Nessuno meglio di Murger nelle sue Scènes de la Vie de Bohème ha descritto gli artisti mezzi affamati e in difficoltà: artisti pronti a bruciare un manoscritto per cercare di scaldarsi eppure, in un’epoca di trionfante materialismo borghese, sognano un’altra esistenza. Riprendendo queste scene di vita bohémien, Puccini ci offre una struggente storia d'amore e alcune delle musiche più belle della storia dell'opera nella storia del poeta Rodolfo e della fragile Mimì. La messa in scena di questa nuova produzione è stata affidata a Claus Guth che ambienta il dramma in un futuro privo di speranza in cui l'amore e l'arte diventano gli unici mezzi di trascendenza.