Random reviews

Recensione di   Stefano Stefano

Don't Look Up

(Film, 2021)

un filmetto. con gran cast.. sprecato. io l'ho visto per caso (pecoronismo netflixiano + il cast).. perchè se ne parla tanto?mah...cerchiobottista...ben studiato per creare hype probabilmente

Recensione di   Giubertoni Michele Giubertoni Michele

Antonia

(Serie TV, 2024)

Serie tv su Prime video iniziata a vedere il 5 03 24abbastanza piacevole con attrice protagonista Chiara Martegiani per ora prende abbastanza la serie ruota intorno all' endometriosi il problema principale della protagonista inoltre e presente un bel gattone nero e una Gallina….

Recensione di   Claudio Golia Claudio Golia

Creators: The Past

(Film, 2020)

Un film che poteva essere sviluppato in maniera molto diversa, salta di palo in frasca e con scenari che a mio avviso non c'entrano assolutamente nulla ed oltre tutto non sono contestualizzati come il fatto di passare in un buco spazio temporale e ritrovarsi in un ambiente stile inferno dantesco con tanto di traghettatore su barca attorniata da cosa? anime? ma che c'azzecca con gli alieni? Avrebbero potuto anche (avvalendosi delle conoscenze storiche e bibliche di Mauro Biglino) impostare tutto il film in un contesto differente come per esempio raccontare quale potrebbe essere stata la creazione e la presenza degli alieni nel passato dell'umanità con ambientazioni stile "Stargate" magari dove l'alieno e i suoi scagnozzi dotati di tecnologie superiori dominava l'umanità.Insomma tutto tranne che quest'accozzaglia di trame su trame, personaggi assurdi e via discorrendo. Peccato, un film su questo filone fantascientifico e fatto in Italia da Italiani con la qualità che ci contraddistingue nella storia cinematografica, mancava e manca tutt'ora.

Recensione di   Antonio Sinatra Antonio Sinatra

Warrior

(Film, 2011)

Coinvolgente, affascinante. Un film da vedere e rivedere

Recensione di   Filippo Margionti Filippo Margionti

Vortex

(Film, 2021)

(Pensieri liberi su VORTEX di Gaspar Noé dal punto di vista del personaggio interpretato da Dario Argento)SPOILER OVUNQUE E FIN DA SUBITO"On est bien peu de chose..." - Mon amie la rose, Françoise Hardy"Siamo così poca cosa..."E' così. Ci diciamo che arriverà, un giorno, e alla fine anche per me è arrivata, e ha fatto così in fretta che non mi sembra vero che ci abbia messo così tanti anni. Il mio cuore si è fermato mentre dormivo. Sono uscito di scena in silenzio, mentre fuori dalla porta aspettavate che tornassi da voi, per abbracciarmi e riportarmi in quella casa dove ci siamo visti invecchiare. Ho così tanti ricordi che non voglio dimenticare. La testa mi scoppia.Così sto facendo una delle mie liste. Ci metterò quello che ho dovuto abbandonare e che per me aveva un significato, profondo, non profondo, non importa. Ci sarà molto di quello che, pero, continuerà a riecheggiare fra quelle mura, ora che non ci sono più.Appunti sparsi per un libro. Un romanzo lasciato a metà sul comodino. Il solco rimasto sul cuscino della mia parte del letto. Il modo in cui parlavo ad alta voce. Ogni mattina in cui mi sono svegliato con lo stesso programma alla radio. La casa piena di riviste e simboli impolverati delle nostre piccole vite. Tutte le volte in cui mi affacciavo da quella finestra e vedevo te. Ogni volta che ti ho dato per scontata. Quand'eri spaventata e ti ho stretto le mani e ti ho detto Mon amour. Quando mi isolavo nel mio studio e parlavo con lei al telefono, implorandola di amarmi, implorandola di liberarmi. Gli errori irreparabili. Quelli che avrei voluto ancora fare. E poi il nostro figlio amato, nonostante i dispiaceri che ci ha dato. E poi nostro nipote. I mille progetti sul mio libro

Recensione di   Luigi Becco Luigi Becco

Roma città aperta

(Film, 1945)

Un vero capolavoro della cinematografia Italiana, per sempre tra i miei film preferiti. Da notare la sceneggiatura di Federico Fellini. Fellini-Rossellini! che dream team! Ne avessimo oggi in Italia di tali accoppiate virtuose! Torneremmo ad essere il centro cinematografico del mondo, come lo eravamo un tempo. Un film verista, struggente ed appassionante, vero pilastro intramontabile.

Recensione di   Stefano Gasperi Stefano Gasperi

Shōgun

(Serie TV, 2024)

Il Giappone ha da sempre esercitato un grande fascino nel mio immaginario: samurai, geishe, ronin, onore, dovere, zen, cerimoniali astrusi...Quando ho letto le prime impressioni su questa serie le aspettative erano davvero molto alte.Così mi sono deciso a salpare verso le coste nipponiche insieme al 'barbaro' inglese John Blackthorne e mai decisione fu più felice!Intrighi di palazzo, amori, tradimenti, onore, katane che mozzano corpi e chi più ne ha...Una scrittura essenziale, attori in stato di grazia (a parte Jarvis, che non mi ha convinto fino in fondo) con Sanada a gigioneggiare su tutto e tutti e la meravigliosa Anna Sawai a dare spessore ad un personaggio indimenticabile.Il valore aggiunto di questa serie, a parte l'impeccabile e maniacale cura nei dettagli scenografici e nei costumi, sta nel costruire la storia con lentezza, per farci assaporare appieno le dinamiche dei personaggi, i cambiamenti dei loro caratteri oppure carpire il turbinio di emozioni sconvolgenti in visi congelati in sorrisi di circostanza.Una serie che va vista e assaporata come un buon sake, lasciandosi portare indietro di 400 anni godendosi il viaggio con gli occhi e col cuore (l'ordine decidetelo voi).

Recensione di   Elora_1972 Elora_1972

Assassin's Creed

(Film, 2016)

Da appassionata della saga dei videogiochi ho aspettato questo film quasi in “trepidante attesa” guardando ogni trailer disponibile, quando il film è uscito nelle sale la delusione è stata tanta.La trama è, sostanzialmente, divisa in due parti.La parte “del passato” è incentrata su Aguilar - appartenente alla setta degli Assassini - e le sue gesta per salvaguardare il Frutto dell’Eden dai Templari mentre quella “contemporanea” è incentrata su Callum Lynch, ultimo discendente dell’Assassino, che si trova suo malgrado a dover rivivere le gesta del suo antenato.Ora… mentre un fan della saga sà qual’è il legame tra il passato e il presente del protagonista (interpretato da Michael Fassbender), sà cos’è un Animus e conosce la lotta secolare tra Assassini e Templari per i Frutti dell’Eden, uno spettatore che non abbia mai giocato ad uno dei capitoli della saga semplicemente non capisce nulla di quanto sta guardando, avendo l’impressione di trovarsi davanti all’ennesimo complotto secolare tra le due fazioni. La trama è superficiale e molto approssimativa, assolutamente non adeguata a narrare il complicato universo di Assassin’s Creed, qui tutto sembra buttato sullo schermo per caso.Anche le sequenze d’azione non sono il massimo nonostante le corse acrobatiche tra i palazzi (il parkour per intenderci), le scene sono molto caotiche, la polvere che si vede più che fare atmosfera dà fastidio.Da fan della saga videoludica mi aspettavo molto di più, Callum Lynch ricorda fin troppo Desmond, mentre Aguilar sembra una pallida imitazione dell’ormai mitico Ezio Auditore e nemmeno la carrellata finale (che forse doveva suscitare emozione nei fan) riesce nel suo intento. Le 4 stelle? Bhe nonostante tutto Michael Fassbender ha sempre un suo perchè

Recensione di   Ernest English Ernest English

The Spiders' Man

(Film, 2018)

It's a solid film with a good story to tell from Philippine-Italian actor-director Ruben Maria Soriquez, which co-stars in this film that sees a very good acting performance by the respected Philippine actor Richard Quan. The film is about two half brothers (Alberto a rich Italian played by Soriquez and Mike, affected by Autism and Schizophrenia, played by Richard Quan) and their American friend (Lee O' Brian) set about getting their lives back together when an inexperienced group of thugs headed by the crazy and ruthless Bong (Rob Sy) violates their peace and takes them hostage. The rescue will come from an unexpected hero...The film is a well paced crescendo of jokes and grotesque situations with the music that well underlines them adding a pretty cool style to it. The narration jumps from the drama of the mental illness of Mike (Richard Quan) to the comedy bits between Alberto (Ruben Maria Soriquez) and David (Lee O' Brian), and from heartfelt moments (when Alberto comforts his brother Mike telling that his father loved him and that he was his favourite child) to the dark humor of the brutal yet funny killings, all in a seamless way. And the brutal killings of the film are the occasion for the director to reference the extrajudicial killings that took place during the sadly famous war on drugs in the Philippines. The director Soriquez stated that his film was highly autobiographical, with real situations taken from his extended family (with exception of the killings) and that he didn't want the film to be too heavy and dramatic, the reason why he decided to treat the material with lightness and black humor.

Recensione di   Ros Ros

Come pecore in mezzo ai lupi

(Film, 2023)

noir thriller opera prima. Non perfetto: canovaccio già visto. Ma si possono nutrire speranze per il futuro. Ragonese brava a calarsi nel personaggio. Voto 6 e mezzo

Recensione di   Beatrice Bianchini Beatrice Bianchini

Dream Palace

(Film, 2022)

La stupidità planetaria impedisce al mondo contemporaneo di scorgere l’assurdità del proprio ordinamento.(T.W.Adorno) Un appartamento di nuova edilizia di design, elegante e apparentemente confortevole viene acquistato in virtù della trattativa/ patteggiamento di Hye jung con l’azienda datrice di lavoro del marito, defunto a causa di un incendio.La donna, madre di un adolescente, decide di porre fine alla protesta nonostante l’opposizione dei familiari delle vittime che sono fermi in un sit-in da molto tempo.L’appartamento si trova nel famoso Dream Palace, e sin dal primo giorno presenta un insidioso problema pressoché inaggirabile: dalle tubature, anche se tenute aperte per ore, esce solo acqua arrugginita.Nonostante la lamentela di Hye jung, il problema non vede soluzione; il responsabile dell’ufficio vendite sostiene che potrà essere risolto solo nel momento in cui saranno venduti tutti gli appartamenti…Da qui inizierà una tormentata via crucis quotidiana per la giovane vedova relativa non solo alla impossibilità di usare acqua se non acquistata in confezioni di plastica ma soprattutto sulla realtà ostativa dei familiari delle vittime. Un labirinto burocratico-sociale-relazionale pressoché inestricabile, renderà il film kafkianamente insidioso: il senso di responsabilità nei confronti degli altri, del figlio, delle scelte e delle azioni ingenuamente intraprese a fin di bene, faranno deragliare le buone intenzioni nelle peggiori conseguenze.L’elemento concettuale centrale del film riguarda l’impossibilità di apportare delle modifiche in un ordinamento impersonale quale è quello delle grandi compagnie. Rivendicare i propri diritti in un sistema che si fonda sul Dividi et Impera, si rivela una dinamica autodistruttiva.Tra l’impossibilità di arrendersi e l’intricato meccanismo alienante che struttura lo stallo non rimane che essere dei banali clienti/consumatori che devono sottostare a regole e rispettare i propri doveri senza poter accedere ai diritti fondamentali.L’interpretazione di Kim Sun-young accompagna il percorso destrutturante in modo assolutamente credibile.Vittime, sit-in, proteste, rivendicazioni, impegno mettono in moto la carrellata delle sostanziali

Recensione di   ALLEN EKEOCHA ALLEN EKEOCHA

Captain Tsubasa

(Serie TV, 2018)

Questo è il mio cartone preferito con altri 3 cartone animato .Mi piace il calcio Grazie Filmamo

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Screenworld 5 VINCITORI DEL FESTIVAL DI CANNES DA RECUPERARE IN STREAMING

5 VINCITORI DEL FESTIVAL DI CANNES DA RECUPERARE IN STREAMING

Anche quest'anno, la kermesse cinematografica più glamour e prestigiosa del cinema si avvia verso la sua conclusione. Con molta probabilità, tra fuori concorso e parte integrante del programma, si tratta della Cannes più corposa degli ultimi anni: decine di film importanti, tra kolossal e particolarissime opere d'autore, che hanno spaccato la kermesse tra sorprese e controversie. In attesa di scoprire quale sarà la prossima Palma d'Oro, le piattaforme streaming offrono numerose opportunità per recuperare alcune delle opere più importanti premiata al Festival nel corso degli anni. Quale occasione migliore per consigliarvene alcuni? Ecco 5 film vincitori a Cannes da vedere in streaming!La Dolce Vita (1960) - Plex, Prime VideoPerla indimenticabile del nostro Federico Fellini, ma soprattutto una delle interpretazioni più importanti di Marcello Mastroianni - attore iconico che quest'anno avrebbe compiuto 100 anni. Scegliere La Dolce Vita è quasi scontato, ma necessario. Nel cinema esiste un prima e un dopo questo film, come direbbe Martin Scorsese: Fellini ha cambiato il modo di concepire la realtà sul grande schermo, elevandosi ad autore assoluto. Tra scene iconiche e fiabe di decadenza, La Dolce Vita rappresenta ancora oggi un must imprescindibile. Una di quelle esperienze da vivere almeno una volta nella vita.Pulp Fiction (1994) - Netflix, Paramount+Quentin Tarantino aveva soltanto 28 anni quando si presentò a Cannes con questo film, sconvolgendo la croisette e dando inizio a una carriera leggendaria. Un altro momento iconico nella storia del cinema, capace di lasciare un segno indelebile nell'immaginario collettivo attraverso un racconto a episodi interconnessi e destrutturati: passato, presente e futuro fusi insieme in un racconto "intrecciato", piuttosto che un classico intreccio, in cui Tarantino esprime tutto il suo amore per il cinema e i riferimenti che hanno plasmato il suo gusto (dai B Movie a Sergio Leone). Un esperimento tutt'oggi unico nel suo genere, vero

Cinemaserietv MIGLIORI SERIE TV IN COSTUME

MIGLIORI SERIE TV IN COSTUME

Fin dalla sua uscita nel dicembre 2020, Bridgerton non ha mai avuto rivali e ha conquistato il mondo intero con il suo stile unico, che ha dato al genere delle serie tv in costume nuova vita. Questa serie sull'alta borghesia di Londra, ambientata durante il periodo della Reggenza, rappresenta un ritratto d'epoca che unisce l'ironia di Jane Austen alla spietatezza di Gossip Girl, con un mix irresistibile di riferimenti alla cultura pop e anacronismi. Proprio pochi giorni fa, sulla piattaforma streaming Netflix è stata rilasciata la prima parte della terza stagione - il secondo blocco di episodi è atteso per il 13 giugno - con Colin (Luke Newton) e Penelope (Nicola Coughlan) protagonisti assoluti. Se vi siete già dedicati al binge watching di questi primi episodi e non sapete come colmare l'assenza di Bridgerton, vi consigliamo altre 5 serie tv in costume che, grazie ad ambientazioni spettacolari, costumi da sogno e produzioni curate nei minimi dettagli, vi conquisteranno come l'adattamento dei romanzi di Julia Quinn. Serie che vi offriranno anche una varietà di storie affascinanti e personaggi indimenticabili! 1) The GreatSe vi è piaciuto Bridgerton, non potete perdere "The Great", serie a cura dello sceneggiatore de La Favorita Tony McNamara, che racconta, prendendosi grandi licenze poetiche, l'ascesa di Caterina la Grande di Russia, con protagonisti una brillante Elle Fanning e un esuberante Nicholas Hoult nei panni dell'imperatore Pietro III. Conosciuta per il suo approccio umoristico e spesso irriverente alla storia, è stata lodata soprattutto per la scrittura, regia, il tono, i costumi e le eccezionali interpretazioni del cast. Elle Fanning è una rivelazione comica nel ruolo di Caterina la Grande, ma The Great offre molto di più del semplice umorismo: sebbene molti personaggi siano ispirati a figure storiche reali, le loro azioni, come dicevamo, non sono sempre fedeli alla realtà.

Filmamo Friends :-) INTERVISTA ALLA SCRITTRICE E AUTRICE CINEMATOGRAFICA JESSICA SEPE

INTERVISTA ALLA SCRITTRICE E AUTRICE CINEMATOGRAFICA JESSICA SEPE

- In ambito artistico esordisci come scrittrice o hai fatto anche altro? Ho cominciato parecchi anni fa come cantante metal, symphonic black/death. Sono usciti due miei album solisti e una manciata di singoli, ho avuto alcune band, ma con il metal estremo non è semplice qui in Italia. Adesso se capita faccio qualche collaborazione giusto per hobby. - Raccontaci la tua carriera come scrittrice. Qualche anno fa ho scritto Lifend, una sceneggiatura per un lungometraggio di fantasmi, di cui è stato girato un teaser; purtroppo, non siamo riusciti a produrre il film. Poi ho buttato giù una raccolta di racconti, rimasta inedita. A marzo del 2022 pubblico il mio primo libro: "Stalker fino alla (tua) morte", che narra le vicende di un'attrice il cui nome viene usurpato da una spogliarellista che si esibisce in un night club prossimo al fallimento. Quella stramba trovata salva le sorti del locale, anche grazie a uno stratagemma del gestore. Ma, quando la vicenda giunge alle orecchie della vittima, trasformarsi in carnefice sarà il minimo sindacabile.In poco più di due anni ho pubblicato undici libri, tra cui "Solaria", storia distopica in cui il sole uccide, "∞", una raccolta di poesie, "Asteria", una breve novella sul vampirismo clinico, "Le stagioni dell'Amor(t)e", quattro racconti horror uno per stagione. "Finché morte ci separi", l'amore ai tempi dei social, dove l'interprete maschile vuole sposare a tutti i costi una donna che al matrimonio manco ci pensa. Forse, sarebbe stato meglio per lui rimanere single. Poi c'è "Lovend", altro racconto distopico in cui la protagonista compra un robot con le sembianze dell'ex fidanzato perito in un tragico incidente. (E forse, non siamo poi così lontani da simili evenienze, dati gli sviluppi di robotica e AI).Ho anche composto qualche racconto pubblicato successivamente in antologie horror altrui. - Qual è il tuo

Francesca Arca PREMIO PLAY 2024 - A ROMA V EDIZIONE DEL PIU' GRANDE EVENTO DEDICATO AI VIDEO DIGITALI

PREMIO PLAY 2024 - A ROMA V EDIZIONE DEL PIU' GRANDE EVENTO DEDICATO AI VIDEO DIGITALI

In queste ore si sta svolgendo a Roma la V edizione del Premio PLAY, il primo evento dedicato al mondo dei web creator che premia i migliori video digitali di impatto sociale e culturale realizzati in modo innovativo e creativo. Il Premio si rivolge a film-maker, web creator, editori, piattaforme, brand e appassionati di video digitali su YouTube, Instagram, Facebookj, Tik Tok, Twitch, Spotify, Amazon Music e altri social media. Stanno partecipando all'iniziativa sia coloro che già fanno parte del mondo del video digitale sia chi invece si è per la prima volta avvicinato a questo ambito e vuole conoscerlo in modo più approfondito.FilmAmo ha abbracciato volentieri questo progetto in qualità di media partner. Fino al 18 maggio dalle 10.00 fino alle 19.00 presso Technotown - Hub della scienza creativa di Roma Capitale si svolgeranno eventi di formazione, masterclass e laboratori sui temi del montaggio video, distribuzione e marketing, creators economy, monetizzazione e pubblicità, branded video.La direzione artistica del Premio PLAY è di Giacomo Sisca e gli eventi sono realizzati con la collaborazione dello staff scientifico di Technotown, il supporto di assipod.org - Associazione Italiana Podcasting e di Zètema Progetto Cultura. La filosofia del premio vuole sottolineare il legame culturale che lega l'arte cinematografica e audiovisiva alle nuove forme espressive che caraterizzano il mondo dei creativi digitali. Nel corso della manifestazione verrà anche presentata la campagna di comunicazione del Campidoglio articolata in 6 brevi video diffusi su Tik Tok dalle content creator Carolina Cosentino e Martina Panchetti che raccontano dell'utilità dei diversi canali di comunicazione di Roma Capitale - whatsapp, social network, web tv, podcast - per dare l'opportunità di conoscere i servizi offerti a cittadini e city user. A partire dalle ore 15.00 di sabato 18 maggio verranno presentati i finalisti del Premio PLAY e premiati i vincitori (anche

Cinemaserietv 5 MIGLIORI FILM ROMANTICI AMBIENTATI NEL MONDO DELLA MUSICA

5 MIGLIORI FILM ROMANTICI AMBIENTATI NEL MONDO DELLA MUSICA

Nel vasto panorama delle commedie romantiche, quelle ambientate nel mondo della musica hanno sicuramente la capacità di offrire al proprio pubblico un'esperienza unica. Questi capolavori in cui amore e musica si fondono in un'unica melodia, trasportano gli spettatori in viaggi entusiasmanti alla scoperta di storie indimenticabili, con protagonisti che utilizzano questo incredibile linguaggio universale per esprimere le proprie emozioni e le proprie speranze. Se anche voi siete appassionati del genere, ecco 5 film romantici ambientati nel mondo della musica che non potete assolutamente perdervi. 1) Once (2007)Le strade di Dublino sono il palcoscenico di Once (Una volta), dove il destino intreccia le vite di un musicista di strada irlandese e di una giovane polistrumentista ceca, entrambi con un sogno da realizzare. Uniti dalla passione per la musica, attraverso incontri casuali e sessioni di registrazione improvvisate, tra i due inizia a nascere un legame profondo che li spingerà ad aiutarsi reciprocamente nel perseguimento dei propri obiettivi. Le interpretazioni di Glen Hansard e Markéta Irglová, entrambi musicisti nella vita reale, sono così genuine e coinvolgenti che sembra quasi di assistere a una storia vera che si svolge davanti agli occhi degli spettatori. Un’impressione resa ancora più vivida dalle riprese con la telecamera a mano, che conferiscono un taglio quasi documentaristico alla narrazione. Once - diretto da John Carney e basato sull’omonimo musical di Broadway del 2011 - è una storia d’amore commovente, la cui splendida colonna sonora diventa il vero linguaggio dell'anima, capace di guidare i personaggi e il pubblico attraverso un viaggio di speranza e riscatto. 2. La La Land (2016)In questo capolavoro del 2016 scritto e diretto da Damien Chazelle, Ryan Gosling ed Emma Stone interpretano rispettivamente un musicista jazz e un'aspirante attrice, entrambi determinati a realizzare i propri sogni sullo sfondo vibrante della città di Los Angeles. Mentre i

Screenworld I MIGLIORI FILM DE IL PIANETA DELLE SCIMMIE

I MIGLIORI FILM DE IL PIANETA DELLE SCIMMIE

Il Regno del Pianeta delle Scimmie sta arrivando al cinema: un nuovo inizio per una saga che ha già avuto diverse interpretazioni, ma che ha lasciato un segno indelebile nella cultura pop soprattutto per la sua capacità di innovare (e rinnovarsi). Un franchise di quasi 60 anni, che ha sempre visto grandi interpreti e grandi professionisti mettersi alla prova con una fantascienza estremamente particolare. Pur avendo visto esperimenti più o meno riusciti, il potere della saga non è mai venuto meno: il racconto delle scimmie ha sempre posto le basi per una riflessione profonda sull'essere umano, tra dubbi esistenziali e dilemmi socio- politici. Nell'attesa di scoprire quanto potenziale ci sia per un nuovo avvio del franchise, ecco i film più riusciti della saga - e quelli che non possono assolutamente mancare nella vostra watchlist.Fuga dal pianeta delle scimmie (1971)In pochi avrebbero sperato che un film del genere potesse funzionare. E in effetti non avevano tutti i torti, almeno sulla carta. Ma c'è qualcosa di veramente speciale nel film di Don Taylor: uno sguardo disincantato al destino dell'uomo, tra nostalgia e bizzarro umorismo. Uno script che sfrutta il viaggio nel tempo per portare i protagonisti sulla Terra prima che venisse distrutta, una trama estremamente funzionale al cast e all'intrattenimento più spensierato - quello che rifugge la logica e la gravitas di certe opere. Al netto delle sue forti carenze, lo spirito della pellicola riesce a ricontestualizzare contesti e temi per parlare direttamente allo spettatore, proprio come nella fantascienza più pura. Poca azione, un focus deciso sui personaggi e sul loro sviluppo, che riesce a raccontare una storia dai risvolti originali. Non in cima alla lista, ma sicuramente una visione da non perdere!Il Pianeta delle Scimmie (1968)Un vero cult che ha dato il via al franchise. Il film di Franklin J. Schaffner

La Prof Dell' Horror NON MENTIRMI, IL NUOVO LIBRO DI JESSICA SEPE (LA PROF DELL'HORROR)

NON MENTIRMI, IL NUOVO LIBRO DI JESSICA SEPE (LA PROF DELL'HORROR)

NON MENTIRMI, il nuovo libro di Jessica Sepe, è disponibile su Amazon sia in formato cartaceo che E-book.“Ci sono notti in cui tutto può succedere. Un palpito inspiegabile avvolge le nostre membra e ci conduce verso qualcosa che potrebbe essere la nostra rovina. Keira è bella, dolce, e quando i suoi occhi incrociano, attraverso uno schermo, quelli di Evan, nulla sarà più come prima. L'enigmatico attore è affascinante, ma anche un pelino depravato, scurrile, e soprattutto, mente con la facilità di una vespa pronta a pungere se sei a trenta metri dal suo nido. Il suo più oscuro segreto ha un nome: Aliena. Un folle demone con cui ha stretto un patto anni addietro. Intrighi, menzogne, tentativi di rimediare a errori commessi, e tanto, tantissimo sangue di vittime innocenti. Ma, nulla è come sembra, e tutto può cambiare in un battito di ciglia. Dentro una menzogna, si nasconde la verità, o è la realtà la menzogna stessa?"L’AUTRICEJessica Sepe, in arte la Prof dell’horror, comincia a muovere i primi passi artistici nell’ambito musicale. Inizia come cantante black/death metal nella veste di Lucifera, rilasciando due album e qualche singolo, per poi dirigere il suo interesse verso la sua scrittura.Come autrice pubblica ben undici libri. Varie storie distopiche (2075-Apocalipsa, Lovend, Io non ho credito – Pass(i)vita, Solaria), ma non mancano racconti horror tradizionali (Stalker fino alla (tua) morte, Le stagioni dell’amor(t)e, Asteria, Finché morte ci separi, I kill my fan), in cui spesso sono protagonisti serial killer divenuti tali per necessità. Per concludere, c’è anche una raccolta di poesie macabre, intitolata: ∞.La sua ultima opera “Non mentirmi” si differisce dalle altre dando spazio a una grande storia d’amore, sempre in chiave orrorifica. Il sentimento sarà ostacolato da un temibile diavolo innamorato, possessivo, e completamente pazzo. "Tra gli impegni dell’autrice, c’è la collaborazione con

Diego Cineriflessi SGUARDI DAL MONDO: CRISTIAN MUNGIU

SGUARDI DAL MONDO: CRISTIAN MUNGIU

La prima volta che un regista viene selezionato per il concorso di Cannes è una festa, se poi arriva la Palma d'oro si diventa quasi un eletto. Effettivamente questa aura di eletto, o perlomeno di capofila di quella che può essere definita la new wave romena, dopo quel Festival di Cannes si è attaccata addosso a Cristian Mungiu probabilmente anche perché fu assistente di regia di Radu Mihaileanu per Train de vie, opera che riportò la Romania sui grandi schermi di mezzo mondo. In realtà l'esordio nel lungometraggio arriva nel 2002 con Occident, una commedia ad episodi con diversi incastri che lo segnala all'attenzione della critica. Ma è appunto con 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni che per Mungiu arriva la consacrazione: Palma d'oro a Cannes e plauso unanime da parte della critica. Emergono i temi di denuncia verso la Romania, paese che non ha mai superato l'uscita dal Comunismo. La denuncia di un'oppressione passata è solo lo specchio della situazione contemporanea. La sua regia asfissiante pedina la protagonista, la indaga anche nell'animo per arrivare ad un'inquadratura finale che raggela il sangue. Un'opera asciutta, diretta, spiazzante, ma davvero imperdibile capace di raccontare lo spaesamento di una donna alle prese con una gravidanza indesiderata. Una persona abbandonata da tutto e tutti in balia di soli uomini senza scrupoli. Estremamente moderno anche oggi. Continua a criticare l'era Ceuasescu, ma questa volta in chiave goliardica, scrivendo un film ad episodi e girando con registi esordienti romeni I racconti dell'età dell'oro. Esperimento in chiave commedia italiana dove le storie sono leggende metropolitane del periodo. Torna a Cannes e vince nuovamente il premio per la sceneggiatura e quello per l'attrice con Oltre le colline. Il suo resta uno sguardo rigoroso, ma questa volta, raccontando una storia vera di qualche anno prima, la critica viene rivolta

Gianluigi De Dea

"FOR NEVER ALONE" DI GABRIEL ALVIM, PRESENTATO AL "NÒT FILM FEST" DI SANTARCANGELO DI ROMAGNA 2023.

Oggi ci occupiamo di uno dei film premiati al recente Nòt Film Fest di Santarcangelo di Romagna. Il film di Gabriel Alvim “For Never Alone” riproduce l’acuto contrasto della realtà metropolitana del Brasile contemporaneo. I giovani protagonisti appagati da un’apparente soddisfazione dei bisogni edonistici manifestano l’angoscia di un paese al centro di una metamorfosi sociale, combattuto fra i valori di matrice tradizionale e le sirene di un sogno americano tutto suo. Cadu (Andradina Azevedo) incarna tutta l’arroganza del ricco rampollo sciupafemmine, che non si fa scrupolo di manipolare l’amico disoccupato Vitor, pur di coronare il proprio desiderio licenzioso nei confronti di Fabiana (Natalia Coutinho), la quale in un primo momento è galvanizzata dall’idea di essere desiderata dal benestante playboy. Le cose però si complicano, quando Cadu seduce Lara (Rafaella Candido), l’amica di Fabiana che in un primo momento sembrava attratta da Vitor (Dida Andrade). Il film offre un ritratto impietoso di un paese, il Brasile appunto, dai risvolti socio-culturali per lo più ignoti alle nostre latitudini, diviso al suo interno tra un’economia irreversibilmente attratta dalla sfera di influenza asiatica, e una società che si identifica nel concetto di libertà nordamericano. Non si tratta del cliché già collaudato in cui si offre allo spettatore la futilità di un microcosmo decadente (come accadeva nel nostro cinema d’autore degli anni sessanta, in cui si ritraeva la deriva morale della borghesia), bensì di una carrellata che ritrae personaggi complessi e distanti, in cui emerge – improvviso – un potere di introspezione che li paralizza. Una pellicola ben strutturata, con un uso sapiente della fotografia e della macchina da presa, in cui gli attori esprimono con ammirevole naturalezza il proprio ruolo. Al momento non ci risulta che il lungometraggio abbia trovato un canale distributivo e non è nemmeno visibile sulle piattaforme online. Ci riserviamo, ovviamente,