Recensione di   Balkan Castevet Balkan Castevet

Blood & Donuts

(Film, 1995)

Comedy-horror vampiresca a bassissimo budget, il vampiro Boya si risveglia dal suo lungo sonno a causa di una pallina da golf e tra l'amore del suo passato Rita e la nuova fiamma Molly ci saranno i suoi dubbi, le sue voglie sull'amore.

La regista Holly Dale opta per uno stile crudo e secco, anche il negozio di ciambelle dove lavora Molly è sporco così come tutte le ambientazioni e la messa in scena.
Boya ha amato Rita, vuole rincontrarla ma nel frattempo si innamora di Molly a quest'ultima vuole nasconderle il suo essere vampiro mentre Rita vorrebbe essere vampirizzata ed incolpa Boya di non averlo fatto prima quando era più giovane.
Nel mentre il tassista Earl, che diventerà l'amico di Boya, è braccato dai gangster.

Simpatico come Cronenberg interpreti il boss, ha presenza scenica e sicuramente la sua presenza impreziosisce il film.
Sicuramente il basso budget spesso si avverte, la trasformazione in vampiro non ha una buona resa, gli effetti utilizzati risultano datati, ad esempio quelli nel finale nella scena di rianimazione.

La regia di Holly Dale non mostra molto sangue, peccato, in un film di vampiri  come questo, anche perchè comunque delle sequenze ci sarebbero per mostrarlo, più sangue, dello splatter avrebbe dato un tocco in più ma credo non ci fossero i mezzi.
Funziona invece la nebbia, le ambientazioni notturne, il cimitero, la città, si riesce a creare scenari convincenti così come ci sono dei buoni movimenti di macchina e momenti di regia validi. La soggettiva di Boya che scruta  gli astanti nel negozio di ciambelle che culmina con Molly ed ovviamente la sequenza che lega Boya con Molly, entrambi nelle loro rispettive abitazioni, il montaggio si alterna tra Boya nella vasca da bagno e Molly nel suo letto mentre dorme, la regia tramite movimenti di macchina, montaggio e il muoversi di Molly ricrea praticamente un amplesso a distanza.

Ci sono anche molte inquadrature dall'alto, sia per inquadrare i totali delle scene ma anche per dare quella sensazione di destino che incombe sui personaggi e su tutti per Boya.
Belle le scene dove la luce del sole penetra dalle finestre creando bei quadri dove le ambientazioni sporche e scure hanno riflessi della luce solare ad imbellire il quadro.
Il ritmo generale del film poteva essere scandagliato e gestito meglio ed alcuni personaggi potevano essere più incisivi ed avere un esito più adeguato, lo stesso personaggio di Cronenberg il suo momento culmine poteva avere più forza.
Il personaggio di Rita mostra un aspetto interessante, Boya, anni e anni fa, l'aveva quasi vampirizzata ma poi stoppò l'azione di fatto ciò rappresenta un orgasmo interrotto e la fine del loro rapporto, per la centralità e l'importanza del personaggio un suo maggior coinvolgimento nel finale avrebbe dato ancora più spessore, ma comunque, in funzione di Boya il dialogo tra il vampiro e Rita chiude il loro cerchio.
Boya è un vampiro “buono”, non vorrebbe uccidere, vuole amare ma non vuole vampirizzare, perciò la sua decisione nel finale che richiama il concetto di destino.