Cose che NON MI SONO PIACIUTE PER NIENTE:

1. Un film si mostra non si racconta. Se devi farmi troppi "spiegoni" c'è qualcosa che non sta girando bene. A volte è meglio mettere meno carne al fuoco e mantenere una linea narrativa piuttosto che cercare di aggiungere qualsiasi cosa lasciando ai personaggi il compito di riassumere. (Chris, avevi già i flashback che se usati sapientemente possono diventare una delizia).

2. Se strutturi il film come una sorta di viaggio dell'eroe che mostra un pentimento per una decisione presa, allora devi necessariamente mostrarmi la sua colpa! Se mi mostri lo scoppio di Trinity nel deserto americano (il successo prima della tragedia) devi anche mostrarmi Hiroshima (la tragedia dopo il successo). Sarebbe bastato anche solo un fermo immagine di un secondo. Sarebbe bastata anche solo una foto d'epoca in un frammento. Ma la "colpa" dell'eroe di cui descrivi il viaggio va mostrata. I vari Kubrick o Malick - di cui in tanti sentono gli echi - avrebbero avuto il coraggio di farlo.

3. Cast ottimo ma quasi inutilizzato. Credo che in molti abbiano pensato che questo sia un film di quelli che "rimarranno" e abbiano deciso di esserci anche se con tre battute. Peccato perché alcuni personaggi avrebbero meritato qualcosa in più (GARY OLDMAM, MATTHEW MODINE, KENNETH BRANAGH, RAMY MALEK, ma soprattutto CASEY AFFLECK nella parte dell'algidissimo Boris Pash. Nei due minuti concessigli quasi ruba la scena a Murphy.

4 - Scene di sesso un po' ridicole. Se proprio vuoi infilare una scena di sesso fai almeno in modo che non sia così "de botto, senza senso" (cit.) e se così non è, fai in modo che sia esteticamente molto ben girata.

5. Date uno sceneggiatore a quest'uomo! Il vero errore è che per un film simile serviva uno sceneggiatore "co du' cosi così" (cit. Mario Brega). E se Nolan è un regista più che ottimo, il limite come sceneggiatore c'è e si vede.

 

Cose che MI SONO PIACIUTE MOLTO:

1. Gli attori! CILLIAN MURPHY è perfetto e bravissimo Nolan a inquadrarlo quasi sempre con una prospettiva leggermente dall'alto verso il basso. È praticamente sempre in scena e ha sulle spalle tutto il lavoro. Le sue espressioni del volto sono il film! ROBERT DOWNEY Jr. è magnifico e dimostra ancora una volta di essere un attore che meriterebbe parti di spessore. MATT DAMON è un Generale Groves credibilissimo proprio perché non calca in modo caricaturale il personaggio. Sarebbe stato semplice cadere nello stereotipo.

2. Il ritmo. Tre ore di film scorrono che è un piacere e non c'è un attimo di noia nonostante i primi tre quarti d'ora siano un film di puro montaggio (sembrano dei magnifici trailer con gli stacchi già pronti per le piattaforme social, con la durata esatta di un buon tiktok).

3. La regia. Nolan è bravo, aiutatemi a dire bravo. Ma bravo bravo! È vero che ogni tanto dovrebbe pagarsi uno sceneggiatore ma alla regia è bravo bravo bravo! (Chris, ti voglio bene!).

La scena dello scoppio di Trinity e la scelta di mantenere solo il respiro del protagonista è azzeccatissima e lo svincola da facili paragoni con altri.

4. I costumi e le scene. Una meraviglia per gli occhi. Se questa volta i ragazzini più giovani dovessero iniziare a copiare questo stile (come spesso accade dopo una pellicola di richiamo) magari ci ritroviamo catapultati per una volta in un po' di buon gusto.

5. La storia. Credo che fosse giusto provare a raccontare la vita di Oppenheimer nel contesto odierno. Avrei forse preferito che si parlasse di più dell'intero Progetto Manhattan, ma il film (per fortuna) ancora non lo decide lo spettatore. Ma mi piace l'interrogativo (che poi è una delle domande primarie dell'essere umano) che lascia: chi apre la strada a un progresso scientifico ha la colpa dell'utilizzo che di quella cosa viene fatta?

 

Certo alla fine del film un ragazzino ha chiesto all'altro che cosa fosse alla fine Hiroshima (vabbè... quella è l'ignoranza) ma forse anche per questo Nolan avrebbe dovuto avere il coraggio anche per un secondo di mostrare l'effetto di quella bomba. Anche perché il suo personaggio personaggio principale era comunque già stato assolto da un bellissimo Truman/Oldman: «Crede che alla gente importi un cazzo di chi l'ha inventata? Ricorderà chi l'ha sganciata! E l'ho sganciata io!»