Anatomia di una caduta

Film - 2023
8,1
65.4K
Anatomia di una caduta è un film con Sandra Hüller, Milo Machado-Graner, Swann Arlaud, Antoine Reinartz, Samuel Theis Cast completo. Regia di Justine Triet. Titolo originale Anatomie d'une chute, durata 152 minuti. Generi Thriller, Mistero, Crime.

recensioni

Recensione di  Balkan Castevet Balkan Castevet
Anatomie d'une chute / Anatomia di una caduta è un film che riesce bene a mostrare le emozioni dei personaggi su tutti quelle di Sandra e del figlio Daniel; al processo non interessa la verità ma come viene “venduta” la propria tesi perciò Sandra per non essere incolpa della morte del marito Samuel dovrà incentrare la sua difesa sul suicidio del marito.La regia di Justine Triet è convincente nel mostrare tutta la fase del processo, l'incalzare dell'accusa, è un film dove non c'è una verità, questa non viene rivelata e si tenta di fatto di ricostruire l'accaduto per supposizioni e teorie.La palla che cade dalle scade ad inizio film già anticipa il concetto della caduta, dopo l'accaduto sono ottime le singole inquadrature sulle scale, sulla tettoia a marcare il luogo dell'incidente/omicidio.Nel film c'è molta camera a mano sia per dare realismo ma anche per dare il senso di tensione che i personaggi provano.La fotografia mostrerebbe anche toni caldi con i marroni, beige della casa in legno ma la presenza della neve, i perenni azzurri danno sempre sensazioni fredde, in quanto il tuto è gelido, la famiglia non vive un privato “semplice” ed ovviamente ci saranno dei dubbi anche per lo stesso Daniel sul come agire, sul cosa credere.Sarà Daniel, non vedente, a trovare il cadavere del padre mentre porta a spasso il cane, guinzaglio di colore rosso che anticipa l'evento di sangue.La cecità di Daniel rappresenta il non poter vedere, conoscere davvero la verità, la testimonianza di Daniel basata su una suo convinzione, quindi soggettiva, sarà determinante per l'esito del processo, testimonianza dichiarata con addosso un maglione rosso, la nota di sangue è spesso presente insieme alle tonalità quasi sempre fredde del film.Nel finale è molto interessante notare come sarà Daniel a consolare la madre Sandra, è il figlio ad Leggi tutto
Le verità nascoste... per sempre di  Diego Cineriflessi Diego Cineriflessi
Stratificato è il primo aggettivo che viene in mente pensando ad Anatomia di una caduta che è un'opera così complessa che probabilmente una sola visione non permette di diramare tutti i quesiti etici che la Triet propone. Semplice nella trama con un numero limitato di personaggi, Anatomia di una caduta sa instillare dubbi nello spettatore e suscitargli domande. Sicuramente alcune sono più nuove altre meno. La riflessione sulla relatività della verità e sulla difficile interpretazione dei nostri sensi non è cosa nuova. Decisamente più riuscito il racconto dei dubbi di un figlio/bambino che si trova a fare i conti con una testimonianza sulla vita dei genitori. Qui la regista riesce a non cadere nel sensazionalistico nè nella facile commozione. Anzi la pellicola risulta essere addirittura troppo fredda (e non a causa dell'ambientazione). Soprattutto nella seconda parte il lato cerebrale prende il sopravvento e nonostante una regia che si sa ben districare nelle scene processuali alla lunga il tutto risulta eccessivamente pesante. Notevole l'interpretazione della protagonista Sandra Huller, intensa e gelida come il film. Regge sulle spalle un personaggio complesso e granitico: una sfinge che non cerca mai la pietà dell'opinione pubblica, ma una giustizia. Palma d'oro all'ultimo Festival di Cannes Anatomia di una caduta è film che concede poco allo spettacolo, cattura lo spettatore e lo stritola in un ingranaggio in cui è impossibile districarsi perché probabilmente le verità di una coppia restano per sempre all'interno e un processo alle intenzioni non può dare certezza. Inquietante, ma vero. Leggi tutto
Autopsia di una tristezza: tra difesa e accusa di un ricordo di  Riccardo Simoncini Riccardo Simoncini
Il processo manipolatorio di un’indagine in tribunale. Dopo che un uomo, un marito, un padre, un padrone, è morto misteriosamente, sagoma senza vita piombata sulla neve gelida delle Alpi francesi. Lasciare però che a riordinare i pezzi del puzzle delle nostre vite siano gli altri, accusa e difesa, persone che di noi non sanno nulla, se non piccoli frammenti parziali. E così lasciare anche che quei frammenti dicano ciò che non siamo, o ciò che siamo stati e non siamo più. Ipotesi, ricostruzioni, supposizioni. Sovra-interpretazioni (o meglio vivi-sezioni) che attraverso testimoni inattendibili rimpiazzano la più ambigua verità, la divorano, la consumano pezzo dopo pezzo, vuoto dopo vuoto.La ricerca del colpevole di un omicidio-suicidio si trasforma così nella ricerca del colpevole del fallimento di un matrimonio. Da un’anatomia di una caduta all’autopsia di una tristezza. Lì tra i banchi degli imputati dove non esiste premio, la verità seducente cambia, si stravolge, si distorce, si fa iper-soggettiva. Emblematica in questo senso la macchina da presa che durante il processo in tribunale inciampa nel trovare un focus preciso, si perde tra i volti, tra i colpi di scena, tra le nuove forme imprevedibili create dal puzzle. Una storia serrata di contaminazione e condizionamento, che mette in discussione tutto ciò che abbiamo visto e soprattutto sentito. Operazione analoga al recente Saint Omer di Alice Diop, un dolorosissimo legal drama che partendo dalla storia di un infanticidio rivela l’analoga natura falsificatrice della giustizia, che nel cercare disperatamente e razionalmente colpevoli e moventi rimaneggia storie e vite, incalzando con continui perché senza risposta (come dice la protagonista ad inizio film “Spero di scoprirlo con questo processo”). Ed è lo stesso destino infausto che attende la direttrice d’orchestra Lydia Tár nel capolavoro omonimo di Todd Field: vedere la propria carriera (e immagine) data in pasto agli occhi Leggi tutto
Lo spettatore in aula di  Cap Cap
Questo dramma processuale, più che creare una storia di cronaca, analizza la crisi del rapporto di coppia e delle due personalità coinvolte, evidenziando le zone grigie dell'animo umano. A causa della struttura particolare del racconto, in cui conosciamo solo ciò che viene riportato in aula, lo spettatore arriva a occupare il posto del giurato e si ritrova nella scomoda posizione di valutare gli eventi senza certezze. Leggi tutto

trama

Sandra, Samuel e il loro figlio ipovedente Daniel vivono da un anno in una remota località di montagna. Quando Samuel viene trovato morto fuori casa, viene aperta un'indagine per morte in circostanze sospette. Nell'incertezza, Sandra viene incriminata: è stato un suicidio o un omicidio? Un anno dopo Daniel assiste al processo della madre, una vera e propria dissezione del rapporto tra i genitori.

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