Il re è morto, viva il re!

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Proprio quando dai per scontato che non sentirai mai più parlare di John Kramer, con un magico gioco fatato, eccolo risorgere dalle sue ceneri, e come un'araba fenice si elegge a villain immortale, pronto a stupire ogni volta col suo tocco letale. Ritroviamo al suo fianco l'inseparabile Amanda, ex tossica e discepola devota, disposta come sempre a spalleggiare il suo mentore con rispetto e profondo affetto. Onestamente, non avrei atteso così tanto per questo nuovo capitolo, perché, alla fin fine, quasi vent'anni non sono uno scherzo, e trattandosi di una narrazione inerente al passato, un po' stride, nonostante la bravura degli interpreti. Ma, Tobin Bell sa ancora il fatto suo, e il girato tiene botta nonostante alcuni difetti trascurabili, grazie soprattutto a un motivo: il re è tornato, e non aspettavi altro se non vedere nuovamente il suo operato! (Teniamo le dita incrociate, perché Saw XI, no, non ce la posso fare).

 

La pellicola ci conduce indietro nel tempo, e adopera un interessante guizzo, accennato quel tanto che basta da rendere valido il suo utilizzo. Il buon John incontra casualmente un altro malato di cancro, guarito miracolosamente con una cura alternativa vietata dalle multinazionali farmaceutiche. Questa sì che è una bella mossa, chi avrebbe mai pensato che Kramer fosse un complottista? Sfruttare questo espediente è un'idea intelligente, poiché, diciamocela tutta, in un racconto che mostra il peggio del genere umano, potrai mai fidarti dei potenti?
Quelli che a scopo di lucro venderebbero tutti i parenti, pur non essendo serpenti, e che in nome del Dio denaro, ti spaccerebbero per efficace pure il curaro. Questa voluta esasperazione di una categoria verso la quale anch'io non ripongo una gran fiducia, la trovo brillante, una discreta inventiva intrigante.

 

E così il nostro eroe, si lascia ammaliare da Cecilia Pederson, una dottoressa garbata, figlia di uno scienziato luminare. Il "poveretto" cadrà in una truffa ben organizzata, e ovviamente, rintraccerà la bionda spietata, e gli altri complici, per dar loro una gran lezione, una di quelle che fan perdere il lume della ragione. Non scarseggeranno torture e congegni mozzafiato, ma la visione che ho ritenuto assolutamente geniale, è l'utilizzo di una corda decisamente "speciale".

 

Non può mancare il colpo di scena finale, a cui l'epopea ci ha ormai abituati, e stavolta più che mai, ci si scoprirà intenti a tifare per colui che rappresenta il puro male. Lui, sì, proprio lui, l'enigmista sadico, perfido ideatore di trappole mortali, che pare avere un gran cuore, e tra effetti stupefacenti e sangue a volontà, la sua bontà, vi stupirà. Saw X è tutto sommato un film "buono", atto a chiudere la saga (almeno si presume), eleggendo Kramer a cattivo con cui non puoi fare a meno di empatizzare, specie dopo aver assistito al marciume a cui le persone possono arrivare, sfruttando il dolore altrui, e promettendo loro la salvezza. Anche a te verrebbe voglia di punirli, per cotanta bassezza. Ciao John, sei uno degli assassini non assassini che più mi è piaciuto, e proprio per questo, non potevo fare a meno di porgerti un caro saluto. (Ma, sarà davvero l'ultimo addio?)