Mi ha incuriosito molto l'incipit del film, con gli inseguimenti notturni in una Roma deserta da parte del commissario Lavazzi (Giuseppe Zeno) . L'azione si snoda successivamente nel Mississippi con il commissario Boyd (Cole Hauser), ma è un personaggio che risulta essere poco incisivo sulla scena. Più affascinante è sicuramente la figura del dottor Mackles (Morgan Freeman), antropologo che contribuirà alla risoluzione del caso attraverso la sua conoscenza rispetto alle popolazioni tribali e ai riti sciamanici. Ho apprezzato molto il suo discorso iniziale rivolto al suo giovane studente universitario, con l'obiettivo di farlo riflettere sul senso di estraneità determinato dall'altro diverso da noi. Macabri i rituali compiuti dal serial killer. Una maggiore introspezione psicologica e una focalizzazione sui ruoli interpretati da Zeno e Freeman sarebbe risultata, a mio parere, più vantaggiosa per rendere questo thriller davvero mozzafiato!