Decision to leave

Film - 2022
8,4
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Decision to leave è un film con Park Hae-Il, Tang Wei, Lee Jung-hyun, Park Yong-woo, Go Kyung-pyo Cast completo. Regia di Park Chan-wook. Titolo originale 헤어질 결심, durata 138 minuti. Generi Mistero, Thriller, Crime, Dramma, Romance.
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recensioni

Quando il mistero dell’amore è più indecifrabile della morte di  Riccardo Simoncini Riccardo Simoncini
Interrogarsi sul caso di una morte sospetta, un omicidio irrisolto senza ancora colpevole, o dove forse il colpevole c'è ma non lo si vuole trovare, pur essendo poliziotti, perché in quella ricerca senza cattura si è innescato nel frattempo un secondo mistero, quello dell’amore, e una seconda morte, quella della solitudine. Perché ora non esiste più solo un io, ma prima un tu e dopo un noi (“Noi chi?”). Così un interrogatorio diventa un primo appuntamento e la confessione di un crimine la più sincera dichiarazione d’amore (per questo fatale). Un incrocio tra omicidi e innamoramenti, assassini e amanti, colpevoli e innocenti allo stesso tempo per aver fatto finire una vita ma averne riaccesa una nuova. Perché amore e morte sono fatte della stessa natura distruttiva, inconciliabile e incomprensibile. Un mistero irrisolto su cui dannarsi ad occhi aperti che nell’insonnia nemmeno di notte riescono a chiudersi più. E così cercare disperatamente di trovare un senso, un ordine, un fil rouge, lì dove i pezzi (sempre manipolati e manipolatori) faticano invece ad incastrarsi, ad incontrarsi, a scegliere un prima e poi un dopo, tra i pensieri, i sentimenti e quindi i ricordi. Perché è facile (e consolatorio) vivere una storia con un finale già scritto, indagare su un omicidio di cui si conosce perfettamente il colpevole e il movente, iniziare una relazione per avere il potere di “decidere di lasciarsi”, come da titolo. Non potrà deludere, non si potrà fallire, perché si insegue qualcosa che ha già forma e nome (e su cui avere, sempre, il pieno controllo). Ma in fondo quando tutti i perché hanno già risposte, che senso ha vivere? Se la meta è già determinata, che senso ha il percorso per raggiungerla? È il Sehnsucht romantico, “la malattia del doloroso bramare”, l’anelito, il desiderio del desiderio. È il Leggi tutto
Decision to leave di  Beatrice Bianchini Beatrice Bianchini
L’atteggiamento spontaneo di un essere umano è: “non voglio saperlo”, una resistenza fondamentale all’accesso di conoscenza.(J. Lacan) Nella grande città portuale della Corea del Sud Busan, famosa per i templi, le spiagge e le montagne, lavora il detective Hae-Jun sposato con un’operaia di una centrale nucleare residente a Ipo che vede, per questo, solo una volta alla settimana.Insieme al suo collega il detective insonne, deve occuparsi di un nuovo caso: un ufficiale dell’immigrazione in pensione, Ki Do Soo, viene trovato morto ai piedi di una montagna che aveva l’abitudine di scalare.Interrogando la moglie di origine cinese, Seo-Rae, molto più giovane di lui, badante dalla professionalità irreprensibile, nascono dei sospetti che cominciano a tormentare il detective già alle prese con altri casi irrisolti.L’indagine procede in modo serrato e tra i due inizia una consuetudine anomala fatta di attrazione e diffidenza.Gli innumerevoli intrecci e risvolti della trama da seguire attentamente durante la proiezione dell’enigmatico lungometraggio svelano il talento della sceneggiatura e della regia di un plot evidentemente complesso e intricato, che non concede spazi a distrazioni o disattenzioni.Il tutto accompagnato da raffinatissime riprese dall’alto, e sofisticata introduzione di interferenze dei vari devices che diventano a tratti protagonisti del racconto.Tra questioni politiche, come l’indipendenza in Manciuria, pillole di Fentanyl, tradimenti, manipolazioni, lettere di suicidio, demenza senile, l’indagine viene sospesa e il caso entra a far parte del disturbante elenco dei casi irrisolti, nonostante il detective abbia individuato prove e nonostante l’attraente vedova cinese abbia scoperto una sua personale insospettabile fragilità.Qualcosa è andato in frantumi e il detective si sente “annientato”; confessione che Seo Rao non riesce ad elaborare.Dopo tredici mesi, un nuovo incontro farà scoprire definitivamente le carte dell’intricato noir, con un ulteriore omicidio e un inconfessabile, straordinario, sorprendente finale che solo un grande maestro del cinema come Park Chan wook avrebbe potuto Leggi tutto
Non perfetto o troppo perfetto? di  Diego Cineriflessi Diego Cineriflessi
Come sempre non si può che rimanere affascinanti dall'elegante messa in scena di Park Chan-Wook. Il suo è un cinema stilisticamente rigoroso, in cui la bellezza dell'immagine nasce dalla perfetta organizzazione degli spazi in un gioco che alterna geometrie e colori. Questo assolutismo lo applica anche ai sentimenti e gli amori nei suoi film sono sempre incontrollabili. Così Decision to leave è un tango di sentimenti che fanno fatica a capirsi e ad incontrarsi e probabilmente non lo potranno mai fare. Chi conosce Old boy, l'opera celebre che consacrò Chan-Wook come maestro del cinema mondiale, non può che riconoscerne i temi e lo stile. Non può che attendere di farsi stritolare dalle spire del suo racconto, di entrare nei suoi ingranaggi da cui non c'è via d'uscita. Certo Decision to leave non vive di colpi di scena, e a dire la verità risulta più cerebrale del precedente. Qualcosa questa volta sfugge nel procedere della trama, nel giungere al finale, nel dipanarsi degli eventi... Qualcosa fatica. Peccato. Premio della Regia all'ultimo Festival di Cannes, Decision to leave cita smaccatamente grandi classici come La finestra sul cortile, riflette sulla fallibilita della vista, ma anche sull'incomunicabilita delle parole, sul valore della lingua madre, ma sembra mancare di qualcosa che lo renda indimenticabile. Leggi tutto

trama

Un austero detective deve indagare su un possibile caso di omicidio in una zona rurale limitrofa. Non ci vorrà molto, però, prima che i suoi sospetti ricadano sulla moglie della vittima, per la quale il detective comincia anche a provare qualcosa.

trailer

supporto fisico

DVD e Blu-Ray

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