Una storia sentimentale o un collasso psicologico?

Johan Renck è un regista/produttore svedese la cui carriera è nata e si è evoluta in ambito videoclip musicali.

Nel 2019 ottiene un discreto successo dirigendo 5 episodi della serie “Chernobyl” ma, per il resto, non ci sono lavori degni di nota e questo “Spaceman” rappresenta, di fatto, il suo primo lungometraggio.

 

Adam Sandler, famosissimo attore americano di commedie e film comici, qui recita il ruolo di protagonista assoluto, l'astronauta ceco Jakub Prochazka che viene mandato in missione, oltre Giove, per indagare su una misteriosa nebulosa violacea, chiamata Chopra, che da anni è visibile dalla Terra e di cui non si conosce la composizione e gli effetti che potrebbe provocare sul nostro pianeta.

 

Un solo astronauta su una navicella lontana, un solo paese (la Repubblica Ceca) che crede nella fattibilità della missione (in realtà scopriremo che i paesi sono due perché anche la Corea del Sud ha inviato una sua navicella, qualche mese dopo la partenza di quella di Jakub) che appare molto più complessa e significativa di quello che può apparire…

 

In realtà nel film c'è un coprotagonista di nome Hanus che ha le fattezze di un aracnide, un ragno decisamente molto grande (più o meno la metà di un essere umano), una creatura che, inizialmente, riesce a mettersi in contatto telepaticamente con Jakub (parlando la stessa lingua) e che poi l'astronauta si ritroverà all'interno della stessa navicella dove si ritroveranno a colloquiare verbalmente.

 

Hanus ha un comportamento decisamente amichevole sebbene la sua figura sia alquanto mostruosa e possa incutere paura all'umano, sebbene la sua presenza sembra essere fisicamente reale, fino alla fine rimarrà il dubbio se esso non sia una creazione dello stato mentale alterato di Jakob, da mesi in solitudine dentro la navicella.

 

Chopra sembra essere, per certi versi, una sorta di macguffin, un pretesto per dare importanza al vero fulcro narrativo del film: il rapporto sentimentale tra Jakub e la moglie Lenka (interpretata da Carey Mulligan che abbiamo già visto in “Nemico pubblico”, “Wall Street” e "Drive").

 

Un astronauta che ha sacrificato il rapporto coniugale per dedicarsi, anima e corpo, alla missione e una moglie (incinta) che, rimasta sola e delusa dalla decisione del marito, non vuole più saperne di lui e della missione.

 

Jakub però è psicologicamente molto provato da mesi di solitudine e vorrebbe parlare con la consorte ma lei si rifiuta e questo può far collassare l'intera missione.

 

Hanus è una sorta di "coscienza" di Jakub e anche lui, a quanto dice, è stato mandato dal suo popolo a studiare i terrestri ma si è imbattuto nell'astronave di Jakub e ha deciso di sceglierlo come elemento da studiare.

 

Hanus sa che Chopra è una sorta di "porta", non verso l'Infinito ma verso l'Inizio: sembra infatti che le microscopiche particelle che compongono la nebulosa siano composte da fotoni risalenti al Big Bang, all'inizio di tutto, all'inizio dello Spazio e del Tempo…

 

Il film è decisamente statico e lento, quasi prettamente verbale dove Jakub, sempre attraverso l'aiuto di Hanus, inizierà a ripercorrere e a rivedere le principali fasi della storia con Lenka dove quest'ultima, nel frattempo, sulla Terra cerca di dimenticare il passato e dedicarsi unicamente alla nascita, ormai distante poche settimane, della figlia.

 

Sebbene la parte finale è alquanto affascinante e misteriosa ("2001" fa sempre scuola…)  occorre dire che il film non riesce, più di tanto, a catturare l'attenzione dello spettatore perché, principalmente, ci si rende conto che la storia è quasi un dramma sentimentale piuttosto che un film di Fantascienza e alcuni potrebbero rimanere delusi.

Non metto foto dato che il film è attualmente in programmazione.

di Rael70