Un esordio promettente

L'Australia è una terra sorprendente, non di rado, ci ammalia con piccole perle horror ricche di spunti interessanti.
Tra le varie proposte, ho adorato Wolf Creek 1 e 2, e il più recente Sissy.
 

"Talk to me", è la prima opera alla regia e sceneggiatura degli youtuber Danny e Michael Philippou, e sorprende al punto giusto.
A primo acchito la pellicola può depistare lo spettatore, incanalandolo verso cliché già visti, forse perfino abusati.
 

Un gruppo di adolescenti, una seduta spiritica, la ricerca del divertimento sfrenato, e una protagonista un po' sfigata, che si presta a un'avventura proibita,
pur di farsi accettare. Fin qui, tutto regolare. Ma, ben presto la storia vira su un'elevata tensione, promettendo discreti colpi di scena, e brividi a
profusione.
 

90 secondi, la regola che non puoi infrangere, se non vuoi stravolgere la tua esistenza, irrimediabilmente.
Una mano, un feticcio da stringere, da utilizzare per esplorare dimensioni parallele, emozioni che nemmeno la più feroce delle droghe potrebbe far
sperimentare. Oscurità, percezione di abbandono, navigare in alto mare, e infine, lasciarsi profanare, da spiriti sconosciuti in cerca di quella vita perduta
magari troppo presto, per colpa di un destino così infame e disonesto.
 

Un contatto, di frequente è proprio quello che manca, che viene di sovente negato, sia da adulti, che da ragazzini, ed è sempre atrocemente anelato.
Comunicazione, senso di appartenenza, desiderare qualcosa e non ottenerlo, talvolta è la peggior violenza. E così Mia azzarda decisioni sbagliate, e ne
paga lo scotto. Intraprende dunque un sentiero difficile, quello del perdono: anime dannate e incertezze la condurranno in un viaggio malato,
tormentato, e porre rimedio parrà la scelta più giusta, seppure osservata attraverso uno sguardo offuscato.
 

In fondo, non è ciò che tutti noi desideriamo? Rimediare a un errore, a volte fatto in buona fede, e lottare con le nostre forze contro mille e più demoni
che ostacolano l'astruso cammino. Dobbiamo solo scegliere alla svelta, cercando di non sbagliare, ma fin troppo spesso, i film dell'orrore ci insegnano che il nemico peggiore… È la fretta…