The Lighthouse

Film - 2019
8,7
109.8K
The Lighthouse è un film con Robert Pattinson, Willem Dafoe, Valeriia Karaman Cast completo. Regia di Robert Eggers. Titolo originale The Lighthouse, durata 110 minuti. Generi Dramma, Fantasy, Horror.
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recensioni

The Lighthouse di  Roberto Flauto Roberto Flauto
[Eggers, The VVitch e The Lighthouse]Eggers è un autore colto, preparato, davvero bravo. Mi ha conquistato. Avevo aspettative alte, che sono state confermate alla grande. Anzi, con The Lighthouse sono andate pure oltre. Ho adorato questo film. Stupendo.Provo a dire come la penso.Sia The VVitch sia The Lighthouse hanno al centro il tema della finitudine umana, del rapporto dell'individuo con il trascendente, con il divino, l'angoscia derivante dalla consapevolezza di essere mortali, il timore della morte e il desiderio di andare oltre, di superare i limiti della misera, meravigliosa, condizione umana.The VVitch declina questi temi a partire dal mito della strega, intorno al quale si innerva un incessante dialogo religioso, di matrice cattolica. I riferimenti abbondano. Non sono mai fini a sé stessi. I temi del peccato, della colpa, dell'ignoto che ci abita ancora più di quello che abitiamo. La mela che il ragazzo vomita durante la fase di possessione (scena sublime!), la sua espressione estatica, la stessa che si ritrova in Dafoe sul faro. Ecco, questi sono i due momenti principali della manifestazione divina - in The Lighthouse la metafora è decisamente più esplicita. Un dio che in quanto tale è irraggiungibile, abbagliante, immobile. Il finale di The VVitch è l'incontro col demonio, o comunque l'oscurità. In un primo momento mi era sembrato "fuori posto", ma ci ho pensato tutto il giorno e mi sono detto che invece Eggers lo ha studiato bene: la ragazza, uscita da quell'Eden sterile che era la fattoria di famiglia, entra nel bosco, nuda, fino a giungere a quel sabba. Si alza in volo. Perduta e smarrita come solo un umano può essere. Finalmente libera di essere sé stessa. Perché è nell'oscurità del bosco che si trova la via che conduce verso casa (Holzwege, i sentieri interrotti di Heidegger). E' nella selva oscura che Leggi tutto
Capolavoro o c...ta pazzesca? di  Bongo Bongo
Il titoletto della recensione è ovviamente scherzoso ma spero dia l'idea del dubbio che mi ha attanagliato per tutta la durata (notevole) del film : sono al cospetto di un capolavoro del cinema o sto guardando una pellicola che fa di tutto per piacere ai critici?Non ho alcun dubbio sul fatto che Robert Eggers, anche in considerazione della sua giovane età, diventerà uno dei registi più importanti dei prossimi decenni - e sono in trepidante attesa del suo “Nosferatu” . Il film è semplicemente maestoso sotto tutti i punti di vista e le prove di Willem Dafoe e Robert Pattinson è a dir poco sublime , soprattutto nei monologhi. Un consiglio: è un film da guardare in lingua originale con i sottotitoli, altrimenti si perde molto della caratterizzazione del personaggio di Dafoe, perfettamente credibile come marinaio di fine ‘800 senza diventare una macchietta (per quanto Eggers strizza un po’ l'occhio agli spettatori quando fa descrivere il suo personaggio da Pattinson come una sorta di cialtrone che si atteggia a Capitano Achab). L'attenzione di Eggers per i dettagli storici, linguaggio compreso, è maniacale. Il film, visivamente, richiama i capolavori del passato grazie all'uso del bianco e nero, dell'inusuale formato quadrato e di lenti che riproducessero l'effetto delle pellicole del passato. La lentezza del procedere mi ha fatto pensare a Tarkovskij. Perchè i miei dubbi, allora? Perchè non sono riuscito a togliermi di dosso l'impressione che da un certo punto in poi il film si sia trasformato in un'opera teatrale (ho scoperto dopo averlo visto che Eggers ha lavorato anche in teatro e mi pare evidente in questo film) . I monologhi drammatici della prima parte si trasformano in monologhi teatrali nel finale. Lo scenario del faro diventa metaforicamente solo un fondale dipinto per fare da sfondo alla recitazione degli attori, ma Leggi tutto
The Lighthouse di  Federico Tyst Querin Federico Tyst Querin
The Lighthouse è il perfetto esempio della poetica postmoderna che da Tarantino in avanti ha prodotto opere magnifiche (Moulin Rouge di Baz Luhrmann, The Strange Color of Your Body's Tears di Hélèn Cattet e Bruno Forzani,...) fondendo in sé quanto già visto e udito altrove e, nel far ciò, generando qualcosa di nuovo ed impensabile. Nei circa 100 minuti di film, Eggers raccoglie tutto ciò che ama e lo getta in faccia allo spettatore, da Bergman a Shining, da Hitchcock a Murnau, il tutto condito da un comparto sonoro che è il vero valore aggiunto del film. Senza nulla togliere agli eccezionali Pattison e Dafoe né all'elegantissimo Eggers stesso o allo strabiliante d.o.p. Jarin Blaschke, sono le musiche di Mark Korven a donare a The Lighthouse quell'aura di timore reverenziale che è proprio delle opere davvero straordinarie (nel senso dell'etimo latino, fuori dall'ordinario).È tutto già visto, in questo film, ma nulla è veramente visto. Tutto è nuovo. Sebbene ogni frame del film sussurri il nome di Bergman, del quale Eggers è il più degno erede nel panorama contemporaneo, partendo dall'estetica del Maestro svedese e modernizzandola attraverso movimenti di macchina che il regista de Il Settimo Sigillo avrebbe, forse, non solo rifiutato ma rigettato, The Lighthouse è The Lighthouse. Non è la copia di alcunché, è puro cinema d'autore, che fa confluire in sé, come i film di Tarantino, ciò che l'autore stesso ama e ammira. Leggi tutto

trama

La storia di due guardiani del faro su una remota e misteriosa isola del New England nel 1890.

trailer

supporto fisico

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