A volte la cecità ci vede meglio della vista

Sei anno dopo l'ottimo debutto de “El habitante incierto”, Morales ritorna con un nuovo thriller di alta qualità con protagonista la splendida Belen Rueda.

Si tratta di un thriller classico, meno complesso del film precedente, ma con una tensione sempre costante.

 

Il film inizia con un prologo in stile argentiano: una donna cieca , da sola nel suo appartamento, di sera decide di volersi impiccare ma, all'ultimo momento, desiste; la donna però ha, contemporaneamente, percepito una presenza nella stanza ed è terrorizzata, supplica la persona di andarsene ma quest'ultima (realmente presente) fa volare lo sgabello che sosteneva la donna e quest'ultima muore; in un altro posto un'altra donna, Julia la protagonista, ha un sussulto e crolla (ha percepito la morte della sorella gemella di nome Sara).

 

Lo spettatore viene a conoscenza che Sara aveva una malattia degenerativa che, di anno in anno, ha portato la donna alla cecità; guarda caso anche Julia soffre della stessa malattia ma in lei il decorso, finora, è stato più lento.

 

Da questo momento Julia inizia ad indagare sulla vita della sorella gemella andando sempre più in fondo all'intreccio; purtroppo più passa il tempo e più Julia si avvicina alla cecità…

 

Ottima seconda prova di Morales che, purtroppo, da lì a poco lascerà l'ambiente cinematografico per dedicarsi a quello televisivo e sempre meravigliosa la Rueda in splendida forma.

 

Da vedere.

 

 

di Rael70