Recensione di   Balkan Castevet Balkan Castevet

Immaculate

(Film, 2024)

Immaculate punta molto sulla violenza, sul sangue e sotto quest'aspetto il film mostra e non lesina, però, si nota che Mohan non è ne un gran regista ne un regista horror dalla mano sapiente.
In molti frangenti si opta per dei jump scare, anche piuttosto telefonati e banali, ci sono anche momenti dove quando si deve mostrare l'orrore si causa un effetto involontariamente ironico, ad esempio con la suora con la maschera in rosso.
Riguardo i jump scare anche Paco Plaza, esempio di un film recente a tema suore, li utilizza nel suo Hermana Muerte, ma i suoi jump scare sono messi in scena tramite oggetti inerenti e importanti per la narrazione del film, mentre in Immaculate sono i soliti jump scare con apparizioni alle spalle o piazzati li random.
Qualche momento più suggestivo e meglio gestito c'è, il movimenti di macchina che partendo dalle spalle della protagonista Sour Cecilia si avvicina a lei andando in primo piano, momenti dove la fotografia colpisce di più però nel complesso l'ambientazione del convento non risulta troppo sfruttata per creare atmosfere.
Sulla narrazione e i personaggi si poteva fare molto di più, il momento cardine del film è quando Cecilia rimane incinta, qui manca una reazione delle suore e soprattutto, Gwen, l'amica di Cecilia, ha pochissimi momenti, ha interazioni troppo fugaci con la protagonista, la loro amicizia praticamente non riesce ad essere vissuta, perciò anche quando arriva il dramma questo non risulta così forte nonostante la scena in se che punta sul mostrare la violenza.
Anche la madre superiora non risulta per nulla esplorata, la sua presenza non riesce ad inquietare ne dunque a creare mistero.
Mohan, forse conscio di non avere la gestione della tensione e le atmosfere esoteriche come punto forte, punta tutto su sangue e violenza.
La regia non punta proprio sull'esoterico, sul mistico, non c'è il classico gioco reale-non reale, la narrazione risulta anche veloce dunque il mistero sulla gravidanza di Cecilia non riesce ad avere la giusta forza.
La stessa gestione di suor Isabelle perennemente con il broncio, con una gestione attoriale per nulla impeccabile, culmina rapidamente, con la solita apparizione alle spalle con un esito si comprensibile, si capiscono le ragioni per cui non sopporti Cecilia, ma appunto il tutto con poco approfondimento.
Sulla gestione attoriale accennata poco prima, anche Gwen ha momenti da ironia involontaria e la scena cardine dove è protagonista, le sue reazioni ad urlare "aiuto" "che cazzo fate" ammazza abbastanza la messa in scena.
Il personaggio del cardinale risulta molto caricaturale.
La figura di padre Tedeschi è dove il film cerca di puntare un po' di più, nulla di clamoroso e personaggio lo stesso dal non proprio grande spessore.
Come scritto qualche situazione un po' più intrigante c'è, l'inquadratura di Cecilia mentre è immersa nella vasca da bagno dove la sua maternità vien messa in risalto e anche le inquadrature durante i voti dove padre Tedeschi e il cardinale sono posti in alto, mentre le suore in basso in modo marcato fanno intuire il tutto e la gerarchia.
La scena finale di Cecilia insanguinata con il masso pronta a compiere l'atto fa il callo con la scena dove rifiuta precedentemente di uccidere la gallina, di fatto in questo modo il film le fa compiere l'arco narrativo, da suora obbediente, dedita ai voti a vera e propria survivor, final girl.
Ciò che manca è proprio una spinta mistica, delle atmosfere esoteriche o anche solo del dramma ben sviluppato.
Infatti, le suore con la maschera rossa scompaiono dal film, non si capisce chi siano, il loro ruolo, scopo, sono presenze fine a se stesse che dopo un po' neanche vengono più minimamente inquadrate.
Sì, gli oggetti religiosi che diventano armi per le mattanze, la nunexploitation questo c'è ed è indubbio che è dove il film punta maggiormente e dove vuole trovare la sua forza. non nego dunque che qualcuno potrà anche divertirsi per via di questi aspetti, ma anche qui, tutto fin troppo fugace e una violenza senza però saper costruire chissà quali atmosfere, valorizzare, rendere interessanti i personaggi, non basta.
Certo, rispetto a The Nun, film Blumhouse recenti e altri del Conjuringverse questo è meglio, ma non lo ritengo promosso.