Paradiso e inferno

Con uno stile rigoroso ed estetico, fatto di camera fissa e lunghi piani sequenza (a volte estenuanti), la regista costruisce una tensione diffusa grazie anche alla sua abilità nella dialettica tra campo e fuori campo, mantenendo diverse scene in primo piano al limite tra spiacevole e insopportabile, e concludendo cripticamente con quello che mi è sembrato rappresentare il paradiso e l’inferno. Con il primo non meno angosciante del secondo.

di Cap