La scelta di Anne (titolo italiano per una volta più centrante rispetto all'originale) è un film difficile.Contrariamente a quel che dice non è un film sull'aborto ma sul diritto negato di decidere della propria esistenza. Ambientato negli anni 60 ma attualissimo più che mai.Leggi tutto
Non da Leone d'Oro, lo dissi a Venezia e lo confermo in seconda visione doppiato.Sergio Nasca e Maurizio Costanzo un anno prima dell'entrata in vigore della Legge 194 del 1978 scrissero un film a episodi intitolato "Stato Interessante", che trattava l'aborto da diverse prospettive sociali. Si trattava di un'istantanea neorealista del momento storico politico: in un giorno del 1977 la 19enne Giorgiana Masi veniva colpita a morte da un colpo di pistola su un ponte (citando le parole della struggente canzone di Stefano Rosso "Bologna '77") da poliziotti in borghese o, forse, frange autonome. Non sappiamo se fu un atto della strategia della tensione, comunque il contesto storico era quello, pericoloso anche per chi faceva Cinema d'impegno politico.La Scelta di Anne, ennesimo titolo mashup fra La Scelta di Sophie e chissà che altro, è un film adiaforo e drammaturgicamente blando, con una scena prefinale che smuove la coscienza, ma non abbastanza. Mi dispiace, ma quell'artificio mi ha coinvolto fino a un certo punto, dopodiché l'effetto è passato.La tematica è ancora attuale, le lotte non sono finite e in molte parti del mondo sono indietro di decenni, però non basta per fare di un buon film, un grande film da Leone d'Oro. The Card Counter o È Stata la Mano di Dio lo avrebbero meritato di più.Leggi tutto
Un adattamento dell'omonimo romanzo di Annie Ernaux, che ripercorre la sua esperienza con l'aborto quando era ancora illegale in Francia negli anni '60.