Odio l'estate

Certamente il voto non va al film ma al suo valore all'interno della carriera del trio comico più amato d'Italia.
Perché sì, certo: sono ancora lontani i fasti di quel ciclo d'oro iniziato con Tre uomini e una gamba e giunto al tramonto con Chiedimi se sono felice (includerei anche il successivo La leggenda di Al, John e Jack, pur essendo comunque inferiore ai precedenti).
Perché sì, certo: dopo un periodo di atrocità ed oscenità, nel quale la cosa migliore, La banda dei Babbi Natale, era comunque un roito, una rondine non fa certo primavera.
Però.
Però con Odio l'estate si ritrova, insieme con la sintonia perfetta tra i tre (che nel ciclo degli orrori ha sempre recitato quasi svogliato, nessuno dei tre escluso) e lo storico regista Massimo Venier, quell'atmosfera che oscilla costantemente tra allegria e malinconia, tra risata e lacrimuccia. E tanto basta, in un 2020 da gettare nel tritarifiuti, a regalare un sorriso.