Horror messicano che tramite il protagonista Santiago pone una critica sull'arrivismo sociale dato che il fotografo mette la sua voglia, quasi ossessione nel fare carriera davanti a tutto.
La messa si attesta si standard buoni, il regista Henaine sfoggia un buon piano sequenza iniziale dove il fotografo arriva per scattare foto al cadavere e la regia, anche durante il film,  mostra cadaveri, corpi insanguinati.
Nel proseguo del film Santiago si ritroverà immischiato in maledizioni e riti esoterici, Henaine tramite il sonoro, alterandolo, silenziando, fa comprendere lo stadio del protagonista, la perdita de suoi sensi, così come l'utilizzo del fuori fuoco nel finale da sia una dimensione di incubo ma significa anche la perdita progressiva della vista e l'alterazione sensoriale che prova Santiago.
Nell'arco del film ci sono alcuni clichè e momenti non troppo ben gestiti, alcune apparizioni alle spalle un po' telefonate, un cadavere che si rianima a mo' di jump scare e anche alcune velocizzazioni di montaggio durante gli incubi che se è vero che servono sempre per disorientare a dare la sensazione onirica risultano un po' di rimando con effetto datato.
Nel terzo atto, quando ci si addentra di più nell'esoterico, con le atmosfere in notturna il film ne guadagna, il rituale, la capra, il sabba sono momenti suggestivi e buoni; in questi frangenti si sarebbe anche potuto dare più respiro per tali atmosfere dato che si riesce a creare un certo impatto.
Si nota che Hanaine non è, ancora, un sapiente gestore dei tempi ma comunque in determinati momenti, come quelli sopracitati, riesce a creare una buona resa.

Il film è incentrato totalmente su Santiago e in parte sulla compagna Marcela perciò gli altri personaggi non risultano chissà quanto esplorati, non è un problema in se per la tipologia di film, però forse maggior contesto per la villain avrebbe dato più spessore, in quei frangenti dalla scoperta della villain al sabba lo scorrere degli eventi un po' veloce.
Narrazione che sa prendersi i suoi tempi che fa vivere tutto il progressivo malore di Santiago con una regia che se si poteva gestire meglio e dare più cadenza a momenti atmosferici, riesce comunque a dare suggestione nei momenti esoterici.

Non male.