Recensione di   La Prof Dell' Horror La Prof Dell' Horror

Venus

(Film, 2022)

Quel sacrificio pianificato con risvolto inaspettato

DirectionActing

L'ultimo lavoro di Jaume Balagueró, noto per i vari Rec, Fragile, ecc, si ispira al racconto di Lovecraft "La casa stregata", e ci propone una storia gradevole e ben ritmata. Dopo una parentesi action, Balagueró torna alle cabalistiche e oscure origini, confezionando un buon horror che, nonostante sia più povero di mezzi rispetto a pellicole come il goticheggiante Fragile, riesce a catturare l'attenzione e ad affascinare. L'inizio non svela subito dove andrà a parare, ma non ci vorrà molto per scoprire dove risiede l'origine del male.

La protagonista del lungometraggio è Lucia (Ester Esposito), bella ballerina con un fisico statuario e ambizioni sbagliate, che la condurranno a prendere scelte assai errate. Cosa c'è di meno saggio che rubare una quantità di ecstasy esagerata, ai malavitosi della discoteca in cui ogni notte balla sfrenata? L'esito inevitabile sarà farsi beccare, e nel tentativo di scappare, rimediare una bella ferita sarà il minimo sindacabile.

La ragazza, scalfita e spaventata, cercherà rifugio dalla sorella Rocio, e sarà proprio in quel putrido appartamento che prenderà forma il più marcio del tormento. Incubi, visioni, turberanno una quiete già perduta con con quello stupido azzardo, mentre si ritroverà a cercare di comprendere per quale motivo Rocio l'abbia lasciata da sola con la nipote.

A condire il tutto ci penseranno le superbe vicine, un terzetto a metà strada tra Rosemary's baby e le streghe di Salem. Le "simpaticissime" e anziane signore, anelano portare a termine una missione. I loro occhi si sono posati sulla piccola Alba, e niente fermerà la loro determinazione. Quella creatura soprannaturale da loro venerata, attraverso il sacrificio verrà rigenerata. La povera Lucia si troverà quindi a dover far fronte a numerosi pericoli: da un lato, i malviventi sono ormai alle sue costole, dall'altro, delle condomine a piede libero che fanno apparire i mafiosi poco più che dilettanti.

Una scena che mi ha particolarmente colpito è stato il voltafaccia da parte dello pseudo fidanzato. Per timore di essere tradito, è lui stesso a farlo, in un modo squallido e spietato. Ma la cosa non mi ha impressionato più di tanto: nella natura umana albeggia l'istinto della sopravvivenza, e non c'è amore che tenga, se temi di essere in pericolo, sarai disposto a essere ignobile e ridicolo.

 E così, un animo spaurito e disperato, arriva a compiere gesta di cui non andar fiero. Ma, una cosa è certa: quell'affetto, non era poi così vero, e l'universo non impiega molto a porgere il conto da saldare, oscurità a palate, sangue e lacrime amare. Non serve un'apocalisse alle porte, la paura per la propria sorte si affaccia in ogni situazione, e che essa sia esoterica o pericolosa, pur di sfuggire alla morte, ogni essere dimenticherà la propria umanità, e un'aura nera, lo avvolgerà.