Oppenheimer

Film - 2023
8,6
766.1K
Oppenheimer è un film con Cillian Murphy, Emily Blunt, Matt Damon, Robert Downey Jr., Florence Pugh Cast completo. Regia di Christopher Nolan. Titolo originale Oppenheimer Generi Dramma, Storia.

recensioni

Dopo quel grande splendore di  Roberto Flauto Roberto Flauto
La Vita sua sarebbe la Morte mia.(John Keats) -3. DopoIn Paradise Lost, Satana a un certo punto dice: «non conosciamo nessun tempo in cui non eravamo come adesso». Non è un caso che Harold Bloom – nel suo prezioso e bellissimo L’angoscia dell’influenza – individui proprio nel Satana di Milton la sostanza del poeta moderno. Non intendo dilungarmi su questo. Sarò breve. Nella teoria di Bloom – che sposo pienamente – le relazioni interpoetiche sono fondamentalmente atti di revisione. Un continuo negare per affermarsi. Una guerra, tra il poeta emergente (l’efebo, lo chiama lui) e il suo precursore forte. E solo il poeta forte può vincere tale guerra, ma sarà un poeta forte solo se vince la guerra. La scrittura, quindi, non è altro che una condanna, o un’espiazione, un perpetuo partorire. E la storia – e la Storia – non fanno altro che ripetersi. Dalle caverne ai bordi del cosmo. Non conosciamo nessun tempo in cui non eravamo come adesso. Il poeta è colui che viene scelto, e la sua coscienza di essere eletto gli è una sorta di maledizione: l’uomo poetico porta dentro di sé un fantasma muto, insaziabile e specchio. Ma l’uomo poetico non è soltanto il poeta (forte). È lo scienziato, il tecnico, il medico, chiunque sia capace di trascendere il reale, di avvicinare l’oltre (Baudelaire), di colmare il vuoto (Brodskij), di abitare il nulla (Merini). Ovvero: metafora. Ovvero: guadare il fiume che ci separa dal futuro, dal sogno, dal mondo possibile. E tutto cambia. Il domani, la vita, la morte, le possibilità. E tutto si trasforma. I sogni, i timori, gli incubi, le speranze. Si segna il punto di non ritorno (che diventa tale solo a posteriori), si compie la catastrofe (morfogenesi) e niente sarà, è, era come prima. Perché non conosciamo nessun tempo in Leggi tutto
Recensione di  Francesca Arca Francesca Arca
Cose che NON MI SONO PIACIUTE PER NIENTE:1. Un film si mostra non si racconta. Se devi farmi troppi "spiegoni" c'è qualcosa che non sta girando bene. A volte è meglio mettere meno carne al fuoco e mantenere una linea narrativa piuttosto che cercare di aggiungere qualsiasi cosa lasciando ai personaggi il compito di riassumere. (Chris, avevi già i flashback che se usati sapientemente possono diventare una delizia).2. Se strutturi il film come una sorta di viaggio dell'eroe che mostra un pentimento per una decisione presa, allora devi necessariamente mostrarmi la sua colpa! Se mi mostri lo scoppio di Trinity nel deserto americano (il successo prima della tragedia) devi anche mostrarmi Hiroshima (la tragedia dopo il successo). Sarebbe bastato anche solo un fermo immagine di un secondo. Sarebbe bastata anche solo una foto d'epoca in un frammento. Ma la "colpa" dell'eroe di cui descrivi il viaggio va mostrata. I vari Kubrick o Malick - di cui in tanti sentono gli echi - avrebbero avuto il coraggio di farlo.3. Cast ottimo ma quasi inutilizzato. Credo che in molti abbiano pensato che questo sia un film di quelli che "rimarranno" e abbiano deciso di esserci anche se con tre battute. Peccato perché alcuni personaggi avrebbero meritato qualcosa in più (GARY OLDMAM, MATTHEW MODINE, KENNETH BRANAGH, RAMY MALEK, ma soprattutto CASEY AFFLECK nella parte dell'algidissimo Boris Pash. Nei due minuti concessigli quasi ruba la scena a Murphy.4 - Scene di sesso un po' ridicole. Se proprio vuoi infilare una scena di sesso fai almeno in modo che non sia così "de botto, senza senso" (cit.) e se così non è, fai in modo che sia esteticamente molto ben girata.5. Date uno sceneggiatore a quest'uomo! Il vero errore è che per un film simile serviva uno sceneggiatore "co du' cosi così" (cit. Mario Brega). Leggi tutto
L'ingratitudine fisica di  Diego Cineriflessi Diego Cineriflessi
SoundtrackDirectionScreenplay
Christopher Nolan si dimostra sempre più autore indipendente, pensatore libero e creatore di immaginari suggestivi capace allo stesso tempo di sfruttare, senza mai piegarsi, le major hollywoodiane. Oppenheimer strombazzata come opera spettacolare è invece un film estremamente stratificato su scienza, politica e rapporti personali perché le azioni di chi innova il mondo hanno sempre implicazioni in tutti i campi dell'umanità. Lo spettacolo, contrariamente a quanto succedeva in Dunkirk, precedente film di Nolan ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, è ben confinato in poche rutilanti scene mentre il resto è puro film di sceneggiatura. E proprio su una sceneggiatura granitica si basa il film. Non ha paura di volare alto né con la scienza né con le citazioni classiche e affonda il coltello con dialoghi acuti e taglienti che stimolano la riflessione. Il ritratto di un icaro moderno che ha rubato il fuoco dell'atomica, ma viene rinnegato anche da chi ha salvato è riuscito. Quando si vola alto i nemici sono ovunque, così come i rimorsi che si presentano davanti agli occhi del protagonista e si materializzano sul grande schermo. Perche Nolan non rinuncia alla forza delle immagini. Dalle visioni del protagonista al test di Los Alamos passando per la rappresentazione magmatica della fisica quantistica è una ricerca di qualità e punti di vista scomodi. Perché nulla è lieve nella vita di Oppenehimer. Infine non si può non citare la straordinaria colonna sonora di Gorannson che ammanta il film dei suoni degli incubi. Un film da grande sala che non può che riconciliare il pubblico col cinema guidato da uno straordinaio Cillian Murphy nel ruolo monstre del protagonista. Davvero notevole, così come non si può scordare Robert Downey Jr nei panni della sua nemesi. Da vedere Leggi tutto
Recensione di  Valentina Valentina
SoundtrackDirectionCostumesActing
Leggendo le varie recensioni qui su Filmamo, in giro sul web e ascoltando i commenti a caldo fuori dalla sala, possiamo tranquillamente dire che questo film ha messo d'accordo tutti. Ha qualche piccola imperfezione, come ( e su questo sono d'accordo con l'utente @francescaarca) quello della sceneggiatura, che forse il buon Christopher avrebbe potuto curare meglio, ma è un'opera talmente imponente, che anche quello che potenzialmente non va, te lo scordi. Il dilemma morale che ti pone il film, il modo in cui Nolan ti racconta un momento storico così importante per l'umanità intera in 3 ore che scorrono senza intoppi, dove personalmete ho sperimentato tutta la vasta gamma di emozioni di cui un essere umano è dotato, credo che non abbia precedenti.Un film con una colonna sonora da pelle d'oca, così come la fotografia, 3 ore di puro talento portato sullo schermo da tutto il cast, principale e non. Cillian Murphy ci ha senza dubbio regalato il suo lavoro migliore, il ruolo della vita, un uomo che non avrebbe bisogno di recitare parole scritte su un copione, gli occhi più espressivi del cinema contemporaneo. Sarò spudoratamente di parte, avendo “perso la testa” per Robert Downey Jr che ero una bambina, ma è stato a dir poco perfetto!! Non ricordo dove, ma ho letto di critici che hanno definito il suo lavoro come:“sostanzialmente, Tony Stark Invecchiato”, commento che trovo sinceramente prevedibile, prevenuto e assai lontano dalla realtà. Ho solo applausi e ovazioni per Blunt, Pugh, Affleck, Oldman, Hartnett, Damon, Malek, Branagh nonostante non abbiano avuto tutti lo stesso spazio. Ma lasciando l'aspetto tecnico e cinematografico, credo che ciò che rende davvero speciale questo film sia ciò che ci racconta, come noi esseri umani riusciamo inevitabilmente a distruggere tutto ciò che tocchiamo. Menti straordinariamente brillanti, che usano il loro sapere per Leggi tutto
Recensione di  Giacomo Pescatore Giacomo Pescatore
SoundtrackDirectionScreenplayCostumesScenographyMake-upSpecial effectsActing
Un film meraviglioso sotto ogni aspetto, che è al tempo stesso biografia, film storico, film processuale, riflessione etica e film sui rapporti umani (familiari, certo, ma anche e soprattutto tra tra la scienza e la politica, tra il genio e la normalità; in questo, come già scritto da altri, il film è anche la storia un antagonismo, che ricorda molto quello alla base di Amadeus).Da vedere al cinema e poi da rivedere ovunque. Leggi tutto
Recensione di  Notjustmovie Notjustmovie
E finalmente anche per me è venuto il momento di Oppenheimer, il film che con Barbie, che ho trovato molto carino e intelligente,ha riportato la gente al cinema d'estate almeno dalle nostre parti.Nolan e' uno dei pochi registi, l'altro che mi viene in mente e' Tarantino, che crea l'evento, le sue opere fanno andare la gente al cinema, e meriterebbe simpatia solo per quello, scatenando feroci diatribe tra gli appassionati. A me piace, trovo le sue opere stilisticamente molto belle come già scritto, terribilmente faticose. I suoi film sono speso pachidermici sbrodolamenti autoreferenziali tecnicamente ineccepibili ma, peno a Inception recuperato recentemente, emotivamente sterili. Con Oppenheimer per la prima volta si cimenta col biopic: il risultato è un film profondamente Nolaniano, senza i difetti delle opere precedenti; il regista per prima cosa si libera proprio di tutta quella autoreferenzialità che, almeno personalmente, ho sempre trovato irritante. Oppenheimer e' un film verbosissimo capace però di tenere alta l'attenzione dello spettatore, a tratti è un thriller, una opera in cui si parla di scienze, una riflessione tra dovere e conflitto morale. Una bomba, mi si passi il termine, capace di arrivare alla testa e al cuore dello spettatore. Tecnicamente ineccepibile, una colonna sonora stupenda, ha un cast monumentale.Se Matt Damon più invecchia più diventa bravo e Cillian Murphy arriva ad asciugarsi fin quasi a scomparire nei panni dello scienziato, c'è un Robert Downey Junior maestoso nella sua subdola malvagità, in una prova d'attore di cui, speriamo, l'Academy non si dimenticherà. Per quanto mi riguarda, con Babylon, il più bel film dell'anno. Leggi tutto
Considerazioni su Oppenheimer di  roberto caione roberto caione
Nel 1955 Richard Feynman tenne un discorso su “Il valore della scienza”. Esordì con un proverbio buddista che aveva appreso durante un viaggio a Honolulu:“Ad ogni uomo viene data la chiave delle porte del paradiso; la stessa chiave apre le porte dell’inferno”. Potrebbe essere questa la sintesi estrema di un capolavoro cinematografico che indubbiamente ha riportato all’attenzione mondiale una discussione spinosa dal punto di vista etico e morale. Il focus principale del film è stato il processo ad Oppenheimer, il capo del progetto Manhattan, non l’inventore della bomba atomica. Alla luce di questo non è difficile capire come la narrazione storica di un fatto realmente accaduto sia stata l’occasione d’oro per processare ancora una volta la scienza e le sue responsabilità tecniche e politiche. Dal momento che è veramente difficile trovare dei difetti in questo capolavoro cinematografico, dal momento che non sono un esperto di cinema o di storia e considerando che ormai tutti hanno recensito Oppenheimer, mi limiterò ad esprimere 3 considerazioni di carattere personale. Iniziamo proprio da Feynman. Nel 1955 erano passati 10 anni dallo sgancio delle due bombe, il pubblico riunitosi per ascoltare il futuro premio Nobel (1965) aveva di fronte una personalità molto più matura rispetto al giovane genio; ingaggiato nel progetto Manhattan prima ancora di prendere una laurea, lui stesso si definì un “signor nessuno” per poi divenire un punto di riferimento come pochi. Un cambio di prospettiva che non ha interessato solo le menti più giovani e ferventi del progetto. Chi lo ha capito con il Trinity Test, chi ne ha avuto la conferma con Hiroshima, chi la certezza con Nagasaki, tutti erano consapevoli che era iniziata una nuova epoca ed era necessario prendere una posizione netta. Non c’era più un Hitler da battere sul tempo, ma un’umanità da salvaguardare. È facile capire chi Leggi tutto
Un grande film di un regista maturo di  Stefano Gasperi Stefano Gasperi
Un biopic da Nolan non me l'aspettavo...Ma Nolan è Nolan e quindi bisogna vedere la sua visione al cinema, che anche un 10000 pollici non rende in salotto.Ambizioso, a tratti lento (ma in 3 ore vorrei vedere chi riesce a non perdere un po' il ritmo) ma.Un parco attori davvero impressionante, come le performance, con Murphy, Downey Jr., Blunt e Plugh (nonostante il minutaggio ridotto dà uno spessore notevole al suo personaggio); anche i personaggi di contorno sono interpretati da attori magnifici, Uno su tutti Rami Malek, incisivo in poco meno di 5 minuti sullo schermo.Ma non è solo una grande prova attoriale, una grande regia (asciutta ma che 'tradisce' la mano dietro la cinepresa), ma é un film sull'amore e la passione (per gli esseri umani e le loro debolezze, per il lavoro) che ti fa passare un limite.Il limite dove ti rendi conto di avere un potere che ti deifica ma, proprio il fatto di risiedere nell'empireo delle menti va a smuovere le invidie, le paure degli esseri 'normali' che faranno di tutto per dare un senso alla propria misera vita.Il limite che ti mette di fronte al fatto di dover rischiare l'umanità intera per la tua Passione, la tua divinità è poi, quando hai creato l'inimmaginabile, capire solo allora che hai dato forma alla paura più profonda che hanno gli uomini e che ciò che più temevi si è realizzato. Ora il resto della vita è solamente un convivere con il senso di colpa. Un film Monumentale. Da vedere assolutamente. Leggi tutto
Una biografia troppo egocentrica di  Rael70 Rael70
DirectionScreenplayActing
Il film più atteso e discusso del 2023 non ha bisogno di presentazioni, ne riguardo al regista ne riguardo al cast.Preferisco quindi andare subito al fulcro del discorso: questo è un film di Nolan o di Stone? Un lavoro lungo 3 ore di cui l'ultima sembra essere girata dal regista americano anziché da quello londinese; un film spacciato per quello “dove si vede l'esplosione della bomba atomica” ma che, in realtà, risulta essere una indagine accurata (stile JFK) su tutto ciò che ha riguardato la vita e i progetti di Robert Oppenheimer definito dalla storia il “padre” della bomba atomica, l'arma che verrà utilizzata dagli americani ad Hiroshima e Nagasaki. Il film è, concretamente, la trasposizione del libro “American Prometheus” scritto proprio da Oppenheimer, pertanto è la sua autobiografia dove l'autore racconta la sua vita, dagli inizi universitari fino alla messa sotto accusa dalla Commissione per l'Energia Atomica. “Oppenheimer” sembra essere girato da Oliver Stone perché la struttura del film è debitrice, in tutto e per tutto, ai film-inchiesta del regista americano: sostanzialmente posso affermare che si tratta del film meno nolaniano del regista inglese. La pellicola (anzi l'autobiografia) non approfondisce l'aspetto scientifico (d'altronde lo scienziato d'origini ebree non era uno specialista in nessuno dei campi relativi alla costruzione della bomba ma era un direttore, uno che sapeva dirigere compartimenti e risorse umane), ne tantomeno fa vedere i mostruosi effetti devastanti dell'energia atomica (i due bombardamenti dell'agosto 1945 vengono continuamente citati ma non vengono mostrati) bensì essa procede secondo una rigida cronologia degli eventi dove l'autore viene posto, ovviamente, a ruolo di protagonista. E' un film che racconta ma che non mostra ciò che sarebbe essenziale (d'accordo fare una panoramica sulle vicissitudini vissute dallo scienziato all'indomani del lancio dell'atomica e del rifiuto di costruire la bomba H ma la gogna Leggi tutto

trama

La storia del ruolo di J. Robert Oppenheimer, i quali studi condussero alle scoperte legate alla bomba atomica, con il conseguente utilizzo durante le stragi di Hiroshima e Nagasaki durante la Seconda Guerra Mondiale.

trailer

supporto fisico

DVD e Blu-Ray

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