal estremo non è semplice qui in Italia. Adesso se capita faccio qualche collaborazione giusto per hobby.

 

 

- Raccontaci la tua carriera come scrittrice.

 

Qualche anno fa ho scritto Lifend, una sceneggiatura per un lungometraggio di fantasmi, di cui è stato girato un teaser; purtroppo, non siamo riusciti a produrre il film. Poi ho buttato giù una raccolta di racconti, rimasta inedita. A marzo del 2022 pubblico il mio primo libro: "Stalker fino alla (tua) morte", che narra le vicende di un'attrice il cui nome viene usurpato da una spogliarellista che si esibisce in un night club prossimo al fallimento. Quella stramba trovata salva le sorti del locale, anche grazie a uno stratagemma del gestore. Ma, quando la vicenda giunge alle orecchie della vittima, trasformarsi in carnefice sarà il minimo sindacabile.

In poco più di due anni ho pubblicato undici libri, tra cui "Solaria", storia distopica in cui il sole uccide, "∞", una raccolta di poesie, "Asteria", una breve novella sul vampirismo clinico, "Le stagioni dell'Amor(t)e", quattro racconti horror uno per stagione. "Finché morte ci separi", l'amore ai tempi dei social, dove l'interprete maschile vuole sposare a tutti i costi una donna che al matrimonio manco ci pensa. Forse, sarebbe stato meglio per lui rimanere single. Poi c'è "Lovend", altro racconto distopico in cui la protagonista compra un robot con le sembianze dell'ex fidanzato perito in un tragico incidente. (E forse, non siamo poi così lontani da simili evenienze, dati gli sviluppi di robotica e AI).

Ho anche composto qualche racconto pubblicato successivamente in antologie horror altrui.

 

- Qual è il tuo autore preferito? E i film che hai visto di più?

 

Adoro Clive Barker, Sudario è uno dei primissimi libri che ho letto, ed è stato amore a prima lettura. Ho visto molte volte Hellraiser, Prossima fermata l'inferno, Candyman. Ma anche Saw, Terrifier, e alcune opere francesi di elevatissimo livello quali Inside - À l'intérieur, e Martyrs.

 

 

- ⁠Come nasce il personaggio di Film Influencer della “Prof. dell’Horror” ?

 

Posso affermare che è nato tutto per caso. Mesi fa vidi un post su un gruppo FB, e non esitai a contattare l'autore del suddetto post per chiedergli maggiori informazioni. Si trattava di uno dei soci fondatori del sito FilmAmo. Una delle prime cose che mi ha detto è stata: ma chi è questa pazza che ha scritto dieci libri in nemmeno due anni? Poi abbiamo parlato di un sacco di cose, e mi ha proposto di recensire film horror sul sito. Serviva un nome ad hoc, e data la mia propensione a ricercare titoli di nicchia, oltre che a scrivere le recensioni utilizzando spesso delle rime, prof è parsa la scelta più adatta. E così, mi sono imbarcata in questa nuovissima avventura, e spero in futuro di arrivare anche a intervistare nomi importanti del panorama nostrano.

 

 

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- ⁠Dai libri dovrai trarre un film?

 

Sì, voglio assolutamente portare in scena la vicenda di Chordeva in: "I kill my fan". Una cantante metal decaduta costretta a vendersi su un sito per adulti pur di sbarcare il lunario. Ovviamente questa nuova occupazione non è per niente nelle sue corde, abituarsi non sarà facile, ci saranno disguidi a inizio "carriera", sino a quando non arriverà all'ultima spiaggia, accettando di fare un salto per lei insostenibile. Si ritroverà dunque a covare un profondo astio verso i suoi nuovi follower, sino a sfociare in un bagno di sangue. Ciononostante, si innamorerà anche di un suo fan, ma non è detto che per loro ci sia il lieto fine...

Mi piacerebbe molto che pure il mio ultimo lavoro: "Non mentirmi", vedesse la luce cinematografica. Malgrado si tratti di un horror, al suo interno c'è una storia d'amore davvero  ⁠Raccontaci la trama del tuo ultimo libro "Non mentirmi", e cosa ti ha ispirato per scriverla.

 

Generalmente mi immergo in tutto ciò che mi attornia per trarre ispirazione. Penso che a molte donne possa capitare di incontrare sui social un uomo che mente spudoratamente, convinto di non essere sgamabile. Da lì è nata l'idea di sviluppare un personaggio maschile, Evan, bugiardo fino al midollo. Per giustificare questa sua "flebile" predisposizione alla menzogna, gli ho affiancato un demone con cui ha stretto un patto in giovane età. Aliena, la sua spina nel fianco, vive assieme a lui, lo tormenta e gli impedisce di essere felice con una donna. Se si innamorerà, lui morirà. Quando la bella Keira incrocia il suo cammino, posando i suoi occhi sulla pellicola maledetta, unica opera dell'attore decaduto, per lui inizieranno i guai. La faccenda si complicherà a dismisura, conducendo il diavolo innamorato alle peggiori follie pur di dividere la coppia, compresi svariati omicidi e possessioni demoniache. Ma, non sempre ciò che sembra è ciò che è, e le cose possono mutare da un momento all'altro, improvvisamente, seminando numerosi colpi di scena durante la lettura. Chi è veramente Keira, e cosa le sta accadendo? Per scoprirlo, sarà necessario arrivare alle ultime pagine.

 

 

- Quando scrivi? Da cosa trai ispirazione?

 

Scrivo di notte, è il momento migliore per me. Il silenzio, la terra che si ferma, è più facile concentrarmi e dare vita alla follia che albeggia nel mio cervello. Mi ispira tutto, può essere una frase che mi viene detta, o in caso di storie distopiche la realtà che mi circonda. Per “Io non ho credito”, ho tratto spunto dal credito sociale cinese, e ho immaginato un pianeta governato tramite un pass-vita. In:2075-Apocalipsa, ho preso spunto dalla pandemia e ho proiettato il pianeta in un'apocalisse post zombi, in cui le due razze cercano un punto d'incontro e una convivenza più o meno pacifica. Per gli ultimi libri invece, lo spaccato quotidiano è stato un ottimo maestro. Di bugiardi il cosmo ne è pieno, e di ragazze e non che vendono la loro immagine su internet, anche.

 

 

 

- ⁠Cosa ne pensi del cinema indipendente horror? Che progetti cinematografici hai nel settore?

 

Come per tutti i generi, c'è del buono e del meno buono. Vorrei tanto vedere più indipendenti produrre film nel settore horror, so quanto sia dura, ma è un peccato che le idee non vengano sviluppate. Negli ultimi anni mi sembra ci sia una battuta d'arresto, le proposte nostrane non sono tantissime, e auspico in un aumento dei numeri nel prossimo futuro.

 

 

 

- Hai qualcosa da dire ai lettori?

 

Restando in tema di indipendenti, la Prof dell'horror è qui. Se qualcuno volesse mettersi in contatto con me per collaborare, mi scriva su IG. Ho un sacco di idee, e una mente fervida, capace di dare vita a storie tanto strane quanto elaborate, poiché le cose semplici non fanno per me. Lavoro sodo, e soprattutto, non dormo mai (o quasi). Possiamo portare l'horror italiano a livelli elevatissimi nel mondo, volere è potere, e noi abbiamo tutte le capacità per poterlo realizzare.