Un difficoltoso equilibrio tra due componenti

Dopo il grande successo di “Contratiempo” (32 milioni di $ d'incasso), Oriol Paulo si rimette subito al lavoro alla prossima pellicola di cui sarà, per l'ennesima volta, anche sceneggiatore.

 

Squadra che vince non si tocca ed ecco che alla fotografia c'è sempre Xavi Gimenez e la OST è sempre ad opera di Fernando Velazquez ma stavolta il cast è decisamente nuovo.

 

Questa volta Paulo si cimenta anche con la Fantascienza e questa coppia Thriller/Fantascienza funziona a corrente alternata: nel momento in cui la storia insiste maggiormente sulla componente thriller, quella fantascientifica assume un ruolo del tutto secondario e viceversa  e questa alternanza, alla lunga, nuoce alla pellicola.

 

Si tratta di un film tutto sommato riuscito ma ben lontano dai livelli di “Los ojos de Julia”, “El Cuerpo” e “Contratiempo” e non è certo colpa degli attori o di altri compartimenti tecnici.

 

Paulo dimostra di avere avuto tentennamenti nell'equilibrare le due componenti narrative e questa titubanza fa si che il film sembra essere ne carne ne pesce: non è un vero film di Fantascienza, non è un vero Thriller.

 

Siamo nel novembre del 1989, in Spagna, e in quel periodo avviene il crollo del Muro di Berlino come mostrato dai telegiornali.

In una abitazione come tante altre, un ragazzino di nome Nico sta registrando le sue esercitazioni con la chitarra elettrica in una videocassetta mentre, all'esterno, sta arrivando una tempesta elettrica con una altissima frequenza di fulmini.

 

Sentendo arrivare dei rumori dalla casa dei vicini che sembrano stare litigando animatamente, s'incuriosisce e decide di andare a vedere cosa stia succedendo e quello che scopre non è certo piacevole…

Vedendo arrivare il marito con in mano un coltello insanguinato Nico viene preso dal panico e fugge via ma nell'attraversare la strada avviene l'irreparabile: Nico viene travolto da un mezzo e muore sul colpo mentre il marito viene arrestato in flagranza di reato.

Siamo nel 2014 e iniziamo a conoscere la vita di Vera, di suo marito Roy e della loro figlia Gloria.

La famiglia si è appena trasferita nella stessa casa in cui abitava Nico ma la coppia ignora completamente la storia avvenuta ormai venticinque anni prima.

 

Vera, in particolare, è una infermiera che poteva diventare un brillantissimo neurochirurgo, in quanto straordinariamente dotata per questa branca della Medicina,  ma che si rifiutò di fare carriera per dedicarsi completamente a Gloria.

Non ci vuole molto affinché la coppia scopra il vecchio televisore e la vecchia videocamera con le registrazioni di Nico e questa scoperta incuriosisce marito e moglie che vogliono saperne di più sulla storia di questo bambino e su come possa aver dimenticato le sue registrazioni.

Dopo aver reperito informazioni sulla Rete dove i due apprendono della morte di Nico, una notte Vera viene svegliata dal televisore acceso (nel mentre fuori c'è una tempesta con svariati fulmini) e, contemporaneamente, nel 1989, Nico vede Vera avvicinarsi al televisore…

Entrambi sono sconvolti di ciò che sta avvenendo anche perché i due riescono anche a comunicare…

Vera si rende conto che proprio in quella giornata sono passati venticinque anni dalla morte di Nico e vedendo il ragazzino che si allontana per osservare fuori dalla finestra capisce immediatamente che, tra pochi minuti, Nico morirà se lei non riuscirà a convincerlo a non andare…

L'infermiera fa di tutto per rivelargli la verità e lo supplica di non andare fuori in strada ma l'esortazione non viene ascoltata.

 

All'improvviso il segnale sparisce e il televisore non capta più alcuna immagine.

 

Contemporaneamente, nel 1989, la mamma di Nico ritorna a casa e trova il figlio che disegna la figura di una donna (Vera): Nico non è morto, la linea temporale è stata cambiata.

 

Nel 2014, la mattina seguente, Vera si sveglia e va in ospedale come sempre ma stavolta lei viene riconosciuta come la Dott.ssa Roy, primario di neurochirurgia dell'ospedale e questa mattina ha un intervento urgente da eseguire: la linea temporale è cambiata anche qui.

 Il film, come detto, alterna le due linee narrative: da una parte la presa di coscienza di Vera della sua nuova vita (dove ovviamente Gloria non esiste) e della ricerca spasmodica di rimettersi in contatto con Nico identificato come colui che potrebbe rimettere le cose al proprio posto, dall'altro ciò che accade nel 1989 alternativo dove Nico scoprirà altre cose sul vicino…

 

Un film interessante ma che è oggettivamente inferiore ai capolavori del regista catalano.

 

Si rifarà con l'ottimo “Quando Dio imparò a scrivere”.

 

di Rael70