Condannata al rogo nel 1656, la strega romana Finnicella torna a vivere, per sortilegio, ai giorni nostri. Conosce un agente di borsa e si diverte a mandargli a monte l'imminente matrimonio. È una commedia che fa pensare a una maionese non riuscita, a un risotto scotto, a una tisana senza zucchero. Poche gag, ritmo lasco, dialoghi sciapi. C'è soltanto una patina di garbo e una L. Tanzi leggera e spiritosa.