Film sul disfacimento del modello culturale americano, sui pregiudizi reciproci che gli stesso americano hanno, in base alla etnia di origine; un film che vuole parlare anche di complottismo e di influenzabilità di un certo tipo di soggetto americano.
La storia è vissuta da due famiglie, una bianca e l'altra di origine afro che si ritroveranno chiuse insieme nella stessa casa.
La regia di Esmail è piena di movimenti di macchina e piccoli piano-sequenza. La macchina da presa si muove nei momenti più agitati e di tensione, segue i personaggi, capovolge l'inquadratura e sotto certi aspetti ricorda alcune dinamiche dei film horror.
Buono il primo movimento di macchina sulla casa vacanze che va a inclinarsi a suggerire che la situazione sta cambiando.
Ci sono molte inquadrature dall'alto e sono apprezzabili le inquadrature dei personaggi tra le finestre a segnalare come siano intrappolati in questa situazione apocalittica.
Queste situazioni sono anche ben gestite, tipo le Tesla che vanno a sbattere, il montaggio alternato dove George scopre l'aereo caduto mentre Danny si ritroverà la pioggia di volantini...ci sono diverse sequenze dove la regia opta per trovare pirotecniche.
Il problema semmai è nella gestione del ritmo, in alcuni dialoghi ripetuti, situazioni che si aprono e poi si va ad insistere su stessi concetti per prolungare il film.
Ad esempio Rosie che vuole vedere l'ultimo episodio di Friends, situazione molto reiterata.
Questo sì è per rimarcare come sta crescendo la generazione Alpha che pensa a Friends durante una sorta di apocalisse ma le gestione nella situazione non è ottimale.
La critica al modello culturale statunitense si evince per tutti gli atteggiamenti dei personaggi che sono di generazioni differenti, Charlie, generazione Z, è sempre al cellulare, si mette a fotografare di nascosto Ruth per masturbarsi, e quest'ultima è da subita stra diffidente  e super pessimista.
Film che gioca sulle diffidenze tra le famiglie e sugli atteggiamenti dei personaggi, chi più menefreghista, chi più permissivo e chi più scontroso; tutto ciò rappresenta una società americana non più unità e ad un passo dalla guerra civile.
Il film probabilmente punta a dare una soluzione di unità, collaborando le famiglie potrebbero trovare più manforte a vicenda.

Sotto quest'aspetto forse il personaggio di George potrebbe risultare un po' stucchevole nel voler ricercare quasi sempre la cosa “giusta”.
Un altro difetto è che il film da progressivamente spiegazioni parlate tramite il personaggio di George specialmente il finale può risultare didascalico e il film non aveva bisogno, anzi forse il mistero dell'apocalisse, del disfacimento degli states sarebbe stato meglio o se non altro una spiegazione più mostrata tramite immagini che non parlata.
Dunque il film colpisce dal lato tecnico, anche la fotografia e messa in scena è buona, belli i colori caldi all'interno della casa dove però è presente anche il colore nero a richiamare oscurità.
Molto bello anche il corridoio in rosso nel finale.
Le tematiche socio-politiche ci sono ma alcune sono troppo dilatata non ben gestite.
Non è un filmone, non è neanche brutto perchè il lato tecnico fa il suo e le scene funzionano, anche i personaggi sono descritti in modo funzionale alla narrazione però il film dura troppo per come è gestito, il ritmo non è sempre al meglio e gli spiegoni erano evitabili.
Sicuramente è meglio di molti altri film di Netflix e si nota una certa cura che non fa risultare il film standard.