Nessuna salvezza, che tristezza...

Guardare un film e ascoltare in sottofondo le prossime canzoni di Alice Cooper da coverizzare: fatto. Sì, appartengo a quella nutrita schiera di donne multitasking, e quando sussiste l'opportunità, la sfrutto al massimo per fare più cose contemporaneamente. E qui, l'occasione è decisamente ghiotta gente. Incomincio la visione, aspetto con ansia la prima battuta, ma la mia attesa pare destinata a crescere febbrilmente: why? Non sono un tipo paziente, l'ho già detto in passato. Comprendendo che ce ne sarà di tempo da aspettare, fornisco alle mie orecchie altro da fare. Tra un brano e l'altro, do una chance al girato, che continua a essere tale e basta. 

D'accordo, i suoni emessi dagli extraterrestri ricreano una gran bella inquietudine, e nel complesso il comparto sonoro è molto ben realizzato, ma, sinceramente, un'ora e mezza tutta così, quando arrivi al termine esclami: e vai, hasta la vista, baby! 
Peccato, l'idea di partenza era buona, ma non è stata sviluppata in maniera vincente, e di questo, sono spiacente (ho molto apprezzato il precedente Spontaneous di Duffield, ma lì eravamo su altri livelli, anzi, per restare in tema, su un altro pianeta).

 

La performance della protagonista Kaitlyn Dever è eccellente, su questo nulla da eccepire. Anche se, parto da un presupposto: sola contro gli alieni, mi sarei aspettata una cazzuta Linda Hamilton in Terminator, o un altrettanto tosta Sigourney Weaver in Alien, non una quasi ragazzina, che per carità, svolge il suo ruolo egregiamente. Va pur ammesso che l'uccisione del primo invasore, non è da attribuire alla sua forza fisica, bensì a un colpo di fortuna che segna un punto a suo favore. Se dal versante comunicativo Brynn funziona alla grande, reggendo il filmato sulle sue spalle, ci sono pecche della sceneggiatura non tanto trascurabili. Chi sbarrerebbe una porta divelta con un divano? Perché mai ho dovuto assistere a una simile idiozia? E poi, è mai possibile che non le scappi una parola? Anche nella lotta corpo a corpo, non chiedo tanto, ma una piccola imprecazione, dilla, e che diamine! Sii umana! 

Non so voi, ma e me capita spesso di intraprendere succosi monologhi coi miei mobili quando ci sbatto il mignolo contro, codesta tizia invece, viene assalita da creature spaziali, e non una parolaccia o altro? Ma non sarà lei l'aliena? Mi fa quasi pena. E non per il suo straziante passato, che solo verso il finale verrà rivelato, ma proprio per come l'hanno dipinta. Un ebete, che se ne torna a casa dopo un intoppo, anziché provare a cercare salvezza altrove.

 

Per concludere degnamente la carrellata di beozia (non la regione greca, ma un vocabolo da me appena coniato), i cattivissimi della situazione, quelli che incarnano il puro male, sono i classici alieni grigi con occhioni neri e la testa ampia, insomma, niente di speciale. Sarà, ma dopo i demogorgoni di Stranger Things, sono diventata esigente, ed ero certa di vedere qualcosa di più sconvolgente. Oltretutto, i nostri appaiono pure abbastanza rintronati, a volte spaesati, non si capisce cosa gli passi in quell'enorme zucca. Ti attaccano, poi si fermano, poi ci ripensano. Roba che ti chiedi: ma sono del mestiere questi?
Auspico un ritorno alle origini da parte di Duffield, non biasimo la regia, ma alcune scelte inerenti alla storia e alla realizzazione dell'opera stavolta no, non ci siamo proprio.