Si tratta di una lunga video-confessione in cui l'autore esterna i suoi tormenti interiori conseguenti un incidente avvenuto sul set del film Dream in cui una sua attrice ha rischiato di morire in una scena di impiccagione. A seguito di questo incidente il regista si è ritirato in montagna in solitudine senza più contatti con l'industria del cinema, per tre anni. Vive in una casa senza servizi igienici, nel disordine, all'interno di una tenda poichè nelle stanze fa troppo freddo. E' afflitto a causa di fantasmi del passato così decide di riprendersi con la telecamera e di farne un film per cercare di superare l'evento che l'ha traumatizzato. Nel finale vengono inseriti alcuni spezzoni di eventi palesemente non avvenuti, il che fa ascrivere la pellicola al falso documentario
Interpreti e personaggi:
Kim Ki-duk: sé stesso
Dopo aver assistito alla proiezione del festival di Cannes, Leslie Felperin di Variety ha scritto: "Un'ulteriore prova, come se fosse necessario, che il digitale da un lato consente di fare del cinema a basso budget dall'altro rappresenti una sorta di facilitatore dell'autoindulgenza". Per Felperin Arirang puù essere considerato "Un'esperienza che può essere paragonata solo al rimanere bloccato accanto a un ubriaco in un bar che continua a ricordarti che una volta era famoso, tutti i suoi amici sono bastardi e solo ora capisce il significato della vita". In Screen Daily, Dan Fainaru lo ha definito "il 'film d'autore' definitivo" e ha scritto: “Rendergli giustizia in una breve recensione è quasi impossibile, non perché Kim Ki-duk stia fornendo intuizioni rivoluzionarie nel suo modo di lavorare, ma perché solleva numerose questioni che troppo spesso vengono ignorate come irrilevanti o pedanti da professionisti che invece dovrebbero conoscere meglio. Un pezzo di sperimentalismo in contrasto con le convenzioni.”
Il film è risultato vincitore del premio per il miglior film della sezione Un Certain Regard al 64º Festival di Cannes, ex aequo con Halt auf freier Strecke di Andreas Dresen.
Alla fine del film è presente una scena tratta da Primavera, Estate, Autunno, Inverno… e ancora primavera (quella in cui il maestro si arrampica sulla sommità della montagna circostante più elevata portando una statua, che dispone lì, rivolta verso il lago). Il regista guarda le scene del suo film e piange mentre risuonano le note di Yeongseong Arirang, canzone tradizionale coreana di cui esistono centinaia di versioni diverse.