Recensione di   Balkan Castevet Balkan Castevet

Infested

(Film, 2023)

Film visto con molto interesse dato che Vanicek dirigerà il prossimo Evil Dead, viene messo in scena un horror di critica sociale che rappresenta lo spaccato della società francese, gli scontri tra la polizia e le fasce meno abbienti della società. L'aspetto sociale non è pedante e non distoglie dalle meccaniche di genere, il tutto è ambientato all'interno di un palazzo con chiaro intenti di creare atmosfere claustrofobiche e di ghettizzare, per l'appunto, i poveri della società creando gioco-forza un parallelismo con gli stessi ragni.
Vanicek sa creare immagini suggestive e shot ben costruiti dove tramite giochi cromatici utilizzando luci verdi e rosse si creano buone inquadrature.
C'è anche un buon utilizzo dei fuochi, di limitare la profondità di campo dunque del fuori fuoco.
L'utilizzo della messa a fuoco, insieme all'ampissimo utilizzo della macchina a mano, sporca la messa in scena, dando anche quella sensazione di "racconto di periferia" cercando di infondere angoscia e atmosfere claustrofobiche.
Vanicek però non è abile a sfruttare in pieno tali immagini e non ha la mano sapiente, film d'esordio, nel saper alimentare la tensione.
Il film presenta diversi clichè e ci sono momenti con jump scare piuttosto standard e dinamiche generiche nel cercare di costruire l'atmosfera.
Si nota che la regia non riesce a creare, far durare, i momenti potrebbero dare intensità, ci sono scene buone dove coesistono sia i ragni che le vittime della scena ma quest'ultime(le vittime) sono ignare della presenza dei ragni, dunque si crea suspance, però poi la gestione è piuttosto veloce, mancano dunque quei forti overtake e uno slow cutting che avrebbe alimentato l'atmosfera.
L'ampissimo utilizzo della macchina a mano infatti spesso movimenta tutto un po' troppo, la traversata del corridoio è ben fotografata, è un momento potenzialmente altamente atmosferico però quei movimenti di macchina fluidi, rendono la dinamica troppo "veloce", più respiro, più inquadrature fisse prolungate, andare sui dettagli per aumentare la tensione avrebbe giovato all'atmosfera e avrebbe potenziato la buona messa in scena che ha il film.
I ragni comunque funzionano, visivamente hanno una buona resa, probabilmente il film ha pochi mezzi, però c'è poca creatività nell'assalto dei ragni, spesso saltano sulle vittime un po' sempre allo stesso modo dunque le singole uccisioni non risultano diversificate e del sangue, degli effetti artigianali per decomporre i corpi avrebbe giovato.
Ad esempio, dal cane che mangia il ragno ci si potrebbe aspettare qualcosa simile La Cosa per il proseguo del film, invece, però ripeto forse per mancanza di mezzi, c'è poca inventiva nello sfruttare questi momenti, anche in vista di Evil Dead, serve più follia e creatività.
E' un film d'esordio e lo si nota anche nell'incertezza nel gestire la soundtrack che spesso può risultare invadente e depotenzia anche momenti suggestivi per via della musica rap/hip-pop nella sequenza dove vengono mostrare le vittime, ben inquadrate.
Inoltre ci sono dinamiche abbastanza telefonate dove Vanicek non gioca ne con i tempi ne con le aspettitive dello spettatore, i guizzi dei ragni sono tutti preventivabili.
Le dinamiche stile " 1-2-3 stella" con i ragni funzionano, il piano-sequenza della salite sulle scale è buono, è una dinamica più action che horror, ma il giochino con i ragni che si paralizzano tramite la luce è ben reso, qui sì, dalla regia movimentata.
Sui personaggi, non tutti sono ben gestiti, Lila ad esempio come caratterizzazione risulta poco sviluppata, c'è la dinamica fratello-sorella con i ricordi della madre, ora morta, e del sogno di creare una riserva naturale per i rettili che Kaleb, protagonista, vuole perseguire.
Dunque a tratti ha gli stessi difetti che imputo a Evil Dead Rise, eccessiva velocità però Vanicek mi sembra più talentuoso di Cronin, i quadri Vanicek li crea ma spesso non li sa sfruttare, quindi si manca nella gestione dei tempi horror, che risultano standard, ma come esordio è migliore di The Hole, quest'ultimo l'esordio di Cronin un po' mediocre.
Nel finale mi è piaciuta la luce bianca dell'esterno che pervade la scena, anche il momento tra Kaleb e il ragnone fa comprendere come Vanicek crea il parallelismo tra i ragni e la fascia povera della società, magari quel singolo momento poteva essere più forte ed intenso.
Nel terzo atto la regia comunque rimane sui personaggi nonostante tutto l'armaggedon che si scatena, forse una scelta anche qui dettata dai mezzi, ma donare quei momenti a Kaleb e Manon, la sorella, funzionano, anche perchè non ne hanno così molti, buona la scena del furgone.
Non nego che trovo ci siano registi più pronti per Evil Dead e ci sono esordi che preferisco, qui Vanicek deve lavorare e migliorare ma qualcosa sembra ci sia.