Los Colonos/The Settlers mostra le atrocità compiute in Cile nei confronti degli indiani, il razzismo, il classismo e un governo che in realtà non punta a sistemare davvero la questione ma anche anzi si preoccupa dell''estetica piuttosto che del problema reale e concreto in se, dunque un racconto di come lo stato cileno nasce dal sangue, dai torti effettuati, dal classismo dei proprietari terrieri e di un governo che non affronta davvero la vicenda.
Il film ha la potenza visiva che un western richiede, ottimi scenari, molti campi-medio lunghi costruiti benissimo, fotografia che dona forza alle ambientazioni naturali con i colori della terra in risalto, messa in scena curata e notevole dunque una regia di Felipe Galvez Haberle molto attenta e capace di dare carica visiva, respiro al racconto come si fosse in un classico western.
Menendez, proprietario terriero, terre ottenute espropriando e uccidendo gli indiani, vuole ancora cacciare quest'ultimi perciò incarica MacLennan, soldato britannico, Bill, mercenario statunitense e Segundo, quest'ultimo voluto da MacLennan per le sue abilità col fucile, di andare in avanscoperta proteggendo le terre.
Il cammino dei tre avanza tra battute razziste e stermini, interessante come Haberle inquadra con camera fissa MacLennan e Bill sparare agli indiani mentre per Segundo opta la camera a mano mostrando la sua incertezza, lui è contro tale operazione come si dimostrerà anche nella sequenza dello stupro.

Il terzo atto non opta per un climax di atrocità, viene mostrato tramite un funzionario governativo, come il governo cileno di facciata sembra voler tutelare gli indiani e i non bianchi, come Segundo, ma appunto solo di facciata in quanto in realtà non punta minimamente a togliere le terre o ad ostacolare Menendez, eloquente come nel finale, nella scena della fotografia, il funzionario si cura proprio dell'estetica, dei costumi, dei sorrisi, dell'impostazione insomma dell'inquadratura ma la moglie di Segundo non vuole prestarsi, non vuole ridere perchè di fatto non c'è nulla da ridere di tutta la situazione e si chiude con il primo piano.

Messaggio che arriva, forse i poteva dare più forza al racconto mostrando determinati eventi come il banchetto e l'avvelenamento ai danni degli indiani piuttosto che farli solo raccontare, comunque, per ciò che narra il film il finale con la scena della fotografia è chiarissimo.