È inutile girarci intorno Kinds of kindness è il film piu personale di Lanthimos da quando è iniziata la sua carriera statunitense. Tematiche, stile e direzione attoriale sono il marchio di fabbrica di questo che è a tutti gli effetti, nel bene e nel male, uno degli autori più riconoscibili dell'attuale panorama cinematografico internazionale. Questa opera esce a ridosso del successo internazionale, e soprattutto europeo, di Povere creature! e all'inizio era parsa come un piccolo divertissment a episodi girato tra amici durante la post produzione del precedente: in realtà niente di più sbagliato. Perché Kinds of kindness è una pellicola strutturata, completa e organica che non cerca nessuna scorciatoia, ma con stile duro e sarcastico va incontro a metafore crude che parlano di amore, dipendenza, dolore, incomunicabilità e società. I tre episodi stanno in piedi da soli, ma sin dal loro titolo è chiaro che dipendono uno dall'altro e la scelta di utilizzare sempre gli stessi attori ne è una conferma. Quello di Lanthimos è un gioco intellettuale e provocatorio che non può piacere a tutti e a qualcuno non basta. Personalmente sono tra le persone che sono rimaste impigliate nel suo gioco di rimandi. Tra il sogno, l'incubo e la realtà esiste uno spazio filosofico in cui si muove l'etica dell'uomo ed è proprio in questo spazio delicato che lavora il regista greco. È tutto incredibile eppure così cupamente vero da entrare nel cervello dello spettatore e porgli domande etiche, mai retoriche. Ad Emma Stone e Willem Dafoe si aggiunge un attore in ascesa come Jesse Plemons premiato a Cannes come miglior attore. E il cast certamente funziona. Così come il film che non ha raccolto grandi ovazioni a Cannes eppure credo sia un film da vedere (per qualcuno a tratti con la mano sugli occhi).Leggi tutto