Se la musica del tardo settecento vi disturba molto, non guardatelo. Altrimenti, devo dire che le più di due ore di questo film passano veloci e interessanti. Per diversi motivi. C'è una ricostruzione attenta della vita di certa nobiltà dell'epoca, soprattutto Venezia e Napoli, ma non solo. In questo, prevale la biografia: la storia personale e le avventure di Josef Myslivecek, detto il Boemo. Belle anche le musiche, pur appartenenti ad altra stagione: dovendo passare i giorni e soprattutto le serate, i nobili dovevano affidarsi soprattutto al bel canto, pagato più dei compositori di musica. Con storie attinte dalla mitologia antica. In tutto questo, il libertinaggio e l'ipocrisia. Giovani e meno giovani donne che cercavano comunque la passione, essendo obbligate a sposare uomini più vecchi ma ricchi, talvolta persino gelosi e violenti. Maschere che permettevano anche in pubblico di nascondersi. IL Boemo tra desiderio e passione da un lato, il bisogno di trovare consenso nella musica dall'altro. Due cose non componibili che lo portano ad una vita di continuo e costoso movimento tra verie corti italiane, la Germania e Praga. C'entra anche il giovane Mozart e il desiderio di novità anche musicale nello scorcio del settecento tramontante. Tra poco, la rivoluzione francese spazzerà l'Europa. Bel film, dunque, ben costruito e ben realizzato.