Chiaramente si tratta di una rivisitazione biografica di un'artista, cantante nera perseguitata durante tutta la sua carriera dai servizi antidroga, il cui capo di

allora , razzista, non tollerava che fosse il simbolo della lotta in favore dei negri, in particolare per la sua canzone preferita, bella e struggente, che chiamava in causa il Ku Klux Kan. Chi canta nel film è Andra Day, che impersona magnificamente la Holiday. E' evidente che il film può piacere o meno in funzione di quanto piace il jazz. A parte le canzoni, la vita sfortunata dall'artista è delineata con forza e decisione, e la storia si svolge linearmente, meritando un buon apprezzamento generale. Si può leggere anche come una denuncia alla storia, che non è neanche oggi passata del tutto, delle discriminazioni razziali, in  particolare negli USA.