Recensione di   Balkan Castevet Balkan Castevet

Somewhere Quiet

(Film, 2024)

Il film gioca sulla dinamica reale, non reale incentrando la storia dal punto di vista della protagonista Meg che ha subito un forte trauma da cui è uscita fisicamente di recente, lo si mostra ad inizio film, ma mentalmente il trauma è ancora forte su di lei.
La regista Olivia West Lloyd, opera prima per lei, mostra cura per la messa in scena e anche delle buone singole inquadrature.
L'inquadrare distanti Meg e il marito Scott fa comprendere come il loro rapporto non sia dei migliori e ciò oltre che dalla storia viene fatto comprendere proprio dalla regie e dalle inquadrature.
Di fatto Meg si sentirà "chiusa"  nella vecchia casa di famiglia di Scott, la regia infatti mostra la porta del garage che da chiusa viene aperta e al suo interno vi è una moto, simbolo di possibile evasione. Tale voglia, contrastate dalla claustrofobia percepita dalla protagonista.
La voglia di evasione di Meg è data anche da altri aspetti, come il suo insistere nelle passeggiate, nel cercare uno spazio aperto e nel momento onirico con la sua mano in un campo all'aperto che tende verso il Sole.
Dunque i dubbi di Meg sul marito ma anche su Madelin, cugina di Scott, che sembra onnipresente e "invadente".
Il film giocherà sul fatto se sia reale o meno ciò che Meg vede, le apparizioni di donne tra i boschi, le reazioni di Scott, le notti nella casa.
Ci sono delle scene di tensione riuscite come ad esempio quella in cui Meg mangia l'insalata in piede o anche quando sempre la protagonista osserva Scott e Madelin divertirsi, suonare il piano con un'inquadratura d'effetto e significativa dove Meg è in disparte riflessa dalla finestra, distante dal marito e la cugina mentre suonano il piano ridendo e scherzando.
La fotografia gioca su toni cupi, interessanti i verdi di notte per rendere inquietante l'ambientazione, molto utilizzato l'abbinamento cromatico tra il giallo e il nero.
Essendo un'opera prima il film ha comunque i suoi difetti, si potrebbe riscontrare una reiterazione della dinamica visioni di Meg con i dubbi verso il partner ma soprattutto quando il film potrebbe spingere maggiormente per essere più crudo, più inquietante rimane invece un po' "timido" senza avere troppo mordente.
Anche l'esisto di Madelin nel finale avrebbe potuto avere maggior forza e resa.
Olivia West Lloyd comunque mostra una discreta mano, come scritto ci sono delle idee nel film e anche scene che funzionano.