È inutile girarci intorno Kinds of kindness è il film piu personale di Lanthimos da quando è iniziata la sua carriera statunitense. Tematiche, stile e direzione attoriale sono il marchio di fabbrica di questo che è a tutti gli effetti, nel bene e nel male, uno degli autori più riconoscibili dell'attuale panorama cinematografico internazionale. Questa opera esce a ridosso del successo internazionale, e soprattutto europeo, di Povere creature! e all'inizio era parsa come un piccolo divertissment a episodi girato tra amici durante la post produzione del precedente: in realtà niente di più sbagliato. Perché Kinds of kindness è una pellicola strutturata, completa e organica che non cerca nessuna scorciatoia, ma con stile duro e sarcastico va incontro a metafore crude che parlano di amore, dipendenza, dolore, incomunicabilità e società. I tre episodi stanno in piedi da soli, ma sin dal loro titolo è chiaro che dipendono uno dall'altro e la scelta di utilizzare sempre gli stessi attori ne è una conferma. Quello di Lanthimos è un gioco intellettuale e provocatorio che non può piacere a tutti e a qualcuno non basta. Personalmente sono tra le persone che sono rimaste impigliate nel suo gioco di rimandi. Tra il sogno, l'incubo e la realtà esiste uno spazio filosofico in cui si muove l'etica dell'uomo ed è proprio in questo spazio delicato che lavora il regista greco. È tutto incredibile eppure così cupamente vero da entrare nel cervello dello spettatore e porgli domande etiche, mai retoriche. Ad Emma Stone e Willem Dafoe si aggiunge un attore in ascesa come Jesse Plemons premiato a Cannes come miglior attore. E il cast certamente funziona. Così come il film che non ha raccolto grandi ovazioni a Cannes eppure credo sia un film da vedere (per qualcuno a tratti con la mano sugli occhi).Leggi tutto
In questo film , uscito a poca distanza da “Povere creature”, Lanthimos unisce tre episodi, legati tra loro dal tema di una umanità allo sbando e alla ricerca di senso. La crudezza delle scene insieme alla lunghezza complessiva del film (due ore e ¾) non favoriscono una visione tranquilla e rilassata. Il primo episodio è forse il più semplice, il protagonista R.M.F. prova a disubbidire al suo capo che gli ha ordinato un omicidio, crede di riacquistare la libertà ma dovrà ricredersi e tornare all'ubbidienza. Il secondo episodio tratta di una moglie che, quando ricompare, non è vista dal marito come autentica, dovrà accettare un grande sacrificio per poter essere nuovamente accettata. Nel terzo episodio vediamo due rappresentanti di una setta alla ricerca di una donna che abbia la capacità di resuscitare i morti, grazie ad alcune qualità che vanno opportunamente saggiate; anche in questo caso però si vedrà il limite dell'umanità quando vuol fare come Dio. Per la verità i tre episodi possono essere letti anche in altri modi, qui ho cercato in poche parole di rendere l'idea di ciò che accade, ma Lanthimos resta molto asciutto e parco di spiegazioni. Il film resta quindi di non facile lettura e destinato agli ammiratori del regista.Leggi tutto
I have enjoyed watching this film. Though, in the final segment, I couldn’t help but notice when Emily takes Ruth’s pulse using her thumb along the pulse line—there’s a bit of a slip here. Since the thumb has its own pulse, Emily would only end up feeling her own heartbeat, not Ruth’s. This little mistake actually makes a lot of sense given Emily’s lack of medical background and the non-medical setting. It’s a realistic touch that really shows her inexperience and adds to the authenticity of the scene.Leggi tutto