Recensione di   Balkan Castevet Balkan Castevet

Godzilla Minus One

(Film, 2023)

Ambientato tra la fine e l'imminente dopo guerra Godzilla rappresentati gli orrori di questa. Una guerra che perdura, le catastrofi che comporta sono vive tra le persone.
Molte belle le immagini di Tokyo distrutta e la sua progressiva ricostruzione, un andare avanti, cercare di ripartire ma il protagonista Koichi non ne è in grado perchè vive di fantasmi e tormenti, non ha adempiuto al suo """"dovere"""" di kamikaze, è fuggito, così come esita e trema di fronte alla prima apparizione di Godzilla.
Il comparto umano è uno dei punti di forza del film, soprattutto perchè in film di questo tipo spesso ne è invece il punto debole, la guerra per Koichi non è mai finita perciò non riesce a godersi in pieno l'opportunità di una nuova vita con Noriko a la piccola Akiku.
Queste dinamiche magari potevano essere più approfondite, il tormento interiore di Koichi spesso è più raccontato, comunque nulla di grave specialmente per un film di questo tipo.
C'è molto di Spielberg nella regia di Yamazaki, la prima apparizione di Godzilla ricorda Jurassic Park, soggettivamente avrei gradito più costruzione nella comparsa di Big G ma l'effetto è quello di mostrarlo direttamente; nel finale i rimandi allo Squalo sono evidenti.
La distruzione di Tokyo da parte di Godzilla funziona molto bene con dinamiche e inquadrature ben costruite, quella del treno molto buona così come la preparazione e il lancio del raggio atomico del kaiju con gli effetti successivi.
Per il budget a disposizione il lavoro è molto buono, la resa di Godzilla è valida, sì qualche volta la cgi non è al meglio, specialmente nei mezzi militari ma nulla di così negativamente impattante considerato anche l budget a disposizione.
Come nel film di Honda anche in Minus One Godzilla incarna la disperazione e i suoi attacchi sono mirati ai segni del progresso umano sia tecnologico che di stile di vita come appunto l'iconico treno, il teatro e la stazione radio. Il kaiju comunque non si farà remore a distruggere tutto.
Nella mitologia non solo godzilliana ma proprio giapponese l'acqua è importantissima è da qui che tutto nasce, il film infatti inizia proprio dall'acqua ed il colore blu quasi sempre presente, la fotografia inserisce sempre oggetti o elementi che richiamano il colore acquatico anche negli interni delle case e negli esterni.
Anche i momenti di pioggia perciò sono significativi.
La distruzione di Tokyo e gli effetti che ne consegue, per il protagonista molto umani e personali, proprio quando si era appena messo a nudo con Noriko, dunque forse accettando di vivere davvero, è la svolta verso una vendetta personale contro il kaiju.
Koichi, anche se vergognandosene e Noriko sono due sopravvissuti alla guerra, il film pone l'accento a come gli ordini dall'alto sono causa di morte, gli aerei senza possibilità di evacuazione, i kamikaze, la guerra è un qualcosa imposto dall'alto, dai governi.
Minus One a differenza di molti altri film su Godzilla non mostra in primo piano le scelte del governo, i cittadini le subiscono, il pianto anti-Godzilla infatti è una libera azione volontaria della popolazione.
Si rifiuta la logica del morire per la patria ma invece bisogna vivere e sopravvivere per costruire il futuro. Dunque il punto di vista della storia è inquadrato da Koichi e dai cittadini che hanno da poco visto la guerra e rivivono quegli orrori tramite Godzilla, non ci sono i tormenti di Yamane o di Serizawa del film di Honda, nessuno si interroga se Godzilla possa essere studiato, non c'è neanche un'etimologia scientifica del kaiju, alla popolazione interessa andare avanti ed i volontari vogliono uccidere il mostro per questo.
Il film è molto quadrato ed anche lineare perciò nel finale invece di puntare a presunti colpi di scena sarebbe stato meglio stare proprio sul personaggio di Koichi, coinvolgere lo spettatore nel momento della scelta definitiva che compie il suo arco narrativo.
Koichi infatti è trascinato dentro un'esistenza di guerra, il sogno di una vita possibile con Noriko e Akiku avversato dalla sua vendetta e dai tormenti.
Sicuramente con più budget la sequenza delle navi nel finale sarebbe stata più impattante, ma Godzilla nel film funziona, i suoi momenti sono gestiti bene sia nella distruzione di Tokyo sia nelle sequenze in mare. Dunque anche lo scontro nel finale con l'iconica colonna sonora rende bene.
C'è chiaramente un forte rimando a Dunkirk sia prettamente scenico ma anche per lo spirito della libera azione dei cittadini, il farsi volontari, è un film che preme sul concetto di organizzazione spontanea senza il bisogno degli enti governativi che invece hanno portato morte e guerra.

Yamazaki, oltre a Spielberg, cita anche Godzilla, Mothra and King Ghidorah del 2021, lo stesso regista lo ha esplicitato, lo scenario subacqueo e l'azione di Koichi nel finale ne sono degli esempi.
Molto probabilmente Minus One sarà il capostipite per una nuova saga giapponese, sono molto contento a riguardo, concludendo, il film ha un comparto umano ben descritto, si, a volte forse più raccontato che vissuto ma comunque il dramma è ben presente così come la distruzione e la disperazione che porta la guerra rappresentata anche da Godzilla stesso; il kaiju funziona alla grande, la sua presenza è ben valorizzata se in un film di Godzilla, questo funziona il film è azzeccato e riuscito.