Innanzitutto, l’ho visto fino in fondo! Sì, ero fra quelli che avrebbero abbandonato la sala alla quarta scena, ma sono diventata una di quelli contenti di aver resistito fino alla fine del film!
L’idea è realistica quanto spiazzante: in un futuro distopico il mondo sta marcendo e il corpo umano, molto prima che la sua mente, inizia ad adattarsi. Alcune persone sviluppano nuovi organi sotto forma di tumori dall’origine sconosciuta e addirittura i bambini della nuova generazione nascono già naturalmente programmati per questo “nuovo mondo”, con un intestino in grado di mangiare e digerire plastica.
Il tutto è ovviamente narrato senza filtri, senza lasciare spazio all’immaginazione, con crudezza e disperazione e soprattutto con la morbosa attenzione ai corpi tipica di Cronenberg, che qui arriva davvero fino alle viscere.
Il corpo che nel futuro narrato non prova quasi più dolore a tal punto che diventa arte soffrire fisicamente, diventa performance artistica subire volontariamente operazioni chirurgiche e diventa sensuale ed erotico potervi assistere!
Non resta che cavalcare il cambiamento, come fa Saul Tenser (un bravissimo Viggo Mortensen), oppure rifiutarlo, negando l’inevitabile e mettendo la testa sotto la sabbia.
E voi dove siete? Ancora seduti in poltrona curiosi di vedere dove ci porterà l’ipotesi più pessimista dell’imminente futuro, o già fuori dalla sala, attaccati ai social, sperando nella finzione del presente?
Buona visione!