Favolacce

Film - 2020
7,8
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Favolacce è un film con Elio Germano, Barbara Chichiarelli, Lino Musella, Gabriel Montesi, Max Malatesta Cast completo. Regia di Damiano D'Innocenzo, Fabio D'Innocenzo. Titolo originale Favolacce, durata 98 minuti. Genere Dramma.

recensioni

Favolacce di  Roberto Flauto Roberto Flauto
Nutrivo grandi speranze e avevo tanto timore. Per lo stesso motivo: La terra dell'abbastanza è bellissimo. Quindi mi sono avvicinato a questa opera seconda con la consapevolezza di trovarmi di fronte a un prodotto di due registi di assoluto talento, e allo stesso tempo con la consapevolezza del fatto che, parafrasando Caparezza, il secondo film è sempre il più difficile nella carriera di un regista. Un esempio lampante è Von Donnersmark: ha realizzato quella meraviglia assoluta, opera prima, che è Le vite degli altri poi The Tourist. Insomma, l'opera seconda, soprattutto se la prima è stata ottima, rappresenta una sfida immane. Vabbè, sto preambolo è durato pure troppo, volevo solo dire qual era il mio stato d'animo nell'approccio a questo film.Dunque, Favolacce è magnifico. L'opera seconda ha "superato" la prima. E ne sono davvero contento. Già il titolo mi piaceva tanto, il ché può sembrare una cazzata o una fissa tutta mia, ma ho sempre ritenuto fondamentale il titolo, il nome, che designa il prodotto. E' meno facile di quello che può sembrare. "Favolacce" è un titolo perfetto. Come perfetto è il film nel suo complesso.Amo questo genere di narrazione, e amo questi temi: l'assenza, lo smalto sul nulla, la sottrazione, lo sfaldarsi della vita, la dispersione. Ci sono istanti e istantanee che spiazzano e stordiscono. Tutte impeccabili, significative, cariche di senso, studiate nel dettaglio. Come la telecamera che indugia qualche secondo sul piede della neomamma distesa sulla sdraio (quasi un correlativo oggettivo di quello "smalto sul nulla" di cui dicevo prima, alla Gottfried Benn); o quel taglio nella piscina, quell'acqua che scorre via indifferente e travolge tutto (come la vita di questi adulti: senza possibilità di riemergere); e tante altre.La disperazione - intesa come assenza di speranza, come estinzione della fiducia - ancora una volta, e per certi versi Leggi tutto
Recensione di  Emiliano Baglio Emiliano Baglio
In una torrida estate, nella periferia romana, si intrecciano le vicende di alcuni nuclei familiari. Tutto il senso della seconda opera dei Fratelli D’Innocenzo sta nel titolo, sin dall’espediente narrativo: il ritrovamento nella spazzatura, da parte della voce narrante (Max Tortora), del diario di una bambina.Dunque l’ottica attraverso la quale verranno narrate le varie vicende, è quello infantile.Da qui il tono fiabesco ed onirico della pellicola.Si tratta, in fondo, di una fiaba ma, come suggerisce appunto il titolo, priva del “e vissero felici e contenti” tipico di questo tipo di narrazione.L’intento dei due registi è dunque chiaro sin dal nome scelto per il loro lungometraggio e consiste nel tentativo di immergerci nel racconto di alcune famiglie come tante, divorate dal male di vivere; il tutto però filtrato attraverso un occhio infantile che, alla fine, è l’unico vero motivo di interesse di questa pellicola.Se non ci fossero i figli di queste famiglie disfunzionali, con le loro piccole avventure, i loro primi amori e turbamenti sessuali, ed anche la loro solitudine, Favolacce sarebbe ancora peggio di quel che già non è così.Per quanto possa sembrare assurdo, visto che la pellicola ha vinto l’Orso d’argento per la migliore sceneggiatura, quello che sembra mancare è una scrittura vera e propria.I Fratelli D’Innocenzo, in realtà, più che narrare delle storie, cercano di restituire al pubblico il senso di un disagio esistenziale i cui veri motivi sono lasciati all’intuizione dello spettatore.Dunque, più che ciò che accade, quello che importa e che dovrebbe definire i personaggi, sono le loro azioni, la loro interazione con l’ambiente, le lunghe inquadrature fisse sui loro volti, isolati nello spazio, ad esplorare i demoni interiori che li tormentano.Per un po’ il gioco regge pure ed i due registi si dimostrano abili nel far emergere i caratteri da alcuni piccoli particolari, come quel Leggi tutto

trama

C'era una volta una favola nera, ambientata nella periferia sud di Roma, tra la malinconica litoranea brutalmente costruita ed una campagna che è stata palude. Una piccola comunità di famiglie, i loro figli adolescenti, la scuola. Un mondo apparentemente normale dove silente cova il sadismo sottile dei padri, impercettibile ma inesorabile, la passività delle madri, l'indifferenza colpevole degli adulti. Ma soprattutto è la disperazione dei figli, diligenti e crudeli, incapaci di farsi ascoltare, che esplode in una rabbia sopita e scorre veloce verso la sconfitta di tutti.

trailer

supporto fisico

DVD e Blu-Ray

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