la guerra in Jugoslavia e nel particolare la strage di Srebenica sono temi ed eventi che conosco molto bene; forse come fatto di cronaca/politica è secondo solo alla Trattiva Stato/Mafia. Ho inseguito questo film e le aspettative erano forse troppo alte, così la visione ha un po' difettato dell'attesa dell'evento che non arriva. In realtà nel film c'è tutto quello che doveva esserci è le interpretazioni rappresentano perfettamente gli animi, gli umori, i caratteri e le debolezze dei protagonisti. L'inadeguatezza del contingente olandese, la debolezza del loro comandante, contrapposte alla risolutezza e fiuto politico/comunicativo del leader dell'esercito serbo, sono perfettamente rappresentati. L'escalation degli eventi è esaltato dall'ansia sempre più visibile in "Aida", prima pragmatica, poi determinata, poi confusa, infine disperata... Una guerra fatta tra colleghi, amici, compagni di scuola, condomini. Una follia che nel finale si evidenzia ancora più con la strage nella palestra/cinema con a fianco i ragazzi che giocano a pallone, poi con il post finale dove tutto torna alla "normalità" in una società che per forza è dovuta andare avanti. IL film vive di messa in scena, non è didascalico, ma manca di quella che è la storia. Uno spettatore non "preparato" può non percepire pienamente la dinamica dei fatti, può sfuggire il perchè e cosa davvero ha portato a questa vergogna moderna