Per sapere se il finale sia davvero felice come dice il titolo occorre vedere il film. In metafora non ci riferisce però solo alla fine del film, ma ben più in generale al senso del futuro. Parliamo di una borghesia ricca di Calais che deve risolvere vari problemi sia nei rapporti familiari, sia nel l'impresa, dove un operaio immigrato ed irregolare perde la vita. L'anziano ha già tentato di suicidarsi, anche la nipote non si fa scrupoli ad avvelenare qualcuno della famiglia, dopo che da giovane in un campo scout passava i sedativi a lei prescritti ad una compagna che non le piaceva. Malgrado tutto ciò i membri della famiglia non sembrano particolarmente turbati, tanto che c'è una festa finale, in cui succederà qualcosa di imprevisto. Storia molto pessimista sull'umanità arricchita, dunque, che sembra aver perso il senso della vita. Una sorta di nichilismo esistenziale inconscio. Non risultano valori positivi, a meno che la ricchezza fine a se stessa non sia ritenuta tale. Per il suo rigore logico il film è sicuramente apprezzabile, così come logicamente diverse scene ci sono rappresentate senza alcun sentimento, dato che sono video riprese attraverso un cellulare , come del resto accade nella vita vera ormai troppo spesso quando c'è un incidente e nessuno soccorre, alcuni preferiscono filmare. Il tutto si può prendere anche come una ironia di fronte al comportamento di chi si volta dall'altra parte pur di continuare i propri affari.