Recensione di   Balkan Castevet Balkan Castevet

The Priests

(Film, 2015)

Horror coreano a tema possessioni, esorcismi dove il dramma umano dei due preti è ben rappresentato.
Padre Kim è legato alla giovane Young-shin che deve esorcizzare a la vedrà progressivamente peggiorare di condizione, inoltre la reputazione e la credibilità del prete andrà sempre scemando.
Il diacono Choi, aiutante di Kim, intraprende la carriera clericale per aiutare la defunta sorella ad andare in paradiso, data la causa di come è morta. Il percorso di Choi è tra i dubbi nei metodi e ciò che all'interno della chiesa di dice di Kim e la ricerca delle fede per aiutare la sorella.
La regia di Jang Jae-hyun mostra parallelismi tra la situazione di Young-shin e la sorella di Choi tramite flashback e raccordi di montaggio, emblematico quello del cane.
Choi vive anche di sensi di colpa in quanto esitò nell'aiutare la sorella, parallelismo che si ritroverà nel finale quando il diacono avrà paura del demone, il personaggio definirà poi il suo arco narrativo.
Jang Jae-hyun gestisce bene la messa in scena cupa, la Seoul notturna e dark rende bene così come funziona la fotografia del terzo atto durante l'esorcismo dove i toni oscuri si mischiano con il verde e l'ambra creando momenti suggestivi.
C'è un chiaro intento di ricercare la dualità, molte inquadrature vanno sulla popolazione che passeggia tranquillamente a Seoul contrastata invece dall'oscurità di padre Kim, dall'esorcismo e la battaglia per l'anima di Young-shin.
L'esorcismo ha un buon climax, movimenti di macchina ad andare dentro i personaggi, la musica di Bach, buone inquadrature e i momenti umani, i dubbi di Choi, la sua fuga, il rivedere la dinamica della sorella i vicoli cechi e bui fino a giungere al momento catartico dove Jang Jae-hyun tramite i fumi dell'incenso, l'incedere del diacono e la fotografia da enfasi al momento.
Il film presenta anche diverse inquadrature dall'alto come se ci fosse una forza superiore ad osservare il tutto, è anche presente il simbolismo tramite l'ampia presenza degli animali.
Ogni tanto Jang Jae-hyun eccede un po' con i ruggiti della posseduta e trovare registiche volte ad enfatizzare la scena che non hanno sempre una resa felice, anche tutto il momento finale è un po' esagerato e con dinamiche quasi più action che prettamente horror, dove il dinamismo sovrasta l'atmosfera.
E' un horror comunque dove i demoni sono i cattivi e la fede, i preti sono i buoni, dunque senza chissà quali dinamiche aggiornate, va però detto che la chiesa come istituzione è avversa a padre Kim che è il solo a lottare per l'anima della ragazza.
Interessante anche la presenza del situale sciamanico all'interno di un film dove la religione è vista dal punto di vista cattolico.
Infine, seppur con dinamiche anche simili a film occidentali, lo stile è diverso dai vari Conjuring, non si punta sui jump scare e neanche troppo sui vari meccanismi.
Da vedere per gli appassionati del genere.