Recensione di   Rael70 Rael70

After

(Film, 2012)

The Fog, The Myst o qualcos'altro?

Ryan Whitaker, regista e sceneggiatore americano, dopo una serie di corti, esordisce nel 2012 con questo “After” che lo si può definire un buon debutto che non fa gridare al miracolo ma che neanche è da disprezzare in toto.

 

Whitaker è anche autore della sceneggiatura e la storia di rivelerà alquanto interessante e non così scontata come può apparire in prima battuta.

 

Gli interpreti principali sono Steven Strait (si farà conoscere con la serie “The Expanse”) nel ruolo di Freddy e Karolina Wydra (diventerà famosa l'anno successivo per “Europa Report”) nel ruolo di Ana, due coetanei che vivranno una storia assolutamente incredibile, sulla falsariga ddegli episodi di “Ai confini della Realtà”.

La storia inizia su uno di quei pullman che effettuano i viaggi di notte dove Ana e Freddy sono dei passeggeri che stanno tornando a casa.

Non ci vuole molto affinché Freddy si faccia coraggio cercando di approcciare meno goffamente possibile Ana e tra una parola e l'altra i due ragazzi scoprono che abitano nella stessa cittadina (Pearl) e che addirittura abitano nella stessa strada, a poche centinaia di metri di distanza, eppure, nonostante ciò, non ricordano di essersi mai conosciuti fino a quel momento.

Quando sembra che tra i due possa iniziare una sorta di conoscenza reciproca il pullman ha un incidente…

Lo spettatore ignora cosa sia accaduto ma il film riprende con Ana che la mattina si sveglia in ritardo per prendere servizio  (è una infermiera) ma arrivata in corsia si rende conto che l'ospedale è deserto…

Presa dal panico Ana scende in strada e prende la macchina girando per tutta Pearl ma la cittadina è completamente deserta, non c'è un'anima viva!

Ana quindi ritorna a casa e di sera, facendosi coraggio, esce mettendosi alla ricerca dell'abitazione di Freddy che, a quanto raccontava, dovrebbe essere distante pochissimi minuti di strada a piedi.

…e in effetti Ana riesce a trovare la casa del ragazzo e anche Freddy che non riesce a capacitarsi di cosa stia accadendo e pertanto, dopo una breve discussione, i due decidono di andare alla stazione di Polizia.

Anche qui non c'è nessuno, nessun poliziotto, nessun segnale radio, niente di niente.

Di primo mattino la coppia decide di uscire da Pearl e cercare aiuto nei paesi limitrofi ma, appena usciti dalla periferia, s'imbattono un una densa nebbia nera che li obbliga a fermarsi…

Ana fa marcia indietro e si dirige dall'altra parte del paese ma anche qui la nebbia è presente: Pearl è circondata. 

Freddy cerca quindi di capire cosa possa essere questa nube ma pur avvicinandosi molto evita di entrare dentro perché non può sapere se questo gas nero è tossico o meno.

Il ragazzo capisce che la nebbia sta avanzando inesorabilmente e riesce a calcolare che Pearl verrà inghiottita in meno di tre giorni: meno di 72 ore per cercare di scoprire il mistero oppure trovare una via di fuga alternativa.

Il mistero continuerà fino a quando il contesto thriller del film si tramuterà in horror e se qualcuno intuirà, da subito, quale sia il nocciolo della questione potrebbe rimanere un po' disorientato: non è una realtà alternativa, non è un mondo parallelo e i due ragazzi non sono morti.

 

Film per nulla pretenzioso ma girato con umiltà e con una storia che riesce a catalizzare l'attenzione dello spettatore.

 

Attenzione: alla fine dei titoli di coda c'è l'ultima scena che vi obbligherà a ricontestualizzare il tutto…

 

Per una serata gradevole e senza impegno.

di Rael70