Random reviews

Recensione di   Gianluigi De Dea Gianluigi De Dea

Suntan

(Film, 2016)

CONTIENE SPOILER! Il film, scritto e diretto da Argyris Papadimitropoulos narra la storia di Kostis (Makis Papadimitriou), un medico capitato sulla piccola isola di Antiparos. L'inverno scorre monotono, con i suoi ottocento abitanti che attendono la bella stagione, quando l'isola si popola di giovani disinibiti.Proprio in estate Kostis incontra Anna (Elli Tringou), a cui presta le prime cure per una ferita ad una gamba, rimanendone subito ammaliato.Inizia così a frequentare la spiaggia dove lei passa il tempo in compagnia di alcuni amici. Kostis è sovrappeso, calvo e piuttosto introverso, quindi a disagio in una spiaggia per nudisti.Ma i giovani lo accolgono e iniziano così a frequentarsi. Nel corso di un party in piscina Kostis soffre nel vedere la disinvoltura con cui Anna si comporta con gli altri uomini: si sente un pesce fuor d'acqua. Ciò nonostante i due hanno un rapporto sessuale, ma Anna si allontana da lui, gettandolo nella più profonda disperazione. Come se non bastasse il comportamento di Kostis viene stigmatizzato dalla comunità locale, a causa delle sue frequentazioni e della leggerezza con cui affronta il suo lavoro. Alla fine viene licenziato. Sedotto e abbandonato l'uomo perde definitivamente la testa, e quando affronta la ragazza in modi bruschi, viene buttato fuori da un locale. Completamente privo di autocontrollo, rapisce un'amica di Anna, la droga e cerca di abusare di lei, ma desiste, rendendosi conto dell'efferatezza di ciò che sta facendo. Si prende cura della malcapitata, lacerato dal senso di colpa e dalla frustrazione. L'epilogo vede il protagonista inghiottito da un vortice che lo trascina nell'abisso di emozioni distruttive. Potremmo definire Kostis un moderno Antiulisse, d'altra parte siamo nell'arcipelago greco con un cast prevalentemente greco. Tuttavia, contrariamente all'eroe omerico che esercita il fascino del naufrago straniero sulle figure femminili delle isole in cui approda, la prospettiva di Suntan è

Recensione di   Giovanni Varuni Giovanni Varuni

Siccità

(Film, 2022)

Bello nella intenzione di sensibilizzare ad una condizione idrica che rischiamo di vivere sul serio. Tuttavia, il film è lento e senza trama.

Recensione di   Ruben Maria Soriquez Ruben Maria Soriquez

Parasite

(Film, 2019)

Bong Joon Ho da una splendida lezione di filmmaking con questo fantastico film con uno storytelling eccezionale. Un raro pezzo di bravura. Questo film non puo' essere incasellato in un unico genre perche' allo stesso tempo e' commedia, tragedia, crime, horror, satira sociale, il che lo rende, appunto, indefinibile. Un film che trascende le barriere linguistiche perche' tratta di dinamiche e tendenze sociali universali quali la lotta di classe, trattate con intelligente ed acuto umorismo. Parassita: ma chi? La famiglia ricca o quella povera? Una regia sapiente ed irriverente, un production design impeccabile, prove attoriali notevoli plasmano questo film che e' un capolavoro da qualunque punto di vista lo si guardi.

Recensione di   Goran Basti Goran Basti

Fahrenheit 9/11

(Film, 2004)

Bellissimo documentario che in America molti hanno tacciato come anti-americano e fazioso che trae conclusioni basandosi su fonti discutibili. Le fonti che Michael Moore cita, purtroppo, sono veritiere. Michael Moore, con grande ironia, ci mostra come la presidenza di G.W. Bush ha sfruttato l'attentato alle Torri Gemelle per portare avanti la propria agenda guerrafondaia per trarne enormi guadagni, tutti a favore della famiglia Bush, grande azionista del gruppo Carlyle (che produce armamenti) in cui anche la famiglia di Bin Laden aveva considerevoli interessi.

Recensione di   Cap Cap

La casa lobo

(Film, 2018)

Un incubo in continua rigenerazione, in cui l'elemento disturbante è dato dall'incessante mutazione di oggetti e personaggi nonché dalla manipolazione spaziale che porta a un dialogo tra bidimensionalità e tridimensionalità: ogni superficie diventa viva e percorribile. Dimensione sonora suggestiva, elemento mentale più che narrativo. Nonostante le chiare fonti di ispirazione all'animazione di Jan Svankmajer, rimane unico nel suo genere.

Recensione di   8 8

Dead Man

(Film, 1995)

“- Hai ucciso l'uomo che ti ha ucciso?- Io non sono morto’’❤️

Recensione di   Marcus Daice Marcus Daice

Body of Evidence - Il corpo del reato

(Film, 1993)

Devo dire che più passano gli anni e più riconsidero Body Of Evidence, come un grande esempio di film erotico!Insomma: negli ultimi anni abbiamo celebrato la trilogia di 50 sfumature di grigio; come l'apice dell'erotismo... Che diavolo! Rispetto a BOE, sembra un film Disney...Certo, non è un capolavoro di triller; è inferiore al capostipite per eccellenza Basic Instinct; (come tensione e suspense, ma non come erotismo): la regia è affidata a un inconpetente come Uli Edel; forse ci sono troppe scene in tribunale; alcuni dialoghi sono un po' superficiali e ridicoli; la sceneggiatura ha delle lacune e il finale è abbastanza ovvio; comunque... nel complesso ha un cast eccezionale, con attori eccellenti!Molti dicono che non c'è chimica tra Willem Dafoe e Madonna durante le scene di sesso; ma non è così! Madonna ha scelto personalmente Willem come partner e loro hanno provato tutte le scene di sesso rinchiusi in una stanza d'albergo per circa due settimane (fonte IMDB) e lascio spazio all'immaginazione...Nel film Madonna non usa controfigure e le scene di sesso (che sono la parte più interessante del film) sono assolutamente al limite dell esplicito; come nel famigerato Candle-Champagne, scena in cui Madonna sta per montare a smorzacandela sul vecchio Willem e poi comincia a cavalcarlo, godendo e ansimando di piacere; si vede chiaramente che Dafoe è eccittato e si nota l'erezione del suo pene!È chiaro che la protagonista principale è la Material Girl: bellissima, sexy e assolutamente erotica e disinibita, come ci si aspetta da una femme fatale come Rebecca (il personaggio interpretato da Madonna).Willem Dafoe, forse non sarà il massimo del sex appeal, ma è funzionale nel ruolo dell'avvocato ingenuo che si fa conquistare dalla figa e dalle bocce di Rebecca. Se leggi la carriera di questo fantastico attore, noterai che è anche un certo erotomane; (come

Recensione di   Emiliano Baglio Emiliano Baglio

Skinamarink

(Film, 2023)

Skinamarink A tutti noi è successo, prima o poi, di svegliarci nel cuore della notte e non riconoscere il posto dove dormivamo, fosse anche la nostra solita stanza da letto.Una sensazione della quale ha parlato, da par suo, sebbene in altri termini Marcel Proust nella Ricerca del tempo perduto.Siamo invasi dallo spaesamento più totale, dall’estraneità, dall’inquietudine e sì, dalla paura.Kyle Edward Ball prende quelle emozioni e le dilata per i 100 minuti del suo film d’esordio, Skinamarink, che espande il precedente cortometraggio Heck, reperibile gratuitamente su Youtube.Due sono le reazioni possibili dinnanzi a questo film, entrambe lecite.Ci sarà chi lo rifiuterà completamente abbandonando la visione dopo poco.Perché, diciamolo chiaramente, in Skinamarink non succede praticamente nulla.L’esordio di Ball si compone di 100 minuti realizzati con una telecamera termica; una serie di inquadrature buie e sgranate, ai limiti del leggibile, quasi sempre assolutamente statiche e sbilenche in cui vediamo per lo più piccoli dettagli apparentemente insignificanti.Una sedia sul soffitto, una porta che scompare, ombre, voci sussurrate, un televisore che trasmette cartoni animati come rumore di sottofondo.La casa è la stessa dove abitava da piccolo il regista.Al suo interno due bambini, Kevin e la sorella Kaylee.Un padre che all’improvviso scompare nel nulla, una madre assente della quale nessuno dei due vuole parlare.Il tempo passa senza che si abbia più coscienza di esso, unica compagnia quella luce blu proveniente dal televisore con quelle immagini in perenne loop.La geografia della casa cambia sotto i nostri occhi, scompaiono porte e finestre, i dialoghi sono ridotti al minimo e sono poco più che sussurri nel buio.Come dicevamo c’è chi fuggirà dinnanzi a questo oggetto strano, ai confini con la videoarte.C’è chi invece ci sprofonderà, così come si fa in un sogno che ci avvinghia con le sue regole diverse dalle nostre veglie.E rimarrà inviluppato in questa torbida

Recensione di   Lucia Navi Lucia Navi

L'Esodo

(Film, 2017)

Non credo esista un altro film che abbia affrontato il problema degli esodati in Italia in seguito alla riforma Fornero.È un film dalla trama semplice, dove la protagonista, interpretata da una magnifica ed inedita Daniela Poggi in vero stato di grazia, finisce ad elemosinare in una piazza della sua città. Lo fa perchè il governo dei “professori” l'ha ridotta alla fame, dato che a 60 anni non ha improvvisamente diritto alla sua pensione, pur essendosi ormai licenziata a tale proposito.È una storia tenera, che nel dolore che riesce a trasmettere, fa anche apprezzare tanti lati della dignità di una persona che si trova improvvisamente nell'indigenza. Inoltre il rapporto tra la protagonista e la sua nipotina di 16 anni che non immagina ciò che sua nonna ormai è costretta a fare per portare qualche soldo a casa è davvero qualcosa che scalda il cuore.L'ho visto due volte, la prima al cinema e la seconda in tv. Entrambe le volte mi sono commossa ed ho provato un senso di tristezza ma anche di speranza. Consigliatissimo.

Recensione di   Claudia Geraci Claudia Geraci

UFOs - STAGIONE 1

(Serie TV, 2021)

Non riesco a trovare difetti a questo gioiellino d'oltralpe, che ci precipita in un universo anni ‘70 nell’epoca dell'ESP e degli avvistamenti UFO, ma anche delle salopette, degli “squali” (le Citroën DS) e dello smodato consumo di sigarette. Melvil Poupad è senz'altro anche caricaturale, ma riesce addirittura, come dire, a camminare e muoversi come un uomo degli anni Settanta!La serie sfrutta a volontà colpi di scena e spudorati cliffhanger che poi si perdono nel gioco dell'intreccio, ma il mio consiglio è di dotarsi di zucchero filato rosa e salire sulla giostra. Buon divertimento!

Recensione di   Claudio Golia Claudio Golia

Creators: The Past

(Film, 2020)

Un film che poteva essere sviluppato in maniera molto diversa, salta di palo in frasca e con scenari che a mio avviso non c'entrano assolutamente nulla ed oltre tutto non sono contestualizzati come il fatto di passare in un buco spazio temporale e ritrovarsi in un ambiente stile inferno dantesco con tanto di traghettatore su barca attorniata da cosa? anime? ma che c'azzecca con gli alieni? Avrebbero potuto anche (avvalendosi delle conoscenze storiche e bibliche di Mauro Biglino) impostare tutto il film in un contesto differente come per esempio raccontare quale potrebbe essere stata la creazione e la presenza degli alieni nel passato dell'umanità con ambientazioni stile "Stargate" magari dove l'alieno e i suoi scagnozzi dotati di tecnologie superiori dominava l'umanità.Insomma tutto tranne che quest'accozzaglia di trame su trame, personaggi assurdi e via discorrendo. Peccato, un film su questo filone fantascientifico e fatto in Italia da Italiani con la qualità che ci contraddistingue nella storia cinematografica, mancava e manca tutt'ora.

Recensione di   Ugo Pardo Ugo Pardo

Fantozzi

(Film, 1975)

Carattere letterario creato dallo stesso Paolo Villaggio, protagonista del film, la versione filmica e' sicuramente meno pesande nella denuncia della societa' e delle istituzioni che la opprimono, ma non per questo e' meno godibile ed affilata. Un imperdibile classico della commedia Italiana, Fantozzi e' il film meglio riuscito di tutta la serie, che nel tempo perde lo spirito di denuncia per diventare una tragicommedia demenziale.

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Valentina PRETTY WOMAN: IL FASCINO INDIMENTICABILE DI UNA MODERNA FAVOLA D'AMORE

PRETTY WOMAN: IL FASCINO INDIMENTICABILE DI UNA MODERNA FAVOLA D'AMORE

Miei cari lettori, la nuova rubrica “Cuori sullo schermo: Viaggi nel mondo delle commedie romantiche” vi da il bevenuto. Nell'universo cinematografico, le commedie romantiche occupano un posto speciale nel mio cuore e sono certa di non essere la sola. Con il loro mix irresistibile di amore, risate e colpi di scena calcolati, ma guai se non ci fossero, queste pellicole hanno il potere di far battere più velocemente il cuore e accendere un sorriso sul volto. Ci trasportano in mondi incantati dove gli incontri casuali diventano destini intrecciati e questo mix perfetto di sentimenti e avventure si trasformano inevitabilmente in epiche dichiarazioni d'amore. Questo genere che io personalmente adoro e che vorrei tornasse a godere del lustro di qualche tempo fa, non è solo intrattenimento; sono una fuga temporanea dalla realtà, un balsamo per l'anima e una costante fonte di speranza che l'amore, con tutte le sue stranezze e imperfezioni, può davvero trionfare, in un mondo che attualmente sembra voler uccidere l’amore in ogni sua forma.Questo viaggio nel mondo rosa del cinema, non può che iniziare parlando della commedia romantica per eccellenza. Il film bandiera di questo genere, per mille aspetti ma soprattutto perché ci ha regalato una delle coppie cinematografiche più iconiche di sempre: Richard Gere e Julia Roberts. Oggi vi racconto di Pretty Woman.Avevo circa 8 anni quando Pretty Woman fu trasmesso per la prima volta in TV. Poco capivo della dinamica, di cosa facesse Vivian nella vita e del perchè Edward invitasse una perfetta sconosciuta nel suo albergo…povera, piccola me! Quello che però mi era chiaro nonostante le mie lacune su certe tematiche che da bambini non si possono di certo capire, era quella innegabile chimica tra la Roberts e Gere che è stata fondamentale a garantire il successo di questa pellicola. Garry Marshall, indimenticato regista scomparso

Francesca Arca PINA MENICHELLI  - LA BELLEZZA MUTA

PINA MENICHELLI - LA BELLEZZA MUTA

Se parliamo di cinema muto, in Italia ci sono probabilmente nomi più noti di Pina Menichelli. Mi riferisco ad esempio a Francesca Bertini o Lyda Borelli ma Pina Menichelli incarna forse in modo più pieno la “diva” degli anni ‘10 dello scorso secolo e la figura della donna così come viene inserita nel contesto storico prima a ridosso e poi durante la Grande Guerra. Approcciarsi alla visione di un qualsiasi film muto presuppone la voglia di entrare in un mondo che ormai ci è quasi del tutto alieno per parametri stilistici ed estetici, sebbene ad esso si debba gran parte delle migliori produzioni successive. La recitazione, prendendo a riferimento il teatro ottocentesco, diventa per ovvie ragioni più calcata, quasi ad esasperare i sentimenti del personaggio secondo una rigida codifica. Bertini e Borelli, in modo del tutto magistrale, fondano il proprio successo sulla capacità di mostrare l’interiorità dei loro personaggi e sull’immedesimazione pressoché totale con essi, secondo l’ottica dell’attore non più mero “agente” ma “agìto”, non più interprete di un ruolo ma ruolo stesso. E questo ruolo è sempre quello della donna fatale dei cosiddetti “diva film”. Fiera, indomita, ribelle, vendicativa, diventa specchio perfetto e contraltare di una società oppressiva che pretende asservimento. Quasi sempre questo tipo di pellicola si conclude con la morte, la distruzione o addirittura il suicidio della protagonista, a simboleggiare l’aspro biasimo della morale dell’epoca che non lascia alcuna prospettiva a coloro che da essa si discostano. Menichelli si affranca da questo tipo di lettura sia dal punto di vista recitativo che da quello più propriamente strumentale e simbolico. L’attrice infatti si muove quasi sempre su un doppio piano di comunicazione. Deve mostrarsi (o meglio mostrare di sapersi mostrare) seduttiva, capace di smuovere a passione chiunque la incontri ma al contempo rimanendo inalterata, non scalfita dai sentimenti

Screenworld TUTTI I FILM DI ZACK SNYDER DAL PEGGIORE AL MIGLIORE

TUTTI I FILM DI ZACK SNYDER DAL PEGGIORE AL MIGLIORE

Nessuno nel panorama cinematografico contemporaneo è discusso - e discutibile - come Zack Snyder. Ogni suo film e ogni sua uscita pubblica fanno partire interminabili discussioni nel web, con vere e proprie fazioni schierate pronte a combattersi commento dopo commento. Piaccia o non piaccia, l’unica cosa che non si può togliere a Snyder è il suo essere un autore. E ciò non vuol dire esprimere alcun giudizio qualitativo ma è semplicemente una constatazione oggettiva. Snyder ha una sua visione - tanto del mondo della narrazione quanto del linguaggio cinematografico - che ha portato avanti, film dopo film, lungo tutta la sua carriera. Un percorso che, in occasione dell’uscita della seconda parte di Rebel Moon, vogliamo affrontare partendo dalla sua opera peggiore e arrivando alla migliore. Rebel Moon - Parte 1&2Partiamo dall’ultima fatica targata Zack Snyder ma, a differenza della scelta distributiva fatta, teniamo unite la Parte 1 e 2 di Rebel Moon. Il progetto, arrivato a cavallo tra il 2023 e il 2024, doveva rappresentare un nuovo approccio al grande blockbuster dopo il suo arrivo su Netflix e la prima opera di assestamento (Army of the Dead) nata dall’unione tra l’autore e il colosso dello streaming. Uno Snyder lontano anagraficamente maturo, lontano dal periodo difficile, che non doveva tener conto di alcuna proprietà intellettuale, libero di creare e con un ottimo budget a disposizione. Il risultato finale però è il perfetto esempio di quello che una parte degli spettatori gli ha sempre rinfacciato: una bella mano per le scene d’azione, gusto per il singolo shot ma d’altro canto un’incapacità narrativa sorprendente. E soprattutto in questo caso un esasperato ma vuoto citazionismo in un progetto che sembra nato nell’epoca sbagliata. Sucker Punch Non si fa alcuna fatica a tirare un fil rouge in grado di unire Rebel Moon e Sucker Punch.

Screenworld I MIGLIORI FILM SUL TENNIS

I MIGLIORI FILM SUL TENNIS

Challengers di Luca Guadagnino sta rubando la scena nelle ultime settimane ed è praticamente sulla bocca di tutti. Un film che, come prevedibile, sfrutta lo sport come contesto (e forse come metafora) per raccontare una storia di conquista, passione e soprattutto conflitto. A questo proposito, diventa più che lecito chiedersi cosa spinga i registi a usare lo sport come viatico delle loro storie: come spesso accade nel cinema, elementi all'apparenza centrali possono occupare uno spazio importante che permetta ai reali temi della pellicola di fluire a dovere verso la mente dello spettatore. Non si dovrebbe parlare di "film sul tennis" di per sé, ma di pellicole che hanno saputo trarre il massimo dalle dinamiche di questo sport per raccontare storie di vario genere nella maniera più interessante possibile. Eccone 5 che potranno rendere più dolce l'attesa del nuovo film di Guadagnino.1. Match Point (2005)Non si può parlare di cinema e di tennis senza citare uno dei lavori più impressionanti e riusciti di Woody Allen. A detta del maestro newyorkese, Match Point potrebbe essere il suo miglior film: una storia di intrighi e ambizione che diventa una delicata partita tra verità e menzogna. Un confronto combattuto colpo su colpo quando un ex tennista, ora istruttore, si ritrova in un contorto gioco di passioni che non porterà a nulla di buono. Forse non un film direttamente sullo sport, ma un'opera che trascende il suo contesto per far emergere un'attenta analisi sull'importanza della casualità nella vita - tema fondante per tutta la filmografia alleniana dopo il 2000.2. Borg McEnroe (2017)Una produzione decisamente più immersa nel tennis, dato che si parla di un confronto reale drammatizzato per l'occasione. Chiacchieratissimo alla sua uscita, complici le interpretazioni sopra le righe dei suoi protagonisti (in particolare di un inaspettato Shia LaBoeuf) e un processo narrativo che accenna

Ignazio Venzano HONG KONG E AMORI IMPOSSIBILI, DAL FUTURO NON SI TORNA (WONG KAR-WAI)
QUATTRO FILM TRA LORO CONNESSI, DAL SAPORE ORIENTALE MA NON TROPPO

HONG KONG E AMORI IMPOSSIBILI, DAL FUTURO NON SI TORNA (WONG KAR-WAI) QUATTRO FILM TRA LORO CONNESSI, DAL SAPORE ORIENTALE MA NON TROPPO

Il titolo collega tra loro quattro film di Wong Kar-Wai, regista nato a Shanghai nel 1958 ma cresciuto a Hong Kong. Si tratta di Days of being wild (1991), Hong Kong Express (1994), In the mood for love (2000) e 2046 (presentato a Cannes nel 2004). Alcuni attori sono presenti in almeno due dei quattro film, il protagonista (Tony Leung) è presente in tutti e quattro. Le situazioni mutano, ma la nota di fondo è la stessa.In Days of being wild la ricerca dell’amore è disturbata dalla situazione psicologica del protagonista, alla ricerca della vera madre avendo scoperto di essere stato adottato, e dalla sua incapacità di pensare a un’unione affettiva stabile. In the mood for love, compatto e coerente, i due personaggi principali si rendono conto che molto probabilmente sono legati dal fatto che i loro rispettivi consorti sono amanti. Anche tra loro sorge simpatia e poi amore, non consumato però. Quando la passione vorrebbe andare oltre, non si ritrovano più, perché nel frattempo la vita li ha portati altrove.Hong Kong Express rappresenta lo scorcio di vita di due poliziotti: il primo punta ad una ragazza che difficilmente si farà trovare, un’altra ragazza prende in simpatia il secondo poliziotto che, distratto da tante cose, si renderà conto troppo tardi (o no?) di un amore possibile.2046 è un film complesso: vi ritroviamo il protagonista di In the mood for love che sta cercando ancora la donna persa anni prima. E’ adesso uno scrittore occupato a completare un racconto di fantascienza, dallo stesso titolo del film, che trova brandelli di amore nella camera 2046, vicino alla sua. Nel film trovano spazio alcune sequenze del racconto di fantascienza, in cui chi raggiunge la destinazione (guarda caso, l’anno 2046) di norma non riesce a tornare indietro. Un lungo, infinito e impressionante viaggio attende

La Prof Dell' Horror FILMAMO È SBARCATO SU YOUTUBE. SEGUITE IL CANALE PER NON PERDERE LE NOVITÀ

FILMAMO È SBARCATO SU YOUTUBE. SEGUITE IL CANALE PER NON PERDERE LE NOVITÀ

Recentemente, FilmAmo è approdato su Youtube, e io ho il piacere di raccontare le mie recensioni attraverso video arricchiti da grafiche e didascalie creative. Registrando in una stanza di circa 24 metri quadri con soffitti alti, tramite smartphone, evitare il riverbero e la ventola del condizionatore, è stata impresa ardua e tempestosa (la prof è creatura freddolosa, i suoi piedi freddi sono qualcosa assai spaventosa. 32 gradi fissi durante l'inverno, inutile dire che quegli audio erano l'inferno). Dopo aver ripulito il possibile, e inserito musiche furbe con sonorità adeguate, per coprire i vari rumori, le prime pillole sono state caricate. Devo ammettere che i sottotitoli automatici, complici degli audio non troppo cristallini, hanno generato qualcosa di ilare, vale la pena di dare un'occhiata solo per leggere i FAVOLOSI strafalcioni generati dal software. Splatters gli schizzacervelli diventa sbattersi gli schizzi e i cervelli, serial killer si trasforma in sarai killer (una profezia? Mi ha ispirato una breve storiella grottesca e spiritosa). Oltre a queste, ci sono altre perle meravigliose. Tornando ai video, niente di più degno de: Il corvo, per incominciare questa nuova avventura, che tra dolore per la terribile perdita di Brandon, e una trama commovente, un po' fa paura, specie se si pensa a ciò che promette il reboot. Ribaltare completamente qualcosa di perfetto, la vedo come una totale mancanza di rispetto. Si è poi passati a un prodotto soft, Megan, una storia che può essere considerata per tutti, nonostante il divieto ai minori di 14 anni. Una bambolina robot che appare molto graziosa, ma se dà di matto, può divenire alquanto furiosa. Successivamente, è toccato a Deathgasm, film che grazie a un'ironia eccezionale, e la presenza di una colonna sonora che ben rappresenta il tema che va a trattare, non posso fare a meno di apprezzare. Metal, splatter,

Cinemaserietv MIGLIORI SERIE TV STORICHE DA VEDERE

MIGLIORI SERIE TV STORICHE DA VEDERE

Le serie tv storiche rappresentano la fonte di intrattenimento perfetta per chiunque desideri viaggiare nel tempo attraverso lo schermo, soprattutto grazie alla loro capacità di catturare l’essenza di epoche passate e trasportare gli spettatori in mondi lontani. Drammi, thriller o storie d'amore attraverso il tempo continuano a catturare milioni di spettatori, sia nel formato breve della miniserie, che stagione dopo stagione nei casi di grandi successi. Alcune di queste, si basano su eventi realmente accaduti, dimostrando che, a volte, la realtà supera la finzione; altre, hanno come protagonisti personaggi immaginari, mentre le più audaci reinventano completamente l'epoca di riferimento per creare mondi inediti ed emozionanti. Da quelle che si concentrano sulla fedele ricostruzione storica, come The Crown, a quelle che mescolano personaggi inventati con ambientazioni storiche autentiche, o che offrono una visione intrigante e originale di eventi del passato, come la nuovissima Mary & George, vi portiamo alla scoperta di alcune delle migliori serie tv storiche da vedere. Mary & GeorgeQuesta nuova serie in costume sfida le convenzioni del genere e si addentra negli angoli oscuri della corte degli Stuart: Mary & George, creata da D.C. Moore e disponibile da domenica 7 aprile in esclusiva su Sky, esplora la scandalosa relazione tra il re d'Inghilterra Giacomo I e il suo favorito, George Villiers, attraverso una lente moderna e senza censure. Con la straordinaria interpretazione di Julianne Moore nei panni della contessa di Buckingham che, attraverso intrighi e sotterfugi, convinse il figlio George (Nicholas Galitzine) a sedurre il re Giacomo I per farne la sua onnipotente amante, questa produzione di Sky Atlantic promette di immergere gli spettatori in un mondo di intrighi, ambizioni sfrenate e passioni proibite. Il rapporto centrale tra Mary e George emerge, soprattutto, come uno degli aspetti più affascinanti della serie: piuttosto che un legame materno convenzionale, assomiglia

Cinemaserietv 5 MIGLIORI FILM PER TEENAGER SU NETFLIX

5 MIGLIORI FILM PER TEENAGER SU NETFLIX

Che siate degli adolescenti o che abbiate già superato da diversi anni quella fase della vita, i film per teenager rimangono comunque una delle migliori forme di intrattenimento che si possano trovare sulla piattaforma Netflix. Il colosso dello streaming offre infatti una vastissima selezione di contenuti appositamente pensati per il pubblico giovane, ma anche per chi ricorda bene cosa significhi essere tale. Si tratta di titoli ambientati alle scuole superiori, che parlano di primi amori, cocenti delusioni ma anche amicizie profonde, di quelle finiamo per portarci dietro (almeno nel cuore) tutta la vita. In questo infinito ventaglio di possibilità, noi abbiamo selezionato cinque pellicole, perfette per tenervi compagnia durante la prossima serata all’insegna di divano e popcorn. Ecco quindi quelli che, secondo noi, sono i migliori film per teenager da vedere su Netflix. 1) Tutte le volte che ho scritto ti amo (2018)Iniziamo il nostro articolo con quello che, in realtà, è il primo film di una saga composta da tre titoli e basata sulla trilogia letteraria scritta dall’autrice statunitense di origini coreane Jenny Han. Tutte le volte che ho scritto ti amo (2018) ha come protagonista Lara Jean Song Covey (Lana Condor), una studentessa delle superiori timida e romantica che tiene un diario segreto nel quale custodisce delle lettere scritte ai ragazzi di cui è stata innamorata. Le lettere, mai spedite e sempre custodite gelosamente dalla ragazza, un giorno finiscono però misteriosamente nelle mani dei destinatari, tra cui il suo migliore amico d’infanzia nonché ex fidanzato della sorella, Josh, e Peter (Noah Centineo), sua prima cotta e ragazzo più popolare della scuola. Lara Jean finirà, così, per ritrovarsi in una serie di situazioni imbarazzanti, soprattutto quando Peter le chiederà di fingersi fidanzati per far ingelosire i rispettivi interessi amorosi. Tutte le volte che ho scritto ti amo è un

Screenworld I MIGLIORI FILM DI TODD HAYNES

I MIGLIORI FILM DI TODD HAYNES

Fra le uscite più interessanti di marzo, quella di May December rischierebbe di passare clamorosamente inosservata: il nuovo film di Todd Haynes, candidato agli Oscar di quest'anno senza che l'Italia abbia potuto vederlo in tempo, è soltanto l'ennesima opera di uno degli autori più eleganti e importanti degli ultimi decenni di cinema. Non è un'esagerazione considerare Haynes, regista dal cuore postmoderno, come uno dei nomi più influenti dentro e fuori Hollywood: nel corso degli scorsi 40 anni, le sue pellicole hanno sempre lasciato il segno per il loro stile, per la loro capacità innata di ribaltare le convenzioni sociali attraverso la magia dell'estetica e la decostruzione della realtà. L'arrivo di May December rappresenta un'occasione imperdibile per recuperare i lavori di un artista a suo modo trasgressivo, anticonvenzionale e quasi sempre impeccabile nella messa in scena. Ecco quindi i consigli migliori per scoprire il cinema di Todd Haynes, un universo artistico che gioca costantemente tra realtà parallele e storie intrecciate per colpire direttamente chi osserva. 1. Velvet GoldmineDopo un debutto estremamente interessante, tra produzioni premiate al Sundance e piccoli cult come Safe, il 1998 è per Haynes l'anno della ribalta. Velvet Goldmine, opera di culto per gli appassionati, è un intrigante opera di finzione che esplora la vita della rockstar Brian Slade (personalità accattivante che si ispira fortemente a icone come Lou Reed, Iggy Pop e David Bowie). Sfruttando alla perfezione un cast in cui spiccano Ewan McGregor, Jonathan Rhys-Meyers e Christian Bale, questo film mette insieme squarci assai differenti per costruire una narrazione non lineare che cattura dall'inizio alla fine. Una cifra stilistica, soprattutto in sceneggiatura, che rimarrà tale in tutte le opere successive.2. Lontano dal ParadisoPur avendo raggiunto una discreta fama negli anni '90, sono gli inizi degli anni 2000 a consacrare il talento di Haynes anche agli occhi