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Recensione di   Beaujolais Beaujolais

Emily in Paris

(Serie TV, 2020)

Trama: cretinetti americana saccente e isterica sbarca a Parigi con l'intenzione di romperle ai francesi ma i francesi insegneranno all'anoressico clown triste come si sta al mondo. Nel frattempo tanta, tantissima tipica fuffa wcnetflux.

Recensione di   Diego Cineriflessi Diego Cineriflessi

Tatami - Una donna in lotta per la libertà

(Film, 2024)

Quanto è avvincente Tatami! Tralasciando il sottotitolo posticcio delle distribuzione italiana, che cerca di sfruttare l'onda al femminile di C'è ancora domani, Tatami è un film su uno sport, il Judo, poco conosciuto in Italia, ma che i due registi sanno rendere avvincente. In realtà che la protagonista sia una donna è poco importante: la storia si ispira ad accadimenti che hanno visto protagonisti sia uomini che donne in diverse competizioni sportive. Si racconta una giornata intera in cui si svolge il torneo mondiale di Judo, condensata in quasi due ore di film da due registi che non hanno paura di utilizzare tutti i cliché del film sportivo (le difficoltà iniziali di peso, la sconfitta quasi certa prima del passaggio del turno...) per costruire un crescendo di incertezza e tensione. L'incertezza cresce con l'inserimento dell'affaire politico. Con sapienza i registi stringono la morsa attorno alla protagonista e il rischio di soffocamento sul Tatami diventa un rischio di mancanza d'aria per la tensione. Per lo spettatore diventa difficile restare fermo sulla poltrona grazie ad una sceneggiatura via via più avvincente. Per questo si può perdonare qualche semplificazione. Poco importa il lato politico politico della produzione (direzione a due mani israeliano/iraniana), se non per rendere più credibile una storia che agli occhi di un occidentale ha dell'assurdo, ma che ben dipinge la follia dei governi teocratici, alla faccia di un decuberteniano 'l'importante è partecipare'. Ottima regia, più che buona sceneggiatura, due protagoniste che mettono l'anima (non a caso una delle due è la coregista) e un velo che cade come segno di speranza. Da vedere.

Recensione di   Claudia Mangimi Claudia Mangimi

Sette anime

(Film, 2008)

Una storia stupenda diretta da un regista dalla sensibilita' straordinaria ed interpretata da un inimitabile Will Smith. Guardatelo e non ve ne pentirete.

Recensione di   Paolo Bonini Paolo Bonini

L'orribile segreto del Dr. Hichcock

(Film, 1962)

"L'orribile segreto degli ultimi dieci minuti""L'orribile segreto del Dr. Hichcock", film di Riccardo Freda del 1962, sembra un film gotico, normale ma a far svoltare il lavoro sia dal punto estetico sia dal punto di vista del plot narrativo sono i fatidici dieci minuti in cui tutto succede e nei quali si nasconde il fulcro del significato del film.Procediamo prima per ordine inquadrando il regista italiano.Freda, noto per le co-regie con Mario Bava alla fine degli anni Cinquanta con ,"I vampiri" (1957) e "Caltiki, il mostro immortale" (1959), proseguirà poi la propria carriera realizzando film d'avventura, gotici e storici."L'orribile segreto del Dr. Hichcock", pare possedere tutti i caratteri del genere gotico tradizionale, tanto che la tram del film anche un po' noiosa che pare inizlamente scopiazzata o comunque fortemente influenzata da alcuni autori della letteratura gotica ha i tratti della solita storia in villa con apparizioni e spiriti che pare non avere nulla di originale e innovativo. Tipico, è anche il tema dello scienziato che pare non dimenticare la moglie morta che non è riuscito a salvare e torna con una nuova moglia nella casa in cui viveva molti anni prima con lei.Cynthia, Barbara Steele (che nel 1960 interpreterà un doppio ruolo nel film di Mario Bava, "La maschera del demonio" e che nel 1963 comparirà nel film di Riccardo Freda, "Lo spettro") è la moglie che si troverà catapultata in questo "nuovo mondo", la villa in cui aleggia in ognidove la figura di Margaretha, moglie di cui il Dr. Hichcock è vedovo.Così come il titolo, anche lo svolgersi del film e delle sue tecniche sono racchiuse nei suoi ultimi dieci minuti, in cui avverrà lo switch a livello di estetica e riferimenti cinematografici tecnici colti, così come nella trama e nel profondo significato dell'opera, che fanno di questo film

Recensione di   Frank Dulaney Frank Dulaney

Body of Evidence - Il corpo del reato

(Film, 1993)

Guardando questo film capisco tante cose: perchè Madonna non sia una grande cantante con una grande voce, ma una ottima manager di se stessa. Quindi è una donna con poco talento (il solo talento che ha...è quello di aver scopato con tutti gli uomini che hanno favorito la sua carriera).Qualcuno l'ha definita: la più grande puttana del mondo dello spettacolo! E forse ha ragione! Nel corso della sua lunga e gloriosa carriera ha saputo vendere la sua immagine ipersessualizzata per fare soldi e diventare quello che è oggi: una vera icona del sesso.E allora perchè ci sorprendiamo di questo film? In fondo è un film erotico, dove le scene più belle sono quelle dove Madonna appare nuda, con le sue bellissime tette e la sua figa cespugliosa; che prima monta il vecchio Andrew Marsh e poi decide di farsi montare dall'eccittato Goblim-Frank Dulaney. E allora è inutile scandalizzarci e montare critiche inutili su questo film; chiunque l'abbia visto l'ha fatto solo per vedere Madonna nuda che scopa! Perchè cosa pensate che gli abbia chiesto De Laurentiis quando ha chiamato lei per il film? " Madonna, tu devi sorridere, fare battute stupide, ma principalmente ti devi devi spogliare, mostrare le tette e il culo e scopare con Willem Dafore ! Perchè il pubblico vuole solo questo da te !" Perchè è questo che è Madonna: una polposa, burrosa, bambola del sesso creata per dare piacere agli uomini...

Recensione di   Claudia Calcagno Claudia Calcagno

Barbie

(Film, 2023)

Ho apprezzato molto di questo film la fotografia e la scenografia, i colori e alcune scene sono visivamente molto belle, uno spettacolo pop per gli occhi. Le parti comiche e talvolta demenziali poi mi hanno strappato più di una risata e ho trovato tutta la parte “leggera” del film davvero ben fatta e a mio avviso impeccabile. Poi purtroppo hanno deciso che volevano anche far passare un messaggio e così sia la trama che tutta la sceneggiatura, beh l'ho trovata alquanto banale e mal scritta. A mio parere devo avere un problema con Noah Baubach perché al pari di Storia di un matrimonio, che non mi era per niente piaciuto, ho trovato i personaggi tremendamente piatti, spesso i secondari quasi inutili e mentre gli occhi godono dello spettacolo multicolori a cui assistono, la mente è confinata in una retorica in cui esistono solo il bianco contrapposto al nero, il maschio contrapposto alla femmina, senza non dico colori ma nemmeno tonalità di grigio. In questo film le figure maschili sono tutte, tutte, tremendamente stupide (talvolta fanno tenerezza, come Ken) ma comunque sono esattamente l'equivalente della raffigurazione delle donne tutte belle, stupide e stordite ma al contrario. E il messaggio che passa pare essere che o comandano gli uomini, stupidi, o comandano le donne, tutte invece tremendamente realizzate e la cui identità corrisponde al lavoro che svolgono. Sì provano a trattare questo problema con Barbie stereotipo che infatti si strugge di non saper far nulla e poi si consola del suo essere semplicemente Barbie, ma caso strano scappa da quel mondo per andare in quello reale e li , diventata donna e non più bambola, cosa fa? Va a controllare di avere una vagina. In effeti cos'altro distingue una donna da una bambola??? Insomma speravo in un finale decisamente diverso in cui

Recensione di   Francesca Francesca

Incompreso

(Film, 2002)

Adoro questo film…. È uno dei pochi che mi commuove e non sono solita…Interpretazioni strepitose davvero…. Che dire…Zingaretti e buy meravigliosi e il bambino ha questo sguardo e modo che strappano il cuore. Peccato non lo abbiano riproposto …

Recensione di   Valentina Valentina

Fargo

(Film, 1996)

Cosa potrei dire di più di Fargo di quello che è stato già detto da critica e pubblico? Un film assolutamente perfetto e incredibilmente interpretato, che si tratti dei protagonisti a chi ha avuto un ruolo minore. Fotografia magistrale, storia particolare, che ti incolla allo schermo, una Frances McDormand talmente gigante e maestosa che ti lascia solo a bocca aperta e dirò la stessa cosa per William H. Macy, Steve Buscemi e Peter Stormare. A mio modesto avviso questo è sicuramente il lavoro migliore dei Coen, che hanno saputo raccontare questa storia con un perfetto mix di noir e goffaggine.Abbiamo un agente di polizia, Marge Gunderson alle prese con degli omicidi che sconvolgono una tranquilla cittadina della profonda provincia americana, dove nulla succede e il tempo sembra essersi fermato. Passando alla vicenda di un venditore d'auto, Jerry Lundergaad (William H. Macy), che avendo bisogno di soldi, decide di assoldare due malviventi (Steve Buscemi e Peter Stormare) per inscenare il rapimento della moglie in modo da potersi intascare i soldi del riscatto elargiti dal ricchissimo suocero. Le tinte noir fanno posto ad atmosfere quasi surreali, quando ci si sofferma sul fatto che la nostra poliziotta è incinta, prossima al parto, più un temperamento da casalinga appagata che da donna di legge, il cui passatempo preferito è guardare la TV a letto con il marito Norm. Il venditore d'auto non ha affatto l'astuzia e la furbizia di un malfattore essendo maledettamente incapace di raccontare bugie. I due malviventi infine, sono l'apoteosi dell'inettitudine, incapaci e maldestri ma folli, pessima combinazione. Fargo è sostanzialmente un film “cipolla”, stratificato, più lo guardi, più gli strati si intensificano fino a cadere piano piano, non necessariamente in modo logico, che ne è la caratteristica fondamentale. Assolutamente pentita di non aver visto prima, da rivedere per chi non

Recensione di   Henri Floyd Lynch Henri Floyd Lynch

Dune: Part one

(Film, 2020)

Ultima trasposizione cinematografica del celebre romanzo sci-fi scritto da Frank Herbert, Il Dune di Villeneuve racchiude in sé almeno tre linee narrative che possono essere ricondotte a dimensioni differenti. In primis l’aspetto geopolitico, largamente sovrapponibile alla storia di tanti paesi europei colonizzatori che assoggettano altri popoli per sfruttare le preziose materie prime custodite nella loro terra (la spezia su Arrakis, il coltan in Congo). C’è poi una seconda componente, più intima, che segue l’evoluzione del protagonista, Paul Atreides, Figlio del Duca Leto e in quanto tale destinato a prenderne il posto. In realtà, il giovane Paul si dimostra combattuto: l’eredità che lo attende è davvero la strada giusta per il futuro? “Se la tua risposta è no sarai comunque quello che volevo che tu fossi: mio figlio”, afferma laconico il padre. La madre, invece, ha le idee molto più chiare e cerca di convincerlo attraverso i suoi insegnamenti. Tuttavia, quando Paul comprende che per lui c’è un disegno ben preciso, si sente inerme, prigioniero, una biglia in un percorso già segnato. Comincia così a interrogarsi sul libero arbitrio, in particolare sull’impossibilità di essere veramente liberi. D’altro canto, tale condizione lo accomuna ai Fremen, popolo custode del deserto di Arrakis che vede in lui la figura messianica attesa da tempo. Ma egli non si lascia lusingare, poiché, come accade in qualsiasi forma di religione, costoro “vedono ciò che gli è stato detto di vedere”. Insomma, Paul è alla ricerca di sé, di un posto nel mondo, di un’identità sempre più lontana e sfuggente. Per sua fortuna, presto scoprirà che non serve cercare di capire tutto del mondo, ma che il mondo bisogna viverlo lasciandosi attraversare da esso. Solo così è possibile trasformare la casualità in destino, il proprio. Peraltro, traspare in questa filosofia un’idea precisa del rapporto con l’ambiente che designa

Recensione di   John Smith John Smith

Pandemiocracy

I've watched it on Plex. A very interesting documentary that gives very good advices on how to prepare yourself to cope up with pandemics. Good interviwes to very good scientists like the Italian virologist Pregliasco. I've discovered this film thanks to Filmamo. Thank you guys!

Recensione di   Seby Midolo Seby Midolo

Ufo robot Goldrake contro il Grande Mazinga

(Film, 1976)

UFO ROBOT GOLDRAKE CONTRO IL GRANDE MAZINGA EDIZIONE RIMASTERIZZATA DA YAMATO VIDEO, PRESENTATA IN QUALITà ULTRA HD 2160p 4K DTS HD+ MASTER AUDIOSINOSSIDeluso dai ripetuti fallimenti di Gandal e Hydargos, Re Vega affida il compito di conquistare la Terra all'astuto e spietato comandante Barendos, che elabora subito un geniale piano per distruggere UFO Robot Goldrake: invece di portare all'attacco i Mostri di Vega più volte dimostratisi inefficaci contro Goldrake, Barendos si impadronisce infatti dell'arma più potente a disposizione dei terrestri: Il Grande Mazinga.Dopo averlo rubato dal Museo dei Robot esposto come simbolo della pace unitamente a Venus Alfa, Mazinga Z, Dianan Alfa e Boss Robot, fa rapire Alcor e lo sottopone al lavaggio del cervello utilizzando la propria macchina infernale, Alcor in balia degli spaziali di Vega viene totalmente sottomesso e rivela a Barendos tutti i segreti dei Super Robot, compresa la potenza combattiva de Il Grande Mazinga.Sfruttando i dati ottenuti, il diabolico ufficiale di Vega, si lancia personalmente all'attacco del Centro per le Ricerche Spaziali diretto dal Dottor Procton e si appresta a scatenare la più titanica delle battaglie; quella tra Il Grande Mazinga e Goldrake!Uno scontro epico che è divenuto un cult dell'animazioneRiuscirà Goldrake a sconfiggere il suo avversario? è come?NOTA: il mediometraggio "UFO Robot Goldrake contro Il Grande Mazinga" ci mostra per la prima volta in assoluto Alcor che pilota Il Grande Mazinga al posto di Tetsuya (ancora convalescente per le gravissime ferite riportate nella guerra contro l'Impero delle Tenebre).#GrandeMazinga #IlGrandeMazinga #greatmazinger #IlGrandeMazinger #Grande #Mazinga #Mazinger #GranMazinger #GrandMazinger #grandemazinger #Goldrake #Goldorak #UFORobotGoldrake #Grendizer #UFORobot #AtlasUFORobot #UFORobotGrendizer #Grandizer #GoNagai #UFOロボグレンダイザー #UFORoboGurendaizā #MazingaControGoldrake #Grīndāyzar #جريندايزر #Gurendaizā #グレンダイザー #GoldorakRymdfantomen

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Screenworld I MIGLIORI FILM SUL TENNIS

I MIGLIORI FILM SUL TENNIS

Challengers di Luca Guadagnino sta rubando la scena nelle ultime settimane ed è praticamente sulla bocca di tutti. Un film che, come prevedibile, sfrutta lo sport come contesto (e forse come metafora) per raccontare una storia di conquista, passione e soprattutto conflitto. A questo proposito, diventa più che lecito chiedersi cosa spinga i registi a usare lo sport come viatico delle loro storie: come spesso accade nel cinema, elementi all'apparenza centrali possono occupare uno spazio importante che permetta ai reali temi della pellicola di fluire a dovere verso la mente dello spettatore. Non si dovrebbe parlare di "film sul tennis" di per sé, ma di pellicole che hanno saputo trarre il massimo dalle dinamiche di questo sport per raccontare storie di vario genere nella maniera più interessante possibile. Eccone 5 che potranno rendere più dolce l'attesa del nuovo film di Guadagnino.1. Match Point (2005)Non si può parlare di cinema e di tennis senza citare uno dei lavori più impressionanti e riusciti di Woody Allen. A detta del maestro newyorkese, Match Point potrebbe essere il suo miglior film: una storia di intrighi e ambizione che diventa una delicata partita tra verità e menzogna. Un confronto combattuto colpo su colpo quando un ex tennista, ora istruttore, si ritrova in un contorto gioco di passioni che non porterà a nulla di buono. Forse non un film direttamente sullo sport, ma un'opera che trascende il suo contesto per far emergere un'attenta analisi sull'importanza della casualità nella vita - tema fondante per tutta la filmografia alleniana dopo il 2000.2. Borg McEnroe (2017)Una produzione decisamente più immersa nel tennis, dato che si parla di un confronto reale drammatizzato per l'occasione. Chiacchieratissimo alla sua uscita, complici le interpretazioni sopra le righe dei suoi protagonisti (in particolare di un inaspettato Shia LaBoeuf) e un processo narrativo che accenna

Ignazio Venzano HONG KONG E AMORI IMPOSSIBILI, DAL FUTURO NON SI TORNA (WONG KAR-WAI)
QUATTRO FILM TRA LORO CONNESSI, DAL SAPORE ORIENTALE MA NON TROPPO

HONG KONG E AMORI IMPOSSIBILI, DAL FUTURO NON SI TORNA (WONG KAR-WAI) QUATTRO FILM TRA LORO CONNESSI, DAL SAPORE ORIENTALE MA NON TROPPO

Il titolo collega tra loro quattro film di Wong Kar-Wai, regista nato a Shanghai nel 1958 ma cresciuto a Hong Kong. Si tratta di Days of being wild (1991), Hong Kong Express (1994), In the mood for love (2000) e 2046 (presentato a Cannes nel 2004). Alcuni attori sono presenti in almeno due dei quattro film, il protagonista (Tony Leung) è presente in tutti e quattro. Le situazioni mutano, ma la nota di fondo è la stessa.In Days of being wild la ricerca dell’amore è disturbata dalla situazione psicologica del protagonista, alla ricerca della vera madre avendo scoperto di essere stato adottato, e dalla sua incapacità di pensare a un’unione affettiva stabile. In the mood for love, compatto e coerente, i due personaggi principali si rendono conto che molto probabilmente sono legati dal fatto che i loro rispettivi consorti sono amanti. Anche tra loro sorge simpatia e poi amore, non consumato però. Quando la passione vorrebbe andare oltre, non si ritrovano più, perché nel frattempo la vita li ha portati altrove.Hong Kong Express rappresenta lo scorcio di vita di due poliziotti: il primo punta ad una ragazza che difficilmente si farà trovare, un’altra ragazza prende in simpatia il secondo poliziotto che, distratto da tante cose, si renderà conto troppo tardi (o no?) di un amore possibile.2046 è un film complesso: vi ritroviamo il protagonista di In the mood for love che sta cercando ancora la donna persa anni prima. E’ adesso uno scrittore occupato a completare un racconto di fantascienza, dallo stesso titolo del film, che trova brandelli di amore nella camera 2046, vicino alla sua. Nel film trovano spazio alcune sequenze del racconto di fantascienza, in cui chi raggiunge la destinazione (guarda caso, l’anno 2046) di norma non riesce a tornare indietro. Un lungo, infinito e impressionante viaggio attende

La Prof Dell' Horror FILMAMO È SBARCATO SU YOUTUBE. SEGUITE IL CANALE PER NON PERDERE LE NOVITÀ

FILMAMO È SBARCATO SU YOUTUBE. SEGUITE IL CANALE PER NON PERDERE LE NOVITÀ

Recentemente, FilmAmo è approdato su Youtube, e io ho il piacere di raccontare le mie recensioni attraverso video arricchiti da grafiche e didascalie creative. Registrando in una stanza di circa 24 metri quadri con soffitti alti, tramite smartphone, evitare il riverbero e la ventola del condizionatore, è stata impresa ardua e tempestosa (la prof è creatura freddolosa, i suoi piedi freddi sono qualcosa assai spaventosa. 32 gradi fissi durante l'inverno, inutile dire che quegli audio erano l'inferno). Dopo aver ripulito il possibile, e inserito musiche furbe con sonorità adeguate, per coprire i vari rumori, le prime pillole sono state caricate. Devo ammettere che i sottotitoli automatici, complici degli audio non troppo cristallini, hanno generato qualcosa di ilare, vale la pena di dare un'occhiata solo per leggere i FAVOLOSI strafalcioni generati dal software. Splatters gli schizzacervelli diventa sbattersi gli schizzi e i cervelli, serial killer si trasforma in sarai killer (una profezia? Mi ha ispirato una breve storiella grottesca e spiritosa). Oltre a queste, ci sono altre perle meravigliose. Tornando ai video, niente di più degno de: Il corvo, per incominciare questa nuova avventura, che tra dolore per la terribile perdita di Brandon, e una trama commovente, un po' fa paura, specie se si pensa a ciò che promette il reboot. Ribaltare completamente qualcosa di perfetto, la vedo come una totale mancanza di rispetto. Si è poi passati a un prodotto soft, Megan, una storia che può essere considerata per tutti, nonostante il divieto ai minori di 14 anni. Una bambolina robot che appare molto graziosa, ma se dà di matto, può divenire alquanto furiosa. Successivamente, è toccato a Deathgasm, film che grazie a un'ironia eccezionale, e la presenza di una colonna sonora che ben rappresenta il tema che va a trattare, non posso fare a meno di apprezzare. Metal, splatter,

Cinemaserietv MIGLIORI SERIE TV STORICHE DA VEDERE

MIGLIORI SERIE TV STORICHE DA VEDERE

Le serie tv storiche rappresentano la fonte di intrattenimento perfetta per chiunque desideri viaggiare nel tempo attraverso lo schermo, soprattutto grazie alla loro capacità di catturare l’essenza di epoche passate e trasportare gli spettatori in mondi lontani. Drammi, thriller o storie d'amore attraverso il tempo continuano a catturare milioni di spettatori, sia nel formato breve della miniserie, che stagione dopo stagione nei casi di grandi successi. Alcune di queste, si basano su eventi realmente accaduti, dimostrando che, a volte, la realtà supera la finzione; altre, hanno come protagonisti personaggi immaginari, mentre le più audaci reinventano completamente l'epoca di riferimento per creare mondi inediti ed emozionanti. Da quelle che si concentrano sulla fedele ricostruzione storica, come The Crown, a quelle che mescolano personaggi inventati con ambientazioni storiche autentiche, o che offrono una visione intrigante e originale di eventi del passato, come la nuovissima Mary & George, vi portiamo alla scoperta di alcune delle migliori serie tv storiche da vedere. Mary & GeorgeQuesta nuova serie in costume sfida le convenzioni del genere e si addentra negli angoli oscuri della corte degli Stuart: Mary & George, creata da D.C. Moore e disponibile da domenica 7 aprile in esclusiva su Sky, esplora la scandalosa relazione tra il re d'Inghilterra Giacomo I e il suo favorito, George Villiers, attraverso una lente moderna e senza censure. Con la straordinaria interpretazione di Julianne Moore nei panni della contessa di Buckingham che, attraverso intrighi e sotterfugi, convinse il figlio George (Nicholas Galitzine) a sedurre il re Giacomo I per farne la sua onnipotente amante, questa produzione di Sky Atlantic promette di immergere gli spettatori in un mondo di intrighi, ambizioni sfrenate e passioni proibite. Il rapporto centrale tra Mary e George emerge, soprattutto, come uno degli aspetti più affascinanti della serie: piuttosto che un legame materno convenzionale, assomiglia

Cinemaserietv 5 MIGLIORI FILM PER TEENAGER SU NETFLIX

5 MIGLIORI FILM PER TEENAGER SU NETFLIX

Che siate degli adolescenti o che abbiate già superato da diversi anni quella fase della vita, i film per teenager rimangono comunque una delle migliori forme di intrattenimento che si possano trovare sulla piattaforma Netflix. Il colosso dello streaming offre infatti una vastissima selezione di contenuti appositamente pensati per il pubblico giovane, ma anche per chi ricorda bene cosa significhi essere tale. Si tratta di titoli ambientati alle scuole superiori, che parlano di primi amori, cocenti delusioni ma anche amicizie profonde, di quelle finiamo per portarci dietro (almeno nel cuore) tutta la vita. In questo infinito ventaglio di possibilità, noi abbiamo selezionato cinque pellicole, perfette per tenervi compagnia durante la prossima serata all’insegna di divano e popcorn. Ecco quindi quelli che, secondo noi, sono i migliori film per teenager da vedere su Netflix. 1) Tutte le volte che ho scritto ti amo (2018)Iniziamo il nostro articolo con quello che, in realtà, è il primo film di una saga composta da tre titoli e basata sulla trilogia letteraria scritta dall’autrice statunitense di origini coreane Jenny Han. Tutte le volte che ho scritto ti amo (2018) ha come protagonista Lara Jean Song Covey (Lana Condor), una studentessa delle superiori timida e romantica che tiene un diario segreto nel quale custodisce delle lettere scritte ai ragazzi di cui è stata innamorata. Le lettere, mai spedite e sempre custodite gelosamente dalla ragazza, un giorno finiscono però misteriosamente nelle mani dei destinatari, tra cui il suo migliore amico d’infanzia nonché ex fidanzato della sorella, Josh, e Peter (Noah Centineo), sua prima cotta e ragazzo più popolare della scuola. Lara Jean finirà, così, per ritrovarsi in una serie di situazioni imbarazzanti, soprattutto quando Peter le chiederà di fingersi fidanzati per far ingelosire i rispettivi interessi amorosi. Tutte le volte che ho scritto ti amo è un

Screenworld I MIGLIORI FILM DI TODD HAYNES

I MIGLIORI FILM DI TODD HAYNES

Fra le uscite più interessanti di marzo, quella di May December rischierebbe di passare clamorosamente inosservata: il nuovo film di Todd Haynes, candidato agli Oscar di quest'anno senza che l'Italia abbia potuto vederlo in tempo, è soltanto l'ennesima opera di uno degli autori più eleganti e importanti degli ultimi decenni di cinema. Non è un'esagerazione considerare Haynes, regista dal cuore postmoderno, come uno dei nomi più influenti dentro e fuori Hollywood: nel corso degli scorsi 40 anni, le sue pellicole hanno sempre lasciato il segno per il loro stile, per la loro capacità innata di ribaltare le convenzioni sociali attraverso la magia dell'estetica e la decostruzione della realtà. L'arrivo di May December rappresenta un'occasione imperdibile per recuperare i lavori di un artista a suo modo trasgressivo, anticonvenzionale e quasi sempre impeccabile nella messa in scena. Ecco quindi i consigli migliori per scoprire il cinema di Todd Haynes, un universo artistico che gioca costantemente tra realtà parallele e storie intrecciate per colpire direttamente chi osserva. 1. Velvet GoldmineDopo un debutto estremamente interessante, tra produzioni premiate al Sundance e piccoli cult come Safe, il 1998 è per Haynes l'anno della ribalta. Velvet Goldmine, opera di culto per gli appassionati, è un intrigante opera di finzione che esplora la vita della rockstar Brian Slade (personalità accattivante che si ispira fortemente a icone come Lou Reed, Iggy Pop e David Bowie). Sfruttando alla perfezione un cast in cui spiccano Ewan McGregor, Jonathan Rhys-Meyers e Christian Bale, questo film mette insieme squarci assai differenti per costruire una narrazione non lineare che cattura dall'inizio alla fine. Una cifra stilistica, soprattutto in sceneggiatura, che rimarrà tale in tutte le opere successive.2. Lontano dal ParadisoPur avendo raggiunto una discreta fama negli anni '90, sono gli inizi degli anni 2000 a consacrare il talento di Haynes anche agli occhi

Cinemaserietv 5 FILM FANTASY DA VEDERE SU NETFLIX

5 FILM FANTASY DA VEDERE SU NETFLIX

Creature fantastiche, universi da esplorare, eroi che devono sancire un proprio arco e confrontarsi con villain temibilissimi: il genere fantasy è, indubbiamente, tra i più coinvolgenti, tanto nella letteratura quanto nel mezzo audiovisivo. Non a caso, è anche il genere che ci ha consegnato alcuni dei più grandi blockbuster di tutti i tempi, e uno di quelli su cui le piattaforme streaming investono di più. Non fa eccezione Damsel, la nuovissima proposta fantasy di Netflix con protagonista una delle sue star per eccellenza, la Millie Bobby Brown di Stranger Things e Enola Holmes. Diretto dallo spagnolo Juan Carlos Fresnadillo (28 settimane dopo), questo fantasy medievale che inizia nel più puro stile Game of Thrones ci presenta l’evoluzione del classico tropo della "damsel in distress", Elodie, un’eroina guerriera rinchiusa nella grotta di un drago sputafuoco (dragonessa, per essere più precisi) dopo aver scoperto che il suo matrimonio era tutta una trappola. Nessun principe azzurro, in Damsel è Elodie ad affrontare le peripezie che scandiscono il viaggio dell’eroe. Proprio in occasione dell’uscita di questo interessante progetto, vogliamo consigliarvi altri 5 film fantasy da vedere su Netflix, storie con eroi ed eroine atipici, che vi conquisteranno per le loro narrazioni originali, la cura nella messa in scena e nella costruzione di mondi fantastici, in cui immergersi senza volerne più uscire. I Kill GiantsI Kill Giants è l’interessante film d’esordio di Walter Anders, che assume i contorni del racconto fantasy per trattare argomenti quanto mai umani: il lutto e il modo in cui lo affrontiamo. Basato sulla graphic novel di Joe Kelly e J.M. Ken Niimura, questo film fantasy disponibile su Netflix ha come protagonista Barbara (Madison Wolfe), una preadolescente che vive tra realtà e fantasia, o meglio, tra la delicatissima situazione famigliare e il bullismo di cui è vittima a scuola, e le

Cinemaserietv 5 MIGLIORI SERIE TV CHE PARLANO DI SESSO

5 MIGLIORI SERIE TV CHE PARLANO DI SESSO

Nel vasto mondo delle serie tv, c'è un fondamentale aspetto della vita al quale viene concesso sempre più spazio: il sesso. Negli ultimi anni, infatti, le piattaforme di streaming hanno spalancato i propri cataloghi a una nuova era di narrazioni che affrontano il tema della sessualità in modo aperto, onesto e, talvolta, provocatorio, offrendo prodotti adatti a tutti i gusti e a tutte le fasce di età. Ci sono show dedicati agli spettatori più giovani - come Sex Education - che esplorano l’argomento con grande sensibilità e un pizzico di umorismo, e altri pensati per chi è alla ricerca di racconti più passionali, come Sex/Life e You Me Her. Per guidarvi nella scelta della visione più giusta per voi, in questo articolo vi illustreremo quelle che, secondo noi, sono le migliori serie tv che parlano di sesso in circolazione. Pronti a esplorare il lato più intimo e appassionato dell’universo seriale? 1. Sex Education (2019 - 2023)Non potevamo che iniziare il nostro articolo sulle migliori serie tv che parlano di sesso con quello che, fin dal suo debutto su Netflix nel 2019, è diventato uno degli show di punta della piattaforma, teen drama amatissimo dai giovani (ma non solo) spettatori, arrivato nel 2023 alla sua quarta ed ultima stagione: Sex Education. Protagonista della narrazione è Otis Milburn (Asa Butterfield), adolescente britannico figlio di una scrittrice e terapista sessuale di fama internazionale, Jean (interpretata da Gillian Anderson). Dotato di innate abilità terapeutiche, il ragazzo - affiancato dalla determinata e ribelle compagna di scuola Maeve (Emma Mackey) - inizia presto a mettere a frutto queste sue capacità, avviando un’attività di consulenza sessuale nel proprio liceo, la Moordale Secondary School. Nel suo essere comunque un prodotto di intrattenimento, Sex Education ha il merito di sensibilizzare il pubblico sul tema della sessualità, fornendo semplici ma

Screenworld 5 FILM PREMIATI AGLI OSCAR DA RECUPERARE IN STREAMING SULLE VARIE PIATTAFORME

5 FILM PREMIATI AGLI OSCAR DA RECUPERARE IN STREAMING SULLE VARIE PIATTAFORME

Ci avviciniamo sempre di più alla cerimonia più chiacchierata e prestigiosa della settima arte: i Premi Oscar 2024, in onda la notte tra il 10 e l'11 marzo, chiuderanno definitivamente le porte di una stagione cinematografica coi fiocchi, carica di proposte interessanti e grandi successi. Quale modo migliore per prepararsi alla cerimonia, se non recuperando qualche vincitore interessante (e non troppo scontato) delle passate edizioni? I servizi streaming offrono anche questo, quindi ecco alcune scelte per tutti i gusti e per tutte le piattaforme che potrebbero fare al caso vostro!1. La La Land (Netflix, Prime Video, Rai Play)Non avrà vinto l'Oscar al Miglior Film (per un pelo), ma la perla di Damien Chazelle ha segnato un'epoca - se non ne siete convinti, riparliamone fra qualche anno. Il cult con Emma Stone (miglior attrice protagonista) e Ryan Gosling, ode al cinema, all'amore e a Los Angeles, è un must assoluto per qualsiasi cerimonia che si rispetti. Senza dubbio, un film da vedere almeno una volta nella vita per assaporare il gusto delle grandi opere - o semplicemente per caricarsi (ed emozionarsi) a dovere con le melodie jazz di Justin Hurwitz (miglior colonna sonora). A quasi dieci anni di distanza, La La Land acquisisce sempre più spessore culturale e può esser recuperato praticamente ovunque in queste settimane. 2. Toro Scatenato (Prime Video)Parlando di cult, eccone uno che difficilmente verrà dimenticato. Saranno passati più di 40 anni, ma il fascino e la potenza di Robert De Niro (miglior attore protagonista) e Martin Scorsese restano a testimonianza di un'opera intramontabile. Per i nostalgici del grande cinema dello scorso secolo, così come per i più giovani che potrebbero lasciarsi sorprendere da un film così iconico (premiato anche con l'Oscar al Miglior Montaggio), Toro Scatenato può essere un'occasione da non lasciarsi scappare. E per chi l'ha