Recensione del film per intero(sia la prima parte, D'Artagnan, che la seconda, Milady). I Tre Moschettieri di Bourboulon ha buone scene d'azione in piano sequenza ben dirette, la macchina da presa si muove, segue gli scambi di spada tra i personaggi e tramite anche la macchina a mano sa "sporcare" la resa dando proprio la sensazione di duelli serrati, che affannano i personaggi.A livello estetico di sono delle buone inquadrature e una comunque non male messa in scena di base, sono particolarmente belle le scene che tramite una buona fotografia sfruttano i tagli, i fasci di luce che entrano negli interni creando momenti dal bell'impatto visivo.Essendo il film la riproposizione del romanzo di Dumas, ha il fardello di voler ripercorrere il tutto, dunque si ha un po' la costante sensazione di correre un po' troppo, gli avvenimenti sono veloci, c'è poco respiro e seppur c'è voglia e intento di stare dietro ad un po' tutti i personaggi, questi non hanno tutti lo stesso spessore e utilizzo.Di partenza, manca una costruzione dell'amicizia dei tre moschettieri, il film inizia con l'arrivo di D'Artagnan a Parigi dunque i tre, Athos, Aramis e Porthos già si conoscono e sono affiatati tra loro, però questa fedeltà tra di loro non è "sentita" è di fatto presentata ma mancano delle scene che mostrino il loro legame, perciò anche la buona sequenza per resa visiva del carcere di Athos, il suo testamento che parla dei legami, dei suoi lasciti ha poco impatto a livello emotivo, senza contare i tre moschettieri più D'Artagnan sono stati insieme, a livello di film, per una pochissimo, dunque si nota un certo andare di corsa.Si riesce comunque a costruire il background di Athos, il suo tormento ed il film funziona nel suo complesso nel costruire personaggi grigi, anche gli stessi moschettieri, D'Artganan