prendo "Crash" (senza le intuizioni di Cronemberg), ci metto qualcosa di "Neon Demon" (senza l'"occhio" di Refn) e "Climax" (senza l'intensità e coralità di Noè), uso Achille Lauro come protagonista rivendicando il diritto dell'autodeterminazione femminile e della fluidità del sesso (uomo, donna, macchina) et voilà ... il film disturbante, che al più può "respingere" qualche stomaco debole.
Scritto male, che a mettere in fila la trama c'è solo imbarazzo, ma davvero dobbiamo accettare tutto senza riflessione?
- la trama del serial killer finalizzata alla spettacolarizzazione, ma funzionale solo all'ardito cambio di personalità
- il cambio d'identità con artificio insensato senza alcuna possibilità di successo, realizzato grazie ad una casualità impossibile da prevedere (e se il papà non l'avesse riconosciuto?)
- sorvolo sull'accettazione delle provocatorie scene che danno sviluppo alla trama
E che dire del montaggio disattento?
- pancia lacerata, alla scena dopo ci sono 3 tagli,
- nudo con pancia a mongolfiera, successivo balletto vestita che manco un filo di gonfiore, ecc..
Rimane che le immagini sono belle e forti, la regista ha sicuramente una capacità di tenere alta la tensione anche in un contesto decisamente NON credibile
il resto è provocazione, anzi un'affermazione della forza e indipendenza della donna, capace non solo di essere vittima, anzi; a cui si aggiunge la rivendicazione della fluidità sessuale (portata all'estremo con tanto di amplesso consenziente con auto e camion).
In assenza di idee, il vuoto senza logica sembra attrarre.