David Robert Mitchell, regista e sceneggiatore americano, nel 2014, con il suo secondo lungometraggio “It Follows”, ottiene grande successo di pubblico e critica in tutto il mondo.Personalmente ho sempre trovato esagerato il clamore e l'entusiasmo per quella pellicola, ritenendola una discreta prova e nulla di più (in quell'anno film come “Babadook” o “Honeymoon”, vado a memoria, si rivelano indiscutibilmente superiori). Nel 2018 Mitchell ritorna con “Under the Silver Lake” e qui le cose si capovolgono completamente: anche a causa di una cattiva distribuzione nelle sale, il film incassa pochissimo e passa praticamente inosservato anche alla critica……e invece, personalmente, ritengo questa seconda prova assolutamente superiore, sotto tutti gli aspetti, rispetto al precedente film. Certamente stiamo parlando di un'opera non adatta a tutti, sia per le tematiche che per la struttura narrativa.Mitchell effettua una transizione decisa tra “It Follows” e “Under The Lake” anticipando, per certi versi, ciò che farà Aster anni dopo tra “Midsommar” e “Beau ha paura”: passare dall'Horror a lavori a più ampio respiro che mescolano più generi tra loro. Il cast è sicuramente di prim'ordine: da Andrew “Spider Man” Garfield (che interpreta Sam, protagonista assoluto del film) a Riley Keough (che interpreta la misteriosa Sarah), da Callie Hernandez a Topher Grace fino a Jimmi Simpson, tutti contribuiscono a mantenere alto il livello interpretativo. La regia di Mitchell è un lungo e costante tributo ai cliché del cinema Hitchcockiano, dalla narrazione alla colonna sonora alle inquadrature, tutto sembra omaggiare il grande Maestro del Thriller e il regista non fa nulla per nasconderlo…La trama è decisamente affascinante e criptica allo stesso tempo.Ci troviamo nella zona di Silver Lake, il quartiere di Los Angeles dove è nata la Hollywood del Cinema e qui vive Sam, un trentenne senza lavoro e senza motivazioni, appassionato di codici da decifrare, misteri e complottismi vari.E'Leggi tutto