Random reviews

Recensione di   Giubertoni Michele Giubertoni Michele

Antonia

(Serie TV, 2024)

Serie tv su Prime video iniziata a vedere il 5 03 24abbastanza piacevole con attrice protagonista Chiara Martegiani per ora prende abbastanza la serie ruota intorno all' endometriosi il problema principale della protagonista inoltre e presente un bel gattone nero e una Gallina….

Recensione di   Massimiliano Muffatto Massimiliano Muffatto

Black Panther

(Film, 2018)

BLACK PANTHERin loving memory of Chadwick BosemanC’era una volta un re di un regno nascosto nel continente africano .Il suo regno era ricco e tecnologicamente avanzato grazie agli immensi giacimenti di vibrano.Un misterioso metallo probabilmente di origine aliena caduto su quel posto molti anni prima sotto forma di meteorite.Il buon re teneva nascosta la vera ricchezza del suo popolo agli occhi del mondo circostante.Per proteggerlo come fa un buon re.Il buon re aveva un figlio e si prodigò per farlo studiare nelle scuole migliori del mondo oltre a trasmettergli le tradizioni , gli insegnamenti e i segreti dei suoi avi.Perché un domani sarebbe diventato re .Quel domani arrivò prima del previsto perché il buon re mori’ tradito dal suo stesso fratello e il giovane figlio sali’ al trono ma non prima di aver superato pericolose prove che il suo lignaggio gli imponeva.Questa favola potrebbe riassumere brevemente la storia di Pantera Nera .Il primo supereroe nero della Marvel.Max Rece completa su IL GUARDAROBA DEL BUIO IN SALA

Recensione di   Claudia Mangimi Claudia Mangimi

Sette anime

(Film, 2008)

Una storia stupenda diretta da un regista dalla sensibilita' straordinaria ed interpretata da un inimitabile Will Smith. Guardatelo e non ve ne pentirete.

Recensione di   Romana Mancini Romana Mancini

Magic Mike

(Film, 2012)

Magic Mike - The last dance uscito il 9 febbraio 2023, ultimo film di una trilogia di Steven Soderbergh, è un film nel complesso divertente. All'inizio il racconto è lento ed ambiguo, ma trascorsi i primi minuti la storia diventa interessante ed originale considerato il particolarissimo carattere della protagonista ( Salma Hayek) che nei panni di Maxandra Mendoza vuole gestire un teatro senza avere alcuna competenza in materia e l'interesse del protagonista a risolvere i problemi economici sfruttando il suo talento di ballerino (Channing Tatum). Le situazioni comiche si moltiplicano tra crisi di nervi e scenate, intervallate da piacevoli coreografie, qualche volta un po' spinte, considerato anche che il film gioca sul tema dello spogliarello maschiele riecheggiando in qualche tratto il film "Full monthy".Lodevole l'interpretazione dei protagonisti che in tutto il film si fronteggiano portando sullo schermo in modo ironico il conflitto tra classi sociali ed in particolare tra due mondi poco inclini al dialogo, quello dei multimilionari e degli artisti squattrinati. Eccezionale l'interpretazione del maggiordomo, l'attrice giovane dimostra di avere talento, anche, se le sue battute non sono molte. Nell'insieme un film gradevole che nel finale riscatta l'inizio un po' lento ed ambiguo. Musiche e coreografie veramente originali, esplosiva la scena finale del ballo sulle scale.

Recensione di   Cap Cap

La casa lobo

(Film, 2018)

Un incubo in continua rigenerazione, in cui l'elemento disturbante è dato dall'incessante mutazione di oggetti e personaggi nonché dalla manipolazione spaziale che porta a un dialogo tra bidimensionalità e tridimensionalità: ogni superficie diventa viva e percorribile. Dimensione sonora suggestiva, elemento mentale più che narrativo. Nonostante le chiare fonti di ispirazione all'animazione di Jan Svankmajer, rimane unico nel suo genere.

Recensione di   Rocco Rocco

Zama

(Film, 2017)

"C'è un pesce che trascorre la vita a nuotare combattendo le acque che cercano di gettarlo sulla terra ferma. Perché l'acqua lo rigetta. L'acqua non lo vuole. Questo pesce sofferente, così attaccato all'elemento che lo repelle, dedica tutta la sua energia alla conquista della permanenza. Non lo troverai mai nella parte centrale del fiume, ma sempre accanto alle rive." La parabola profetica che Lucrecia Martel mette in bocca ad un indios suicida, durante un interrogatorio, ben si adatta e allo stesso tempo ci prepara e ci ammonisce sul destino di Don Diego de Zama, un funzionario e amministratore della Corona spagnola catapultato in una provincia remota dell'Argentina del XVIII secolo. Il dramma è tratto dal best seller di Antonio Di Benedetto, un classico della letteratura latino americana (che purtroppo non ho ancora letto) e il tono della narrazione è lento, scandito e conferisce alla vicenda del corregidor la nobiltà di un'antica maledizione che si dipana come una profezia sinistra. L'uomo è in attesa di ricevere una promozione e un trasferimento che lo porti a Lerma, accanto alla agognata famiglia. Quel trasferimento non arriverà, quello che sta in mezzo è un misto di ansie, attese, desideri frustrati, aspettative mal riposte e prepotenze coloniali e machiste. Un tratto del sud america crudo e realista difficile da trangugiare per uno spettatore occidentale, e che stride con la bellezza agghiacciante di campi aperti maestosi, ma sempre placidi e ordinati. La corona spagnola regna, ma non governa tra riti ampollosi e parrucche consumate. Presto capiamo che è Don Diego quel pesce respinto dalle acque della terra natia, inospitale per un funzionario non abbastanza spagnolo per ottenere il prestigio dell'ufficiale e non abbastanza indigeno per ottenere il rispetto dalla popolazione locale. Egli non cessa di smuovere energeticamente come può gli affari, le relazioni, ma proprio come

Recensione di   Funghettidraghetti Funghettidraghetti

War - La guerra desiderata

(Film, 2022)

Purtroppo, soprattutto per il cast che mi piace molto, male male. Già dai primi momenti del film ho avuto la sensazione che questo cercasse, senza riuscirci, di ricalcare i grandi classici d'autore italiani: peccato che manchi totalmente di anima. Il protagonista dovrebbe essere, credo nelle intenzioni del regista, come un personaggio di Antonioni, ma da impotente diventa inutile; trama che sta nel mezzo tra le trame classiche e quelle post-moderne, ma devo dire soprattutto col finale risulta insapore. La regia diventa buona in qualche scena, come quella della festa clandestina, mentre ho trovato grottesca la citazione, che mi è sembrata lampante, a Apocalipse Now nella scena della sauna. Insomma un film che vorrebbe essere ma che non è: prova ad essere intelletuale ma ne ha solo la forma, neanche troppo definita.

Recensione di   Alma Alma

La scelta di Anne - L'evenement

(Film, 2021)

La scelta di Anne (titolo italiano per una volta più centrante rispetto all'originale) è un film difficile.Contrariamente a quel che dice non è un film sull'aborto ma sul diritto negato di decidere della propria esistenza. Ambientato negli anni 60 ma attualissimo più che mai.

Recensione di   roberto caione roberto caione

Oppenheimer

(Film, 2023)

Nel 1955 Richard Feynman tenne un discorso su “Il valore della scienza”. Esordì con un proverbio buddista che aveva appreso durante un viaggio a Honolulu:“Ad ogni uomo viene data la chiave delle porte del paradiso; la stessa chiave apre le porte dell’inferno”. Potrebbe essere questa la sintesi estrema di un capolavoro cinematografico che indubbiamente ha riportato all’attenzione mondiale una discussione spinosa dal punto di vista etico e morale. Il focus principale del film è stato il processo ad Oppenheimer, il capo del progetto Manhattan, non l’inventore della bomba atomica. Alla luce di questo non è difficile capire come la narrazione storica di un fatto realmente accaduto sia stata l’occasione d’oro per processare ancora una volta la scienza e le sue responsabilità tecniche e politiche. Dal momento che è veramente difficile trovare dei difetti in questo capolavoro cinematografico, dal momento che non sono un esperto di cinema o di storia e considerando che ormai tutti hanno recensito Oppenheimer, mi limiterò ad esprimere 3 considerazioni di carattere personale. Iniziamo proprio da Feynman. Nel 1955 erano passati 10 anni dallo sgancio delle due bombe, il pubblico riunitosi per ascoltare il futuro premio Nobel (1965) aveva di fronte una personalità molto più matura rispetto al giovane genio; ingaggiato nel progetto Manhattan prima ancora di prendere una laurea, lui stesso si definì un “signor nessuno” per poi divenire un punto di riferimento come pochi. Un cambio di prospettiva che non ha interessato solo le menti più giovani e ferventi del progetto. Chi lo ha capito con il Trinity Test, chi ne ha avuto la conferma con Hiroshima, chi la certezza con Nagasaki, tutti erano consapevoli che era iniziata una nuova epoca ed era necessario prendere una posizione netta. Non c’era più un Hitler da battere sul tempo, ma un’umanità da salvaguardare. È facile capire chi

Recensione di   Balkan Castevet Balkan Castevet

The Priests

(Film, 2015)

Horror coreano a tema possessioni, esorcismi dove il dramma umano dei due preti è ben rappresentato.Padre Kim è legato alla giovane Young-shin che deve esorcizzare a la vedrà progressivamente peggiorare di condizione, inoltre la reputazione e la credibilità del prete andrà sempre scemando.Il diacono Choi, aiutante di Kim, intraprende la carriera clericale per aiutare la defunta sorella ad andare in paradiso, data la causa di come è morta. Il percorso di Choi è tra i dubbi nei metodi e ciò che all'interno della chiesa di dice di Kim e la ricerca delle fede per aiutare la sorella.La regia di Jang Jae-hyun mostra parallelismi tra la situazione di Young-shin e la sorella di Choi tramite flashback e raccordi di montaggio, emblematico quello del cane.Choi vive anche di sensi di colpa in quanto esitò nell'aiutare la sorella, parallelismo che si ritroverà nel finale quando il diacono avrà paura del demone, il personaggio definirà poi il suo arco narrativo.Jang Jae-hyun gestisce bene la messa in scena cupa, la Seoul notturna e dark rende bene così come funziona la fotografia del terzo atto durante l'esorcismo dove i toni oscuri si mischiano con il verde e l'ambra creando momenti suggestivi.C'è un chiaro intento di ricercare la dualità, molte inquadrature vanno sulla popolazione che passeggia tranquillamente a Seoul contrastata invece dall'oscurità di padre Kim, dall'esorcismo e la battaglia per l'anima di Young-shin.L'esorcismo ha un buon climax, movimenti di macchina ad andare dentro i personaggi, la musica di Bach, buone inquadrature e i momenti umani, i dubbi di Choi, la sua fuga, il rivedere la dinamica della sorella i vicoli cechi e bui fino a giungere al momento catartico dove Jang Jae-hyun tramite i fumi dell'incenso, l'incedere del diacono e la fotografia da enfasi al momento.Il film presenta anche diverse inquadrature dall'alto come se ci fosse una

Recensione di   Paola Di Lizia Paola Di Lizia

Rapacità

(Film, 1924)

Un viaggio nell'abisso dell'animo umano

Film Lovers Activities

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Filmamo Festival & Friends

Blog Articles

Cinemaserietv MIGLIORI SERIE TV IN COSTUME

MIGLIORI SERIE TV IN COSTUME

Fin dalla sua uscita nel dicembre 2020, Bridgerton non ha mai avuto rivali e ha conquistato il mondo intero con il suo stile unico, che ha dato al genere delle serie tv in costume nuova vita. Questa serie sull'alta borghesia di Londra, ambientata durante il periodo della Reggenza, rappresenta un ritratto d'epoca che unisce l'ironia di Jane Austen alla spietatezza di Gossip Girl, con un mix irresistibile di riferimenti alla cultura pop e anacronismi. Proprio pochi giorni fa, sulla piattaforma streaming Netflix è stata rilasciata la prima parte della terza stagione - il secondo blocco di episodi è atteso per il 13 giugno - con Colin (Luke Newton) e Penelope (Nicola Coughlan) protagonisti assoluti. Se vi siete già dedicati al binge watching di questi primi episodi e non sapete come colmare l'assenza di Bridgerton, vi consigliamo altre 5 serie tv in costume che, grazie ad ambientazioni spettacolari, costumi da sogno e produzioni curate nei minimi dettagli, vi conquisteranno come l'adattamento dei romanzi di Julia Quinn. Serie che vi offriranno anche una varietà di storie affascinanti e personaggi indimenticabili! 1) The GreatSe vi è piaciuto Bridgerton, non potete perdere "The Great", serie a cura dello sceneggiatore de La Favorita Tony McNamara, che racconta, prendendosi grandi licenze poetiche, l'ascesa di Caterina la Grande di Russia, con protagonisti una brillante Elle Fanning e un esuberante Nicholas Hoult nei panni dell'imperatore Pietro III. Conosciuta per il suo approccio umoristico e spesso irriverente alla storia, è stata lodata soprattutto per la scrittura, regia, il tono, i costumi e le eccezionali interpretazioni del cast. Elle Fanning è una rivelazione comica nel ruolo di Caterina la Grande, ma The Great offre molto di più del semplice umorismo: sebbene molti personaggi siano ispirati a figure storiche reali, le loro azioni, come dicevamo, non sono sempre fedeli alla realtà.

Filmamo Friends :-) INTERVISTA ALLA SCRITTRICE E AUTRICE CINEMATOGRAFICA JESSICA SEPE

INTERVISTA ALLA SCRITTRICE E AUTRICE CINEMATOGRAFICA JESSICA SEPE

- In ambito artistico esordisci come scrittrice o hai fatto anche altro? Ho cominciato parecchi anni fa come cantante metal, symphonic black/death. Sono usciti due miei album solisti e una manciata di singoli, ho avuto alcune band, ma con il metal estremo non è semplice qui in Italia. Adesso se capita faccio qualche collaborazione giusto per hobby. - Raccontaci la tua carriera come scrittrice. Qualche anno fa ho scritto Lifend, una sceneggiatura per un lungometraggio di fantasmi, di cui è stato girato un teaser; purtroppo, non siamo riusciti a produrre il film. Poi ho buttato giù una raccolta di racconti, rimasta inedita. A marzo del 2022 pubblico il mio primo libro: "Stalker fino alla (tua) morte", che narra le vicende di un'attrice il cui nome viene usurpato da una spogliarellista che si esibisce in un night club prossimo al fallimento. Quella stramba trovata salva le sorti del locale, anche grazie a uno stratagemma del gestore. Ma, quando la vicenda giunge alle orecchie della vittima, trasformarsi in carnefice sarà il minimo sindacabile.In poco più di due anni ho pubblicato undici libri, tra cui "Solaria", storia distopica in cui il sole uccide, "∞", una raccolta di poesie, "Asteria", una breve novella sul vampirismo clinico, "Le stagioni dell'Amor(t)e", quattro racconti horror uno per stagione. "Finché morte ci separi", l'amore ai tempi dei social, dove l'interprete maschile vuole sposare a tutti i costi una donna che al matrimonio manco ci pensa. Forse, sarebbe stato meglio per lui rimanere single. Poi c'è "Lovend", altro racconto distopico in cui la protagonista compra un robot con le sembianze dell'ex fidanzato perito in un tragico incidente. (E forse, non siamo poi così lontani da simili evenienze, dati gli sviluppi di robotica e AI).Ho anche composto qualche racconto pubblicato successivamente in antologie horror altrui. - Qual è il tuo

Francesca Arca PREMIO PLAY 2024 - A ROMA V EDIZIONE DEL PIU' GRANDE EVENTO DEDICATO AI VIDEO DIGITALI

PREMIO PLAY 2024 - A ROMA V EDIZIONE DEL PIU' GRANDE EVENTO DEDICATO AI VIDEO DIGITALI

In queste ore si sta svolgendo a Roma la V edizione del Premio PLAY, il primo evento dedicato al mondo dei web creator che premia i migliori video digitali di impatto sociale e culturale realizzati in modo innovativo e creativo. Il Premio si rivolge a film-maker, web creator, editori, piattaforme, brand e appassionati di video digitali su YouTube, Instagram, Facebookj, Tik Tok, Twitch, Spotify, Amazon Music e altri social media. Stanno partecipando all'iniziativa sia coloro che già fanno parte del mondo del video digitale sia chi invece si è per la prima volta avvicinato a questo ambito e vuole conoscerlo in modo più approfondito.FilmAmo ha abbracciato volentieri questo progetto in qualità di media partner. Fino al 18 maggio dalle 10.00 fino alle 19.00 presso Technotown - Hub della scienza creativa di Roma Capitale si svolgeranno eventi di formazione, masterclass e laboratori sui temi del montaggio video, distribuzione e marketing, creators economy, monetizzazione e pubblicità, branded video.La direzione artistica del Premio PLAY è di Giacomo Sisca e gli eventi sono realizzati con la collaborazione dello staff scientifico di Technotown, il supporto di assipod.org - Associazione Italiana Podcasting e di Zètema Progetto Cultura. La filosofia del premio vuole sottolineare il legame culturale che lega l'arte cinematografica e audiovisiva alle nuove forme espressive che caraterizzano il mondo dei creativi digitali. Nel corso della manifestazione verrà anche presentata la campagna di comunicazione del Campidoglio articolata in 6 brevi video diffusi su Tik Tok dalle content creator Carolina Cosentino e Martina Panchetti che raccontano dell'utilità dei diversi canali di comunicazione di Roma Capitale - whatsapp, social network, web tv, podcast - per dare l'opportunità di conoscere i servizi offerti a cittadini e city user. A partire dalle ore 15.00 di sabato 18 maggio verranno presentati i finalisti del Premio PLAY e premiati i vincitori (anche

Cinemaserietv 5 MIGLIORI FILM ROMANTICI AMBIENTATI NEL MONDO DELLA MUSICA

5 MIGLIORI FILM ROMANTICI AMBIENTATI NEL MONDO DELLA MUSICA

Nel vasto panorama delle commedie romantiche, quelle ambientate nel mondo della musica hanno sicuramente la capacità di offrire al proprio pubblico un'esperienza unica. Questi capolavori in cui amore e musica si fondono in un'unica melodia, trasportano gli spettatori in viaggi entusiasmanti alla scoperta di storie indimenticabili, con protagonisti che utilizzano questo incredibile linguaggio universale per esprimere le proprie emozioni e le proprie speranze. Se anche voi siete appassionati del genere, ecco 5 film romantici ambientati nel mondo della musica che non potete assolutamente perdervi. 1) Once (2007)Le strade di Dublino sono il palcoscenico di Once (Una volta), dove il destino intreccia le vite di un musicista di strada irlandese e di una giovane polistrumentista ceca, entrambi con un sogno da realizzare. Uniti dalla passione per la musica, attraverso incontri casuali e sessioni di registrazione improvvisate, tra i due inizia a nascere un legame profondo che li spingerà ad aiutarsi reciprocamente nel perseguimento dei propri obiettivi. Le interpretazioni di Glen Hansard e Markéta Irglová, entrambi musicisti nella vita reale, sono così genuine e coinvolgenti che sembra quasi di assistere a una storia vera che si svolge davanti agli occhi degli spettatori. Un’impressione resa ancora più vivida dalle riprese con la telecamera a mano, che conferiscono un taglio quasi documentaristico alla narrazione. Once - diretto da John Carney e basato sull’omonimo musical di Broadway del 2011 - è una storia d’amore commovente, la cui splendida colonna sonora diventa il vero linguaggio dell'anima, capace di guidare i personaggi e il pubblico attraverso un viaggio di speranza e riscatto. 2. La La Land (2016)In questo capolavoro del 2016 scritto e diretto da Damien Chazelle, Ryan Gosling ed Emma Stone interpretano rispettivamente un musicista jazz e un'aspirante attrice, entrambi determinati a realizzare i propri sogni sullo sfondo vibrante della città di Los Angeles. Mentre i

Screenworld I MIGLIORI FILM DE IL PIANETA DELLE SCIMMIE

I MIGLIORI FILM DE IL PIANETA DELLE SCIMMIE

Il Regno del Pianeta delle Scimmie sta arrivando al cinema: un nuovo inizio per una saga che ha già avuto diverse interpretazioni, ma che ha lasciato un segno indelebile nella cultura pop soprattutto per la sua capacità di innovare (e rinnovarsi). Un franchise di quasi 60 anni, che ha sempre visto grandi interpreti e grandi professionisti mettersi alla prova con una fantascienza estremamente particolare. Pur avendo visto esperimenti più o meno riusciti, il potere della saga non è mai venuto meno: il racconto delle scimmie ha sempre posto le basi per una riflessione profonda sull'essere umano, tra dubbi esistenziali e dilemmi socio- politici. Nell'attesa di scoprire quanto potenziale ci sia per un nuovo avvio del franchise, ecco i film più riusciti della saga - e quelli che non possono assolutamente mancare nella vostra watchlist.Fuga dal pianeta delle scimmie (1971)In pochi avrebbero sperato che un film del genere potesse funzionare. E in effetti non avevano tutti i torti, almeno sulla carta. Ma c'è qualcosa di veramente speciale nel film di Don Taylor: uno sguardo disincantato al destino dell'uomo, tra nostalgia e bizzarro umorismo. Uno script che sfrutta il viaggio nel tempo per portare i protagonisti sulla Terra prima che venisse distrutta, una trama estremamente funzionale al cast e all'intrattenimento più spensierato - quello che rifugge la logica e la gravitas di certe opere. Al netto delle sue forti carenze, lo spirito della pellicola riesce a ricontestualizzare contesti e temi per parlare direttamente allo spettatore, proprio come nella fantascienza più pura. Poca azione, un focus deciso sui personaggi e sul loro sviluppo, che riesce a raccontare una storia dai risvolti originali. Non in cima alla lista, ma sicuramente una visione da non perdere!Il Pianeta delle Scimmie (1968)Un vero cult che ha dato il via al franchise. Il film di Franklin J. Schaffner

La Prof Dell' Horror NON MENTIRMI, IL NUOVO LIBRO DI JESSICA SEPE (LA PROF DELL'HORROR)

NON MENTIRMI, IL NUOVO LIBRO DI JESSICA SEPE (LA PROF DELL'HORROR)

NON MENTIRMI, il nuovo libro di Jessica Sepe, è disponibile su Amazon sia in formato cartaceo che E-book.“Ci sono notti in cui tutto può succedere. Un palpito inspiegabile avvolge le nostre membra e ci conduce verso qualcosa che potrebbe essere la nostra rovina. Keira è bella, dolce, e quando i suoi occhi incrociano, attraverso uno schermo, quelli di Evan, nulla sarà più come prima. L'enigmatico attore è affascinante, ma anche un pelino depravato, scurrile, e soprattutto, mente con la facilità di una vespa pronta a pungere se sei a trenta metri dal suo nido. Il suo più oscuro segreto ha un nome: Aliena. Un folle demone con cui ha stretto un patto anni addietro. Intrighi, menzogne, tentativi di rimediare a errori commessi, e tanto, tantissimo sangue di vittime innocenti. Ma, nulla è come sembra, e tutto può cambiare in un battito di ciglia. Dentro una menzogna, si nasconde la verità, o è la realtà la menzogna stessa?"L’AUTRICEJessica Sepe, in arte la Prof dell’horror, comincia a muovere i primi passi artistici nell’ambito musicale. Inizia come cantante black/death metal nella veste di Lucifera, rilasciando due album e qualche singolo, per poi dirigere il suo interesse verso la sua scrittura.Come autrice pubblica ben undici libri. Varie storie distopiche (2075-Apocalipsa, Lovend, Io non ho credito – Pass(i)vita, Solaria), ma non mancano racconti horror tradizionali (Stalker fino alla (tua) morte, Le stagioni dell’amor(t)e, Asteria, Finché morte ci separi, I kill my fan), in cui spesso sono protagonisti serial killer divenuti tali per necessità. Per concludere, c’è anche una raccolta di poesie macabre, intitolata: ∞.La sua ultima opera “Non mentirmi” si differisce dalle altre dando spazio a una grande storia d’amore, sempre in chiave orrorifica. Il sentimento sarà ostacolato da un temibile diavolo innamorato, possessivo, e completamente pazzo. "Tra gli impegni dell’autrice, c’è la collaborazione con

Diego Cineriflessi SGUARDI DAL MONDO: CRISTIAN MUNGIU

SGUARDI DAL MONDO: CRISTIAN MUNGIU

La prima volta che un regista viene selezionato per il concorso di Cannes è una festa, se poi arriva la Palma d'oro si diventa quasi un eletto. Effettivamente questa aura di eletto, o perlomeno di capofila di quella che può essere definita la new wave romena, dopo quel Festival di Cannes si è attaccata addosso a Cristian Mungiu probabilmente anche perché fu assistente di regia di Radu Mihaileanu per Train de vie, opera che riportò la Romania sui grandi schermi di mezzo mondo. In realtà l'esordio nel lungometraggio arriva nel 2002 con Occident, una commedia ad episodi con diversi incastri che lo segnala all'attenzione della critica. Ma è appunto con 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni che per Mungiu arriva la consacrazione: Palma d'oro a Cannes e plauso unanime da parte della critica. Emergono i temi di denuncia verso la Romania, paese che non ha mai superato l'uscita dal Comunismo. La denuncia di un'oppressione passata è solo lo specchio della situazione contemporanea. La sua regia asfissiante pedina la protagonista, la indaga anche nell'animo per arrivare ad un'inquadratura finale che raggela il sangue. Un'opera asciutta, diretta, spiazzante, ma davvero imperdibile capace di raccontare lo spaesamento di una donna alle prese con una gravidanza indesiderata. Una persona abbandonata da tutto e tutti in balia di soli uomini senza scrupoli. Estremamente moderno anche oggi. Continua a criticare l'era Ceuasescu, ma questa volta in chiave goliardica, scrivendo un film ad episodi e girando con registi esordienti romeni I racconti dell'età dell'oro. Esperimento in chiave commedia italiana dove le storie sono leggende metropolitane del periodo. Torna a Cannes e vince nuovamente il premio per la sceneggiatura e quello per l'attrice con Oltre le colline. Il suo resta uno sguardo rigoroso, ma questa volta, raccontando una storia vera di qualche anno prima, la critica viene rivolta

Gianluigi De Dea

"FOR NEVER ALONE" DI GABRIEL ALVIM, PRESENTATO AL "NÒT FILM FEST" DI SANTARCANGELO DI ROMAGNA 2023.

Oggi ci occupiamo di uno dei film premiati al recente Nòt Film Fest di Santarcangelo di Romagna. Il film di Gabriel Alvim “For Never Alone” riproduce l’acuto contrasto della realtà metropolitana del Brasile contemporaneo. I giovani protagonisti appagati da un’apparente soddisfazione dei bisogni edonistici manifestano l’angoscia di un paese al centro di una metamorfosi sociale, combattuto fra i valori di matrice tradizionale e le sirene di un sogno americano tutto suo. Cadu (Andradina Azevedo) incarna tutta l’arroganza del ricco rampollo sciupafemmine, che non si fa scrupolo di manipolare l’amico disoccupato Vitor, pur di coronare il proprio desiderio licenzioso nei confronti di Fabiana (Natalia Coutinho), la quale in un primo momento è galvanizzata dall’idea di essere desiderata dal benestante playboy. Le cose però si complicano, quando Cadu seduce Lara (Rafaella Candido), l’amica di Fabiana che in un primo momento sembrava attratta da Vitor (Dida Andrade). Il film offre un ritratto impietoso di un paese, il Brasile appunto, dai risvolti socio-culturali per lo più ignoti alle nostre latitudini, diviso al suo interno tra un’economia irreversibilmente attratta dalla sfera di influenza asiatica, e una società che si identifica nel concetto di libertà nordamericano. Non si tratta del cliché già collaudato in cui si offre allo spettatore la futilità di un microcosmo decadente (come accadeva nel nostro cinema d’autore degli anni sessanta, in cui si ritraeva la deriva morale della borghesia), bensì di una carrellata che ritrae personaggi complessi e distanti, in cui emerge – improvviso – un potere di introspezione che li paralizza. Una pellicola ben strutturata, con un uso sapiente della fotografia e della macchina da presa, in cui gli attori esprimono con ammirevole naturalezza il proprio ruolo. Al momento non ci risulta che il lungometraggio abbia trovato un canale distributivo e non è nemmeno visibile sulle piattaforme online. Ci riserviamo, ovviamente,