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Balkan Castevet
La metafora è quella che hai scritto, le malattie sessuali, ma It Follows che è un filmone e uno dei caposaldi di questa nuova ondata horror. L'atmosfera è onnipresente e ben resa, il punto macchina, i movimenti della camera da presa, c'è sempre una costante sensazione per i personaggio di essere osservati, proprio una maledizione che li segue. Il tutto messo in scena senza jump scare. La messa in scena, la fotografia richiama Halloween di Carpenter senza però farne una copia ma anzi declinando il film in modo personale dove Mitchell punta molto sul non mostrare, sull'intensità, selle sensazioni riuscendo a creare atmosfera. Posso concordare che la sequenza della piscina non è riuscita così bene a livello visivo ma ciò non impatta minimamente su ciò che il film riesce a suscitare e il come lo fa. Quando la tensione la si crea tramite il cinema e senza trucchetti o espedienti faciloni, i jump scare, è da lodare. La sequenza iniziale è già iconica nell'immaginario horror, riuscita benissimo.
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