Beau ha paura

Film - 2023
7,6
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Beau ha paura è un film con Joaquin Phoenix, Nathan Lane, Stephen Henderson, Patti LuPone, Amy Ryan Cast completo. Regia di Ari Aster. Titolo originale Beau Is Afraid Generi Commedia, Dramma, Horror.
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recensioni

Recensione di  Il Buio In Sala - Giuseppe Armellini Il Buio In Sala - Giuseppe Armellini
Beau è un bambino che si è perso nella hall di un centro commerciale (o di un hotel, non ricordo).La madre lo cerca, disperata.Beau è al piano di sopra e nel vederla disperata si nasconde dietro una colonna.L'Accusa parla di figlio degenere che non solo prima fa lo scherzo di scomparire a sua madre, ma poi nel vederla cercarlo continua a stare lì, nascosto.Ma non è vero.La verità è che Beau ha paura.Ha paura di uscire da dietro quella colonna, la paura di tornare da quella madre così disperata, la paura che si arrabbi.In questo minimo ma gigantesco ricordo che viene "trasmesso" nel grande finale del film c'è, almeno per me, quasi tutto il significato dello stesso.Perchè "Beau ha paura" è il film che racconta di un bambino mai amato, di un bambino sempre odiato, di un bambino usato come parafulmine della propria incapacità d'esser madre e del proprio egoismo.Una madre che celebra sè stessa, che celebra il proprio amore per il figlio, che celebra la propria forza nell'aver superato tutte le difficoltà, che rinfaccia le cose che ha perso a causa sua, che esalta la propria capacità, nonostante tutto, di aver amato quel figlio come nessuna.E quel bambino (non) crescerà con quest'ombra gigantesca sopra di lui.Avrà paura di qualsiasi cosa perchè cresciuto come una colpa ("Tuo padre è morto quando ti ho concepito", cosa che ricorda molto anche Babadook), perchè succube di una madre totalizzante che fagocita tutto, la sua possibile felicità, il suo possibile futuro, l'amore, il sesso, tutto.Una madre a capo di un'azienda che produce medicinali e dispositivi per la sicurezza, che quindi vende salute e benessere al "mondo" e in tutte le pubblicità dei suoi prodotti mette il faccino del suo bimbo malato, del suo bimbo del quale lei si prende così cura (tanto che il Leggi tutto
Lo spettacolo della paura di  Riccardo Simoncini Riccardo Simoncini
Perché abbiamo paura? Da dove nasce il terrore? Con la sua opera terza Ari Aster indaga l’origine nevrotica più che l’effetto disturbante dell’emozione più tipica e fondante del cinema del genere, in un uomo che di fatto ha paura di tutto, in un universo che di fatto è ubiquitariamente terrorizzante, saturo di una follia incontrollata che violenta le strade e le persone, in un delirio cinematografico che è un’overdose allucinata eppure lucidissima, senza antidoto né risoluzione alcuna. Quella stessa paura che nella meravigliosa animazione di Monsters & co diventava parte integrante (ma non per forza edificante) della crescita dei bambini, in cui mostri professionisti raccoglievano l'energia delle loro urla fabbricando industrialmente paure, materia prima imprescindibile per mandare avanti un'intera città. Ma qui la paura non arriva da un altro mondo attraverso coloratissime porte colorate, la paura è già dentro la nostra casa, tra i nostri più intimi rapporti e contatti. Beau ha paura perché sua madre gliel’ha trasmessa, l’ha reso vittima della sua stessa carne prima che di un carnefice, colpevole della sua stessa vita prima ancora di nascere, un bambino burattino che rispetto a Pinocchio deve essere sempre controllato con i fili, le briglie, forse le catene. Un po’ il destino che attendeva la piccola Annette nel capolavoro omonimo di Leos Carax: una figlia venduta allo sguardo, per l’Ego di chi l’ha messa al mondo, per uno spettacolo di marionette che diventa trasfigurazione divina (quel devastante “You have nothing to love”).Le paranoie circondano infatti l’esistenza di Beau: attraversare la strada, dormire di notte, fare sesso, persino una pastiglia senza acqua diventa trauma angosciante, rivolta del mondo contro il suo Ego frammentato, lacerato, forse mai nato (perché all’ombra di uno più grande e ingombrante). Ogni cosa impatta catastroficamente sulla sua quotidianità, asfissia edipica lacerante e irrisolta. Un tormentato spettacolo di Leggi tutto
Un affresco sull'amore interessato di  Rael70 Rael70
DirectionScreenplayScenographyMake-upActing
Ari Aster è uno dei registi contemporanei più conosciuti in ambito horror dato che nel giro di due soli anni sforna due ottimi titoli come “Hereditary” del 2018 e “Midsommar” del 2019, quest'ultimo, a mio parere, fin troppo sopravalutato e fin troppo ambizioso, seppur sempre di alto livello qualitativo. Dopo una lunga pausa, nel 2023 il newyorkese Aster ritorna sul grande schermo con una opera decisamente ancor più ambiziosa di “Midsommar”, un film lungo 3 ore che ha il suo fulcro narrativo in un unico personaggio, Beau appunto, interpretato in maniera decisamente convincente dal premio Oscar Joaquin Phoenix. Questo è uno di quei film in cui la trama ha una importanza secondaria (inutile dire che in più di una occasione mi è tornato in mente “Synecdoche, New York” per la somiglianza su determinate strutture narrative e visive) mentre è decisamente più importante l'analisi del messaggio che il regista vuole trasmettere agli spettatori. La storia in sé è la cosa più semplice che si possa concepire: Beau Wessermann è un uomo di circa quarant'anni che vive in un quartiere decisamente malfamato di una non meglio identificata città americana. Nel suo quartiere c'è di tutto e di più: droga, prostituzione, violenze, furti, omicidi, degrado, immondizie e quant'altro… Lui è decisamente spaventato da questo ambiente in cui si trova, letteralmente, come un pesce fuor d'acqua e fa di tutto per cercare di non aver contatto con nessuno (sostanzialmente rischia la vita ogni giorno). Beau non ha un equilibrio psicologico stabile e pertanto si reca, costantemente, dallo psicologo che lo conosce già da tanto tempo: una delle principali motivazioni della terapia farmacologica che gli viene somministrata risiede nel conflittuale rapporto con la madre di nome Mona, un conflitto che sta cercando di risolvere, finora, senza esito positivo. Un giorno Beau riceve una telefonata proprio Leggi tutto

trama

Beau è un uomo paranoico che non ha mai conosciuto il padre e ha un rapporto tormentato con la madre. Quando scopre che la madre è morta, Beau intraprende un viaggio verso casa che ben presto si strasforma in un’odissea surreale.

trailer

supporto fisico

DVD e Blu-Ray

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