E finalmente anche per me è venuto il momento di Oppenheimer, il film che con Barbie, che ho trovato molto carino e intelligente,ha riportato la gente al cinema d'estate almeno dalle nostre parti.Nolan e' uno dei pochi registi, l'altro che mi viene in mente e' Tarantino, che crea l'evento, le sue opere fanno andare la gente al cinema, e meriterebbe simpatia solo per quello, scatenando feroci diatribe tra gli appassionati. A me piace, trovo le sue opere stilisticamente molto belle come già scritto, terribilmente faticose. I suoi film sono speso pachidermici sbrodolamenti  autoreferenziali tecnicamente ineccepibili ma, peno a Inception recuperato recentemente, emotivamente sterili.  Con Oppenheimer per la prima volta si cimenta col biopic: il risultato è un film profondamente Nolaniano, senza i difetti delle opere precedenti; il regista per prima cosa si libera proprio di tutta quella autoreferenzialità che, almeno personalmente, ho sempre trovato irritante. Oppenheimer e' un film verbosissimo capace però di tenere alta l'attenzione dello spettatore, a tratti è un thriller, una opera in cui si parla di scienze, una riflessione tra dovere e conflitto morale. Una bomba, mi si passi il termine, capace di arrivare alla testa e al cuore dello spettatore. Tecnicamente ineccepibile, una colonna sonora stupenda, ha un cast monumentale.Se Matt Damon più invecchia più diventa bravo e Cillian Murphy arriva ad asciugarsi fin quasi a scomparire nei panni dello scienziato, c'è un Robert Downey Junior maestoso nella sua subdola malvagità, in una prova d'attore di cui, speriamo, l'Academy non si dimenticherà. Per quanto mi riguarda, con Babylon, il più bel film dell'anno.