Recensione di   Balkan Castevet Balkan Castevet

Mastemah

(Film, 2022)

Horror che punta molto sulle immagini e sulla schizofrenia dei personaggi tramite anche montaggio serrato.
E' un film che mixa un po' il lato esoterico alle Eggers con un certo sperimentalismo alla DeBlasi.
Va scritto che la resa non è sempre così buona, o meglio, ci sono inquadrature notevoli con bei tagli di luce ricercati tramite le finestre che giocano con i chiaro-scuro e riescono a dare suggestività alla scena. Ma in generale la fotografia e la messa in scena sono ben eseguite, ottimi i marroni che si fondono con il nero ma anche il mescolare le varie tonalità di colore, rossi e celesti su tutti per creare atmosfera nei momenti da incubo.
La casa di Louise, la protagonista, dunque varia spesso di tonalità di colori in base alle situazioni, molto bello anche quando l'oscurità prende il sopravvento.
Sotto quest'aspetto la regia effettua un buon gioco di riflessi e specchi a evidenziare il conflitto tra scienza e occulto, dato che la protagonista è una psichiatra, andando a ricordare alcuni concetti de L'Esorcista l'eretico, anche qui fanno il loro effetto le ombre che vanno a dare oscurità.
Il problema è che diverse volte la regia di Daarwin punto a "pompare" un po' troppo, o tramite colonna sonore in sequenze già di atmosfera che le rendono appunto inutilmente troppo cariche o in singoli momenti come l'arrivo del prete che se il singolo shot è ben eseguito, la resa risulta troppo carica.
Il montaggio serrato è per enfatizzare la schizofrenia dei personaggi e se in alcune sequenze funziona bene in altre meno perchè tagliano troppo il montaggio in situazioni dove una mano ferma avrebbe aiutato ad alimentare la tensione; quest'ultima infatti non risulta sempre ben gestita seppur il film ha la sua atmosfera.
Dunque si nota sia la voglia di fare e di dimostrare del regista alle prime armi sia nel bene che nel male.
La psichiatra Louise, permette al regista di giocare tra scienza e religione e comunque le sue crisi, i suoi sensi di colpi e perciò il suo avvicendarsi all'occulto hanno il loro sviluppo nel film.
Il personaggio di Liblis, chiaramente un rimando al diavolo Iblis, lo stesso tramite la sua connessione mentale ed il suo essere totalmente opposto a Louise fanno sì che questo gioco di immagini e schizofrenia abbiano le loro atmosfere.
I personaggi secondari invece non sono troppo esplorati, il mentore di Louise avrebbe meritato un maggior coinvolgimento.
Il tutto si basa sul giocare con lo spettatore se sia tutto vero o mero, se sia pazzia o reale possessione demoniaca perciò la sceneggiatura non da troppa rilievo a determinati passaggi ne ci tiene a dare spiegazioni o stare troppo sui personaggi eccetto la protagonista.
Insomma, in molti ci vedranno un pastrocchio, però per essere agli esordi Daarwin dimostra di avere una buon occhio per la messa in scena che però deve migliorare nella gestione e nell'uso anche di vari effetti e trucchetti.
Per gli amanti del genere un'occhiata la si può dare perchè nonostante gli inciampi è un film che ha voglia di mostrare un certo estro visivo seppur acerbo.